Nostra intervista esclusiva al prossimo conduttore del Festival della Canzone italiana

Fiorello ci sarà e, probabilmente, anche Jovanotti. Sul palco del Teatro Ariston ci saranno i conduttori che hanno fatto la storia del Festival, in primis Pippo Baudo, ma ci saranno anche le donne «perché non c’è Festival senza una o più presenze femminili. Dovremo trovare quelle giuste». A ventiquattr’ore dalla telefonata con cui l’ad della Rai Fabrizio Salini gli ha annunciato che avevano deciso di affidargli la conduzione e la direzione artistica del prossimo Festival, quello del settantesimo anniversario, Amadeus sta iniziando a disegnare il “suo” Sanremo: «Finora, anche per scaramanzia, non ci avevo pensato molto. Ma ora bisogna mettersi seriamente al lavoro» afferma il conduttore.
Non ci dirà che rinuncia al viaggio di nozze con sua moglie Giovanna?
Assolutamente no. Partiremo nei prossimi giorni e al ritorno, subito dopo Ferragosto, inizierò a lavorare. Di cose da fare ce ne sono molte e, prima di tutto, bisogna mettere in piedi il gruppo di autori. Io sono che ama lavorare con una squadra, da soli non si va da nessuna parte.
Cosa ha pensato quando le è arrivata la telefonata dell’ad Rai Fabrizio Salini?
Lì per lì non ho avuto il tempo di realizzare perché, dopo la sua, è stato un susseguirsi ininterrotto di telefonate. Mi hanno chiamato la direttrice di Raiuno Teresa De Santis, il presidente di Rai Pubblicità Antonio Marano, il presidente della Rai Marcello Foa, il Tg1 e tanti altri. Ora posso dire che sono felice e che quando si realizza un sogno così è ancora più bello di come ci si poteva aspettare.
Felice ma preoccupato? Sanremo è una bella responsabilità.
In questo momento sono solo felice.
Il suo nome per la conduzione del Festival girava da mesi ma la conferma tardava. C’è stato un momento in cui ha avuto paura che non sarebbe mai arrivata?
Paura no, però ho pensato che non fosse ancora arrivato il mio momento. È vero, il mio nome girava, non è mai girato tanto come quest’anno. Per mesi la gente mi ha fermato per strada, facendomi i complimenti per una cosa che, in realtà, ancora non c’era. E quando dicevo che i complimenti erano prematuri, le persone mi rispondevano con aria complice: “Lo sappiamo che ancora non lo può dire…”. Alla fine, ho rinunciato a spiegare e ho cominciato a ringraziare a prescindere.
Appena è arrivata la notizia della sua conduzione e direzione artistica sono fioccati i nomi dei probabili ospiti, a partire da Fiorello.
Fiorello è un fratello. Abbiamo iniziato insieme le nostre carriere, arrivando a Milano negli stessi giorni: lui arrivava dai villaggi turistici e io dalle radio locali. Quando aspettavo di sapere se avrei davvero condotto il Festival mi chiedeva: “Com’è che tu sei tranquillo e io sono preoccupato?”. Ora gli ho detto: “Una volta nella vita che faccio Sanremo non puoi non venire!”. Lui ha le chiavi dell’Ariston, può venire quando vuole e fare quello che vuole.
Si è parlato anche dei conduttori che hanno fatto la storia del Festival: Pippo Baudo, Carlo Conti…
Come dicevo, ci sto iniziando a pensare adesso. È ovvio che il 70° Sanremo sarà celebrativo, un evento nell’evento. E, naturalmente, avrà un legame con la sua sua storia e con chi l’ha fatta.
I discografici avevano chiesto alla Rai di non affidare al conduttore, chiunque esso fosse stato, anche la direzione artistica.
Paolo Bonolis, Carlo Conti, Pippo Baudo, Claudio Baglioni, solo per citarne alcuni, sono stati conduttori e, insieme, direttori artistici, è nella storia di Sanremo. La scelta delle canzoni è fondamentale per la buona riuscita della manifestazione. Ne avrò centinaia da ascoltare, sceglieremo quelle che potranno rimanere nella storia del Festival: saranno le migliori, scelte con la massima trasparenza. Conosco i discografici e sono sicuro che avrò la loro collaborazione: trovare canzoni forti farà bene a Sanremo e alla musica.
Dal mondo della discografia è arrivata anche la richiesta di limitare la presenza di cantanti provenienti dai talent.
Io guarderò le canzoni, cercando di unire tradizione e innovazione. Non posso fare scompartimenti, da lì sì e dai talent no. Ripeto: il compito più importante sarà scegliere le canzoni migliori.