Cristina Chiabotto conduce «I menù di Giallo Zafferano», ogni domenica su Canale 5

«Vi farò compagnia per 12 settimane» dice l’ex Miss Italia. E svela a Sorrisi la sua grande passione per il cibo. Alle 9.45 un nuovo show ispirato al celebre sito di ricette (che ora è anche un giornale)

È la seconda volta che Cristina presenta uno show culinario: nel 2016 aveva già condotto «La ricetta perfetta».  Credit: © Vincenzo Di Cillo
16 Marzo 2018 alle 18:01

Quando inclina la testa di lato e sorride, Cristina Chiabotto è così bella che sembra atterrata da un altro pianeta. Poi inizia a parlare e la (naturale) invidia femminile che si prova per lei cede il passo alla simpatia. Impossibile resistere alla sua genuinità: «Ci vuole tanta stoffa per vestirmi perché sono alta 1 metro e 84, ma anche tanto cibo per saziarmi perché sono una buona forchetta» esordisce.

Così entriamo subito in argomento, dato che dal 18 marzo, per 12 puntate da un’ora, Cristina condurrà «I menù di Giallo Zafferano», il nuovo show di cucina su Canale 5 ispirato al popolare sito web di ricette e all’omonimo giornale.

Cristina, che ruolo avrà?
«Condurrò e mi “sporcherò” le mani: farò da assistente allo chef Davide Scabin che illustrerà due ricette prese da una speciale lavagna, dove compare un menù creato dallo staff di Giallo Zafferano per l’ospite della puntata».

Come vengono scelti gli ospiti?
«Sono persone comuni, con esigenze alimentari differenti e gusti diversi. La mamma che ha il figlio vegetariano, il giovane che ha bisogno di perdere peso, la donna che torna tardi dal lavoro e ha poco tempo per cucinare...». 

Lei a che ora cena la sera?
«Verso le 21.30. Sarebbe meglio mettersi a tavola prima, ma non ci riesco».

Con lo chef Scabin va d’accordo?
«Molto. Siamo entrambi piemontesi e facciamo squadra dal 2016, da quando ho condotto su Canale 5 “La ricetta perfetta” e lui era il giudice del talent».

Frequenta il suo ristorante?
«Spesso. Amo la sua carne di fassona».

Le piacciono i piatti piemontesi?
«Sì, persino la bagna cauda che con tutto quell’aglio costringe a starmi lontana per settimane (ride)».

Lei è più un tipo da osterie chic o da trattorie?
«Trattorie! Ma quando posso pranzo dai miei. Sa, sono andata via di casa a 18 anni per vivere la mia favola: Miss Italia, la tv, la pubblicità. Ora mi piace farmi coccolare in famiglia».

Qual è il sapore della sua infanzia?
«Da piccola la domenica mi svegliavo con il profumo del ragù di nonna Maria».

Ci passerebbe la ricetta?
«Mai, è un segreto fra donne del Sud! Nonna e mamma sono di Benevento. Il loro è un ragù ricco, con le costine e la salsiccia. E sobbolle per ore».

Ma lei ai fornelli se la cava?
«Sono più brava ad apparecchiare la tavola: candele, colori abbinati alla perfezione, bicchieri di cristallo».

Di quale elettrodomestico non potrebbe fare a meno?
«Toglietemi tutto ma non la lavastoviglie!».

L’utensile indispensabile in cucina?
«Il pelapatate, ma solo per il design».

Non si butti giù così: almeno le uova le verranno bene.
«Strapazzate sì. Per il brunch le abbino all’avocado toast».

Invece quelle sode?
«Facilissime. Quando bolle l’acqua sono pronte, no?».

Ehm... no.
«In cucina sperimento (ride)».

L’ultimo esperimento che le è riuscito bene?
«Penne con pancetta e granella di pistacchio. Ma in genere il 90 per cento dei miei esperimenti fallisce».

Nel suo frigo manca solo...
«Il parmigiano: mi fa orrore. Ma in frigo ogni cosa è al suo posto: frutta, insalata, bottiglie in ordine crescente. Sono del segno della Vergine, quindi maniacale».

Se ha solo due zucchine e mezza cipolla e arriva l’ospite a sorpresa?
«Preparo una pasta, posso farcela».

Il suo profilo Instagram si chiama @vanillagirl86 perché è golosa?
«Vanilla indica la dolcezza d’animo. Io preferisco il salato, la pizza su tutto».

Però la differenza tra vaniglia e vanillina la sa, suppongo.
«La vanillina non è la polvere bianca in bustine per i ciambelloni?».

con lei c’è davide scabin cuoco «spaziale» e stellato

Davide Scabin e Vincenzo Di Cillo  Credit: © Vincenzo Di Cillo

Con Cristina Chiabotto a «I menù di Giallo Zafferano» vedremo lo chef Davide Scabin. Figlio di un camionista e di una cuoca, è il patron di Combal.Zero, ristorante stellato del Museo di arte contemporanea del Castello di Rivoli (Torino). Tra i suoi piatti più famosi c’è il «cyber egg»: «È un uovo cotto in modo spaziale» spiega Cristina, habitué del locale. «Un uovo da Oscar, come quelli cucinati dalla protagonista del film “La forma dell’acqua”. Solo che è molto, molto più complicato da preparare».

Avete già sfogliato il mensile che piace ai golosi?

In ogni puntata di «I menù di Giallo Zafferano» non perdetevi la «ricetta veloce» spiegata da Manuel Saraceno, volto storico del sito web «Giallo Zafferano» e tra i capisquadra dell’omonima rivista del Gruppo Mondadori. Lanciato un anno fa, il giornale festeggia con questo show televisivo il successo in edicola e un pubblico di 5 milioni di
fan online. Gli ingredienti segreti? Oltre 100 ricette inedite al mese, facili da realizzare anche grazie all’app da scaricare sul telefonino.

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