Aumentano le quote obbligatorie di produzioni europee e nazionali. Riviste le sanzioni. Obblighi anche per Netflix e Amazon. Ok finale previsto a dicembre
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il cosiddetto “decreto sulle quote tv” che prevede almeno un film o una fiction italiana a settimana in “prime time” (fascia oraria 18-23) per ogni canale tv e due per la Rai. Gli altri punti salienti del provvedimento prevedono la crescita delle quote obbligatorie di investimento per l'acquisto o la produzione di opere europee pari al 55% per tutti gli operatori per il 2019 (quota elevata al 60% a partire dal 2020).
Le percentuali di investimento nelle opere europee salgono sia per la Rai (dal 15 al 20% dei ricavi complessivi annui, con una rivisitazione della gradualità dell'aumento rispetto all'ultima bozza) che per le tv private (dal 10 al 15% degli introiti netti annui). Previsto anche l'aumento delle sanzioni per il mancato rispetto degli obblighi (ma riviste al ribasso rispetto alle ipotesi) fino a un massimo di 5 milioni di euro o il 2 per cento del fatturato e sarà l’Agcom a verificare il rispetto degli obblighi e a comminare le sanzioni.
I cambiamenti saranno però introdotti gradualmente: è prevista una moratoria per il 2018 per consentire ai broadcaster di adeguarsi alle nuove norme, mentre l'entrata a regime è fissata al 2020. E per la prima volta, obblighi di programmazione e investimento sono imposti anche a Netflix, Amazon e agli altri operatori del web.
Per il ministro dei Beni cultuali e del turismo, Dario Franceschini, si tratta di «un provvedimento concreto che serve ad aiutare, tutelare e valorizzare il cinema, la fiction e la creatività italiane». Il testo passa adesso alle Commissioni parlamentari, al Consiglio di Stato e alla Conferenza Stato-Regioni per i pareri di merito. L'approvazione definitiva del testo è prevista entro dicembre.