Nathaly Caldonazzo: «La mia vita è una corsa a ostacoli, ma non mollo!»

L’attrice e ballerina racconta a Sorrisi perché ha scritto al Presidente della Repubblica a proposito di un incidente stradale

14 Luglio 2022 alle 08:22

Sulle prime sembrava una delle tante lettere aperte indirizzate al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per invitarlo a scuotere i media e l’opinione pubblica su temi legati alla politica, al lavoro, al sociale. Quando poi l’occhio è caduto sui firmatari, abbiamo notato il nome di un personaggio famoso: Nathaly Caldonazzo. L’attrice e ballerina romana, insieme con altre 20 persone, ha scritto al capo dello Stato per richiamare l’attenzione delle Istituzioni sulle difficoltà vissute dalle vittime di gravi incidenti stradali alle quali spesso viene negato il diritto alla tutela e al risarcimento da parte di alcune compagnie assicurative. Incuriositi, abbiamo subito contattato Nathaly che ci ha risposto con la sua consueta gentilezza. Siamo partiti dalla lettera per allargare poi il discorso alla sua estate e ai suoi progetti.

Nathaly, lei anni fa è rimasta coinvolta in un incidente stradale...
«È accaduto nel 2018 a Roma. Era mezzogiorno e percorrevo Lungotevere Oberdan in motorino quando improvvisamente una macchina mi ha colpito dopo aver fatto un’inaspettata inversione a “u”. Portata in ospedale, sono stata sei ore in sala operatoria per l’operazione al ginocchio che era, ed è ancora, fuori uso. Sono rimasta ferma per sei mesi».

Il suo e quello degli altri firmatari è un appello accorato a Mattarella…
«Confidiamo in lui. Purtroppo i tempi delle assicurazioni sono biblici. Noi infortunati siamo costretti ad anticipare le spese per le operazioni, la fisioterapia e la riabilitazione. In Italia se paghi in ritardo qualche rata, ti pignorano case e macchine. Ma se ci sono casi di malasanità o infortuni, passa un sacco di tempo prima di vedere i soldi».

Lei è ballerina e attrice. L’incidente le avrà cambiato la vita...
«È terribile. Anche quando ho partecipato all’ultima edizione del “Grande Fratello Vip”, ho avuto problemi. Signorini mi diceva di muovermi velocemente di qui e di là. Io gli rispondevo che zoppicavo. Sono claudicante, tant’è che mi hanno riconosciuto una percentuale importante di invalidità. Non posso più fare musical nè correre nè essere testimonial di costumi da bagno o di vestiti corti perché giro costantemente con il ginocchio fasciato. E sono fortunata a non essere finita in carrozzella altrimenti avrei avuto bisogno di un’assistenza per tutto il giorno».

In questi anni chi l’ha aiutata?
«Ho fatto venire più spesso la signora che mi aiuta a casa da anni. All’epoca mia figlia Mia aveva solo 14 anni. Non è stato e non è facile».

Negli ultimi anni ha partecipato a diversi reality. Un modo per dare continuità alla sua carriera?
«Sono state esperienze molto forti e arricchenti. Ho cominciato con “L’isola” che è stata una piccola scuola di vita. Poi Maria De Filippi pensava che io e il mio ex fidanzato fossimo una coppia interessante per “Temptation Island Vip” e ho partecipato. Quella relazione però si è rivelata “tossica” e mi ha lasciato terribili strascichi. Infine c’è stato il “Grande Fratello Vip”: dentro la Casa la competizione è forte (sorride) e infatti proprio al “GF Vip” ho scoperto di sapermi difendere dalle ingiustizie e di avere il coraggio di parlare».

Si sente ancora con qualche ex concorrente?
«Sì, con Antonio Medugno con il quale c’era grande complicità e amicizia, e anche con Katia Ricciarelli. Con lei abbiamo in ballo progetti musicali».

Da dieci anni ha scoperto un’altra passione, la pittura.
«Ho cominciato collaborando con alcuni artisti come Enrico Dicò e Croce Taravella. A settembre sarò impegnata con una mostra contro la violenza emotiva e fisica sulle donne dal titolo “Squartalized” (squarcio paralizzante), progetto a quattro mani con l’artista siciliano Vito Bongiorno».

Perché questo tema?
«Nella mia vita ho subito la violenza sotto varie forme. Ho avuto storie d’amore molto travagliate con uomini che pensavo mi amassero e invece era il contrario».

Lei però era partita bene: ha avuto come compagno Massimo Troisi…
«Avevo 25 anni quando lui è scomparso. Massimo era un uomo molto passionale che aveva un grande amore e rispetto per le donne. Come artista poi lui era geniale, davvero una personalità straordinaria».

Cosa le manca di Massimo?
«Non posso assolutamente scordare il modo in cui mi guardava».

Estate, tempo di svago. Dove andrà con Mia?
«Mia figlia? Me la sogno. Ormai lei parte con il fidanzato. Cerco di non essere una mamma assillante per non toglierle serenità. La nostra famiglia è formata solo da me e da lei purtroppo…».

E che famiglia sognava?
«Qualche anno fa quella del “Mulino Bianco”. Ma sono sicura che se avrò in futuro l’occasione di crearne una non mi interesserà più nelle modalità in cui la sognavo allora!».

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