«Cracco Confidential» va in onda mercoledì 18 aprile alle 21.25 e segue l'ultimo anno dello chef fino all'apertura del nuovo locale in pieno centro a Milano

«C'è stata la chiusura di un locale, l'apertura qui in galleria, il matrimonio, qualcuno che ci ha lasciato: in un anno è successo di tutto». A parlare è Carlo Cracco, uno degli chef più famosi d'Italia, che mercoledì 18 aprile si racconterà in «Cracco Confidential», un docufilm in onda su Nove alle 21.25 che segue il recente viaggio dello chef verso l'apertura del suo nuovo locale in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, accanto al Duomo.
«Non si è trattato solamente aprire un ristorante nuovo, ma di partire da zero con un progetto molto importante» ha spiegato «Attraverso tutto questo restauro abbiamo cercato di rappresentare il percorso per arrivare qui oggi». Per aprire il nuovo locale, lo chef veneto ha prima chiuso il suo famoso ristorante in via Victor Hugo, aperto nel 2000. «Chiudere un ristorante che funziona è un delitto» ha sentenziato «Ma quando poi dietro hai un'imminente apertura ecco che diventa più semplice da accettare, anche se a volte quando ci penso mi piange il cuore».
«Cracco Confidential» segue il progetto di apertura del locale in Galleria dalle prime bozze ai lavori di restauro e insieme svela al pubblico il lato più intimo e umano dello chef, che nel docufilm viene raccontato anche dalle persone a lui più vicine come la moglie Rosa Fanti Cracco (si sono sposati nel 2017) e il braccio destro Luca Sacchi.
«Il rammarico più grande è quello di non aver avuto Gualtiero Marchesi qui con noi per farglielo vedere, perché credo sarebbe stato veramente orgoglioso di quello che abbiamo fatto». Del resto lo stesso Marchesi avrebbe voluto spostarsi in Galleria. «Era anche un po' nelle sue corde questo stare non solamente a Milano ma stare in centro» ha raccontato Cracco «Lui voleva stare attaccato alla Scala, che sentiva come una seconda casa».
Tornerà in tv? «Ho abbastanza da fare da non permettermi distrazioni. Non da qui a un anno, magari da qui a cinque anni. Ma vedremo, non è detto che debba sempre fare televisione. Sicuramente non tornerò a Masterchef».