Nella puntata di martedì 27 febbraio lo chef ci porta alla ricerca del miglior ristorante di tartufo di Acqualagna. A contendersi il titolo, tre ristoratrici e un ristoratore

Continua il viaggio di Alessandro Borghese alla ricerca dei migliori ristoranti italiani. La sesta puntata di «Alessandro Borghese - 4 ristoranti», in onda martedì 27 febbraio alle 21.15 su Sky Uno, ci porta nelle Marche, alla ricerca del miglior ristorante di tartufo di Acqualagna. Quattro ristoratori visiteranno i locali degli avversari per valutarne location, menù, servizio e conto con un voto da 1 a 10. Anche Borghese darà dei voti che però resteranno segreti fino alla fine della puntata.
I ristoranti
A contendersi il titolo sono tre donne e un uomo. Emanuela supervisiona l'Osteria Braceria, aperta quattro anni fa insieme al marito, proprietario dell'azienda Acqualagna Tartufi. Il ristorante si trova in un vicoletto vicino alla storica macelleria che la coppia ha trasformato in braceria; è composto da una grotta sotterranea e da due sale superiori, una delle quali è dedicata al Passo del Furlo, tra i paesaggi più belli della zona.
Alice gestisce il locale del padre, l'Osteria Da Doddo. Utilizza solo i tartufi dei cognati perché non si fida di nessun altro, ed è molto legata alla stagionalità degli ingredienti. Preferisce impiattamenti minimal perché ama la genuinità del prodotto. L'osteria è aperta dal 2001 e si trova in quella che un tempo era la trattoria di una famiglia locale, con gli interni che richiamano in tutto e per tutto quelli di una tipica osteria.
Roberta è la proprietaria dell'Enosteria, dove si respira un'atmosfera elegante e insieme accogliente grazie alla roccia presente su gran parte delle pareti. Il locale mescola tradizione e innovazione, con elementi d'antiquariato combinati a giochi di luce moderni. Il menù cambia mensilmente, tenendo conto delle materie prime a km0. La pasta fresca è fatta in casa e i piatti esaltano il tartufo, nonostante Roberta si sia avvicinata da poco al prodotto.
Gabriele è il gestore del ristorante La Gioconda, che si trova in una grotta situata nelle vecchie cantine di uno stabile. I posti a sedere sono suddivisi in diverse sale, tutte piuttosto piccole e intime, con pietra e legno che rendono l'atmosfera molto accogliente. Gabriele, che considera il locale «praticamente come un figlio», si è appassionato alla cucina grazie alla mamma, e offre piatti creativi e contemporanei.