Il calciatore, campione del mondo con la Nazionale Italiana nel 1982 e vincitore di 6 scudetti con la Juve è ospite fisso di Fazio a «Che fuori tempo che fa»
Negli anni '70 e '80 si ripartiva le preferenze del pubblico femminile, appassionato di calcio e non, con Marco Tardelli e Giancarlo Antognoni. Quando aveva 21 anni la penna felice di Gianni Brera gli affibbiò quel soprannome che gli è rimasto addosso per sempre: Il Bell’Antonio.
Antonio Cabrini, che l'8 ottobre festeggia i 60 anni, non è stato soltanto una bella presenza sui campi di calcio. Terzino sinistro con licenza di fare gol, preferibilmente su dischetto o su punizione, dopo l'esordio nella Cremonese, la squadra della sua città, ha giocato ben 13 stagioni nella Juventus, vincendo 6 scudetti, due Coppe Italia, tutte le coppe europee e quella Intercontinentale.
In Nazionale ha disputato 73 incontri di cui 10 con la maglia di Capitano segnando nove reti. A detta degli esperti, insieme a Dino Zoff, allo stopper Claudio Gentile e al libero Gaetano Scirea, Cabrini ha formato una delle migliori linee difensive della storia del calcio. Soprattutto. con la Nazionale ha vinto il Campionato del Mondo nel 1982. Indimenticabile il ricordo della finale con la Germania anche per quel rigore sbagliato che mandò in fibrillazione il cuore degli italiani. "Di quell'errore - racconta ancora oggi - chiesi subito scusa a Pertini".
La televisione si è accorta presto del suo indiscusso appeal. E' stato il primo calciatore italiano protagonista di uno spot e ha preso parte anche a un'edizione de L'Isola dei famosi. Ora terminata l'esperienza di allenatore della Nazionale femminile di calcio, è ospite fisso di Fabio Fazio il lunedi a Che fuori tempo che fa dove commenta i tre momenti sportivi più significativi della settimana. In attesa che arrivi una bella occasione dal calcio, "il vero amore della sua vita". Auguri!
