Dalle Langhe Fiorello annuncia: «Torno in tv»

Ospite d’onore del Festival di Dogliani, sulle colline vicino a Cuneo, lo showman scherza, improvvisa e rivela le sue intenzioni

Fiorello scherza sul palco del Festival della tv a Dogliani
17 Maggio 2018 alle 09:20

Date un palco, un microfono e?un cellulare a Fiorello ed è subito spettacolo. Irresistibile, travolgente spettacolo. È successo al Festival della tv e dei nuovi media di Dogliani (Cuneo) dove, intervistato da Aldo Grasso, Fiorello ha dato il meglio di sé. E tra uno scherzo telefonico, un ricordo della sua ospitata a Sanremo e una battuta sulla situazione politica italiana, si è lasciato scappare una mezza promessa di tornare in tv su Raiuno. A novembre. Ma eccolo all'opera, da vero «professionista del buonumore», come si definisce.

La pigrizia, il ritorno sul piccolo schermo e il Festival di Sanremo

«La mia pigrizia mi impedisce di fare cose su Raiuno perché sono troppo impegnative. Non è che abbia  paura, il problema è che sono pigro. Tutto quello che ho fatto ultimamente non mi impegnava molto. Per fare ?L'edicola? su Sky mettevo l'auto in folle e arrivavo in fondo alla discesa di casa. Ora sto facendo la radio da casa mia (la trasmissione si chiama «Il Rosario della sera», ndr). Sarei dovuto andare a Radio Deejay, all'Eur, ma l'Eur è lontano da tutto, in qualunque parte di Roma tu viva. È lontano anche per quelli che stanno all'Eur. Invece su Raiuno devi andare lì e fare il programma, devi pensare cose. Io non ho voglia di pensare cose. C'ho un'età: 58 anni. Faccio pipì ogni 20 minuti. E poi che succede? Se sono in diretta mando la pubblicità? E se non c'è la pubblicità dovrei dire: scusate, io devo andare?».

Sono in tanti a chiedergli di tornare in tv. «Gli amici, mia moglie, mia figlia, tutti a dirmi: ?Devi tornare, devi tornare, devi tornare?. Pure il mio cane mi abbaia: ?Devi tornare?. Mi dicono: devi tornare a fare ?la televisione?. Il fatto è che io posso fare qualsiasi tipo di programma, posso stare in tv 24 ore su 24 ma se non faccio lo show di quattro puntate con gli ?ospitoni? è come se non facessi niente. Sono pure andato a Sanremo: avevo un'ansia che non potete capire. Non sarei mai andato senza l'sms di Baglioni. Lui è un poeta, anche se non capisci mai cosa dice: puoi prendere un suo sms, mettergli un po' di musica sotto e va in classifica al numero uno. Era bello anche il backstage del Festival: ogni cinque minuti incontravi un Pooh. Sanremo lo presenterei, però levatemi i cantanti: io devo fare lo show, perché in fondo io porto me stesso sul palco. Comunque, vedo che in Rai fioccano le idee: ora c'è ?La Corrida?, poi arriva ?Portobello?. Comunque, se dovessi tornare, lo farei intorno a novembre. Devo solo decidere il giorno della settimana tra lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato o domenica. Sarà uno di questi. Certo, a me piace tanto il lunedì perché tutti sono a casa».

Le telefonate da ridere

Prende il cellulare e dice: «Ho i numeri di telefono di tutti, è sufficiente la mia rubrica per fare un programma televisivo. Abatantuono, Accorsi, Adriano... sì è lui. Agnelli, quanti ne ho di Agnelli...». Chiama Linus: «Proviamo a vedere se risponde, lui è sempre in bicicletta. Oggi ha fatto 100 chilometri, io manco con il motorino ci riesco». Morandi non risponde: «Sono le sette di sera, è già a letto. Dovreste invitarlo qui a Dogliani, con lui risparmiate: arriva di corsa e dorme all'addiaccio». Poi squilla il suo di cellulare: è il direttore generale della Rai Mario Orfeo. Fiorello risponde: «Pronto, Carabinieri di Dogliani?» e Orfeo: «Documenti, prego». La gag va avanti con Fiorello che lo chiama «Moiro» Orfeo e lui che risponde con ironia: «Sto preparando la valigia, ho tanti scatoloni da portare via?». E Fiorello: «Vieni a lavorare con me!».

La politica, le elezioni e le ripercussioni in Rai

«A viale Mazzini aspettano che si formi il nuovo governo per capire che fine faranno. Io lo chiamo ?il periodo del trolley?, tutti i direttori sono con la valigia in mano: adesso arriva Rocco Casalino e li manda via tutti».

L'ipocondria

«Solo Verdone mi batte.  Anch'io so tutto di medicina. Me ne intendo come un primario: ho avuto qualunque cosa in qualunque parte del corpo. In effetti non so come faccio a essere ancora vivo».

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