Monica Setta: «L’economia non è difficile con le mie dritte»

Oltre a condurre con Tiberio Timperi "Unomattina in famiglia" è un’esperta di temi finanziari

Monica Setta
19 Giugno 2020 alle 15:28

In attesa dell’ufficializzazione della sua conferma ormai certa alla conduzione di “Unomattina in famiglia” accanto a Tiberio Timperi, Monica Setta si gode i risultati del programma che, prolungato fino a domenica 28 giugno a causa dell’emergenza coronavirus, settimana dopo settimana continua a macinare ascolti eccellenti: «Il segreto di questi risultati sta nella coppia formata da me e Tiberio Timperi. Tra noi è nata una bella armonia che, probabilmente, arriva a chi ci guarda» spiega la giornalista.

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“Unomattina in famiglia” finirà domenica 28 giugno: quale sarà la prima cosa che farà al termine di una stagione televisiva per lei soddisfacente ma segnata dalla tragedia del Covid-19?
«Mi taglierò i capelli. Compatibilmente con tutte le restrizioni e le cautele necessarie, trascorrerò l’estate in Puglia. Appena arrivata, andrò dal parrucchiere: sono troppi anni che porto i capelli lunghi, mi sono stufata».

Ha avvisato il regista Michele Guardì? Lui è attento anche ai minimi dettagli dei suoi programmi.
«Michele è il mio idolo. Se ho accettato di tentare l’avventura di “Unomattina in famiglia” è stato proprio per lui. Tiberio stava lì da più di vent’anni, io ero la novità: se qualcosa fosse andato storto, sarebbe stata colpa mia».

Proverà a riproporre alla Rai la striscia quotidiana dedicata all’economia di cui si era parlato all’inizio della passata stagione?
«L’economia è il mio pane: ogni giorno leggo “Il Sole 24 ore”, il “Financial Times” e “Milano Finanza”, e la prima cosa che faccio quando mi alzo la mattina è controllare la chiusura delle Borse estere, l’apertura di quella di Milano e lo spread. Per questo avevo pensato a un programma economico ma oggi, purtroppo, non sarebbe più proponibile».

Perché?
«La crisi causata dal Covid-19 ha alterato tutto: come si fa a spiegare alla gente come si può risparmiare quando la prossima finanziaria sarà una manovra tutta lacrime e sangue?».

I termini tecnici che sentiamo ogni giorno nei telegiornali

• Spread
È un termine che indica la differenza di rendimento tra due titoli dello stesso tipo e durata, uno dei quali è quello di riferimento perché è espressione di un’economia più solida. Nel caso dei titoli di Stato italiani il riferimento su cui viene calcolato il differenziale sono i “Bund” tedeschi. È importante perché è considerato un indicatore della credibilità economica di un Paese, cioè della sua capacità di far fronte ai propri debiti. Nel nostro caso, meno l’Italia è credibile, più alti sono gli interessi che deve pagare per avere prestiti e più aumenta lo spread.

• Mes
È il Meccanismo europeo di stabilità, detto anche Fondo salva-Stati. Si tratta di una organizzazione internazionale nata nel 2012, un fondo monetario che ha l’obiettivo di dare sostegno ai Paesi membri in caso di crisi e di rischio di default. In passato il Mes è stato attivato da Cipro, Grecia e Spagna.

• Default
Il termine significa “insolvenza”. Nel linguaggio corrente si usa per indicare, in pratica, il fallimento di uno Stato, cioè la condizione nella quale non è più in grado di pagare tutto o in parte il proprio debito. Quando ciò accade, il suo debito viene “ristrutturato”: si dilazionano i pagamenti dovuti mentre lo Stato è costretto ad aumentare le tasse e ridurre la spesa pubblica.

• Patto di stabilità e crescita
È un accordo tra i Paesi membri dell’Unione europea, nato nel 1997 per evitare che le politiche di bilancio dei singoli membri vadano in conflitto. Richiede il rispetto di alcuni parametri di bilancio e ruota intorno a due cardini: il deficit pubblico (cioè la differenza tra entrate e uscite) non deve superare il 3% del Prodotto interno lordo (Pil); e il debito pubblico non deve superare il 60% del Pil.

