La cantante idolo di tante generazioni si trova per la prima volta a fare il giudice in un talent televisivo
Cristina D’Avena sente un legame speciale con i giovani cantanti in gara a Sanremo Young, il talent del venerdì di Raiuno condotto da Antonella Clerici di cui è giudice. «Alla fine sono quegli stessi ragazzi che ascoltano le canzoni e vengono ai miei concerti. E non è facile guardarli con gli occhi della giurata. Mi sento molto di più una sorella maggiore» racconta lei che è la regina delle sigle dei cartoni animati (ne ha cantate più di 700!).
È la prima volta per lei in un ruolo così...
«Sì, ed è tutto nuovo e da scoprire. Però devo dire che per il momento mi sto anche divertendo, perché i concorrenti sono estremamente preparati. Ho visto degli ottimi talenti, sia dal punto di vista vocale sia da quello scenico».
Cosa le sta piacendo di più di questi ragazzi?
«Il fatto che stiano prendendo il programma con molta leggerezza. Non vedo troppa competitività, anzi lo stanno vivendo come un gioco».
Lei ad appena tre anni e mezzo cantò allo Zecchino d’Oro. Lo considera una sorta di “papà” dei talent?
«Secondo me no: lo Zecchino era ed è ancora oggi una semplice gara di canzoni. Come diceva anche la mitica Mariele Ventre (fondatrice del Piccolo Coro dell’Antoniano, ndr) è una specie di Festival di Sanremo dove i piccoli, però, devono solo divertirsi».
A proposito di Sanremo, nel 2016 fu ospite di Carlo Conti. Ci tornerebbe?
«Da ospite senza dubbio. Da concorrente non credo... Dovrei avere una canzone proprio bella. L’idea di cantare un pezzo pop mi ha sempre stimolata, ma alla fine quello che faccio mi piace troppo. Come anche mi ha ribadito Duets, il mio ultimo disco con le sigle cantate in coppia con tanti artisti famosi».
Un progetto di cui proporrà un secondo capitolo?
«Ci sto pensando, sì. Mi piacerebbe per esempio duettare con Marco Mengoni, Renato Zero o Tiziano Ferro. Vedremo...».