«Berlin Station», su Tim Vision dal 19 maggio

La serie con protagonisti Richard Armitage e Rhys Ifans racconta la storia di un agente della CIA a Berlino. Tra cyberspionaggio e crimini informatici che ricordano Snowden, senza trascurare l'attualità

Una scena della serie  Credit: © Ufficio Stampa
19 Maggio 2017 alle 17:47

Arriva in anteprima esclusiva su Tim Vision a partire da venerdì 19 maggio «Berlin Station», la serie firmata Epix con protagonisti Richard Armitage e Rhys Ifans. Nata da un'idea di Ole Steinhauer (autore di «The Tourist») sviluppata dallo showrunner Bradford Winters (The Americans») racconta di cyberspionaggio e crimini informatici e chi conosce la storia di Edward Snowden non stenterà a riconoscere qualche tratto nel misterioso Thomas Shaw.

Andiamo a scoprire qualcosa di più su questa serie che è già stata rinnovata per una seconda stagione, dopo un grando successo di critica e di pubblico.

La trama

L'analista della CIA Daniel Miller (Richard Armitage è appena stato trasferito a Berlino per una missione sotto copertura. Il suo compito è trovare il misterioso Thomas Shaw, sorgente di una fuga di informazioni della CIA che ha causato l'espulsione di uno degli agenti americani da Berlino. Inizia così una corsa contro il tempo, perché chi riuscirà a trovare per primo Shaw avrà accesso a tutti i segreti dell'agenzia.

I riferimenti all'attualità

«Abbiamo cercato di tenere il passo con l’attualità. Scrivemmo il pilot della serie nel dicembre 2015, quando avvenne l’attentato di Parigi. Sapendo che saremmo andati in onda successivamente, abbiamo cercato di tenere conto delle notizie che arrivavano dal mondo». Così, «Berlin Station» include eventi realmente accaduti, come l'attentato alla maratona di Boston del 15 aprile 2013.

La sigla e la colonna sonora

Una grandissima fonte di ispirazione per la serie è stato per Olen Steinhauer David Bowie, le cui canzoni accompagnano spesso le puntate e ad aprire la colonna sonora è proprio la sua «I'm afraid of Americans».

Berlino

Ambientata a Berlino, la serie sfrutta le diverse sfaccettature di questa città per dare una diversa profondità ai personaggi. Come ha dichiarato Bradford Winters «Quando giri per Berlino, e vedi le diverse anime della città sovrapposte l’un l’altra, ti ispira a cercare la stessa complessità anche nei personaggi. Perché anche le spie hanno necessità di identità multiple sotto la quale nascondere la propria».

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