• Fiscal drag
Il termine significa “drenaggio fiscale” e indica l’aumento della pressione tributaria (cioè del prelievo di imposte sul reddito) che si verifica nei periodi di forte inflazione. Si tratta di un’anomalia perché in quei periodi i redditi (salari e stipendi) aumentano per recuperare la perdita di valore della moneta e passano a una fascia più alta, ma si tratta di un aumento solo nominale, non corrispondente al reale potere di acquisto. Dunque, il fisco preleva imposte maggiori su redditi solo apparentemente cresciuti.

• Recovery Fund
Proposto dalla Francia, è un fondo di recupero costituito per emettere obbligazioni, i cosiddetti “recovery bond” con la garanzia del bilancio dell’Unione. La liquidità raccolta con questa emissione sarebbe distribuita ai governi dei Paesi più colpiti dall’emergenza coronavirus (come l’Italia) e non dovrebbe essere rimborsata.

• Ecobonus 2020
Si tratta di una detrazione fiscale riconosciuta per i lavori di risparmio energetico (effettuati sia su edifici singoli sia nei condomìni) con lo scopo di incentivare le opere che hanno l’obiettivo di ridurre i consumi energetici e passare a fonti ecologiche, come l’energia solare, abbandonando i combustibili fossili, più inquinanti. Tra gli interventi che rientrano in questo campo ci sono il miglioramento termico dell’edificio (per esempio, la sostituzione degli infissi), l’installazione di pannelli solari e la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale. La detrazione prevista varia dal 50% al 65% (a seconda della tipologia di spesa sostenuta) per gli edifici singoli e arriva fino al 75% per i condomìni.

• Flat tax
La tassa piatta, questo il significato letterale, è quella che prevede un’aliquota unica. I cittadini e le imprese, cioè, versano allo Stato una percentuale fissa dei loro guadagni, a prescindere dal loro ammontare. Attualmente la flat tax è applicata in circa 40 Paesi nel mondo, tra cui quasi tutti quelli dell’Europa dell’Est. In Italia, invece, vige il sistema progressivo (peraltro indicato dall’articolo 53 della Costituzione), secondo il quale più si guadagna e più tasse si pagano. Cinque sono gli scaglioni previsti (cioè le fasce di reddito), ciascuno con una percentuale da versare.

• Bce
La Bce, Banca centrale europea riunisce i 19 Stati membri dell’Unione Europea che hanno adottato l’euro. Il suo obiettivo principale è quello di mantenere la stabilità dei prezzi nell’area dell’euro e preservare, così, il potere di acquisto dell’euro stesso. Ha, inoltre, funzione di vigilanza sulle banche. Dal 1° novembre 2019 presidente è la francese Christine Lagarde.

• Voucher
È un buono lavoro con cui, fino al marzo 2017, poteva essere retribuito chi svolgeva un lavoro occasionale di tipo accessorio, cioè una particolare tipologia di contratto nata per regolare alcune prestazioni fino ad allora senza tutele previdenziali e infortunistiche. Qualche mese dopo la sua abolizione il voucher è stato reintrodotto con caratteristiche diverse rispetto al passato. Ora se ne parla come uno degli strumenti del decreto Cura Italia.

• Decreto Cura Italia
È il decreto-legge che fissa le nuove misure economiche per contenere i disagi che l’emergenza coronavirus ha prodotto nel tessuto socio-economico del Paese. Prevede misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale, della Protezione civile e della sicurezza; misure di sostegno al mondo del lavoro e a favore delle famiglie e delle imprese; disposizioni in materia di giustizia, di trasporti, per i settori agricolo e sportivo, dello spettacolo e della cultura, e della scuola; la sospensione degli obblighi di versamento per tributi e contributi e di altri adempimenti; incentivi fiscali.

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