C’è posta per te: chi è Chiara, la nuova postina

Dopo aver partecipato a «Donnavventura» Chiara Carcano è il nuovo ingresso nella squadra del programma di Maria De Filippi

Chiara Carcano
23 Febbraio 2018 alle 14:41

«Sono al settimo cielo!» dice orgogliosa parlando di questa grande novità, che è lavorativa per lei e televisiva per noi. Chiara Carcano, 26 anni, colma il vuoto lasciato nel 2014 da Raffaella Mennoia, oggi produttrice di «Uomini e donne».  È da quell’anno infatti che tra i postini mancava un volto femminile. Chiara è di Monza e ha fatto gavetta in Mediaset dietro le quinte. «Il primo piede in tv l’ho messo come stagista per “Grand Hotel Chiambretti”, affiancavo la redazione» racconta. «Poi, dopo aver partecipato a un’esperienza di viaggio meravigliosa con “Donnavventura” su Rete 4, ho cominciato a coltivare il sogno di fare televisione in prima linea». Dopo averla vista in tv (era nel backstage del «Wind Summer Festival» in onda su Canale 5) e sui social (è anche «influencer» di viaggi su Instagram), la redazione di «C’è posta per te» l’ha contattata chiedendo di conoscerla meglio. Ma per diventare postina non basta un provino: «Ho fatto dei test, come quando prendi la patente (ride)». 

In che senso?
«Ho simulato delle consegne per vedere se ero in grado di gestire la situazione».

Qual è la maggior difficoltà?
«Un postino di “C’è posta” si presenta a casa delle persone all’improvviso. Solitamente i “postinati”, così li chiamiamo in gergo, sono spaventati. Li dobbiamo tranquillizzare».

Come ci riesce?
«Sorridendo. Il mio volto per le persone è nuovo, ci vuole un po’ di tenacia per far capire che sono lì per conto di Maria De Filippi. È andata bene e ora sono nel gruppo: appena c’è bisogno di me, io parto!» 

Qual è il suo rapporto con la bicicletta? 
«Prima di questa esperienza era molto buono, ma sono più una ragazza da scooter! In compenso vengo da 12 anni di pallavolo e amo correre, sono una gran sportiva».

Cosa vede nel suo futuro?
«Dopo essermi laureata in marketing ho studiato giornalismo televisivo, ma è un mondo che alla fine non mi interessa: non riuscirei a parlare guardando fissa in camera per mezz’ora. Ho bisogno di avere vicino il pubblico e la gente. Sogno di fare una tv “di contatto”, proprio come questa».

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