Donnavventura: da Malindi a Mombasa, fino a Nairobi nella quarta puntata

Domenica 4 febbraio alle 14 su Rete4 (e in replica sabato 10 febbraio alle ore 15,30) torna con la quarta puntata il grande viaggio alla scoperta dei colori e delle tradizioni dell'Africa e dell'Oceano Indiano

2 Febbraio 2018 alle 14:31

Domenica 4 febbraio alle 14 su Rete4 (e in replica sabato 10 febbraio alle ore 15,30) torna con la quarta puntata Donnavventura, il grande viaggio alla scoperta dei colori e delle tradizioni dell'Africa e dell'Oceano Indiano. 9 ragazze unite dalla passione per il viaggio e l'avventura che ci faranno conoscere dei luoghi meravigliosi, sia dal punto di vista naturale, sia dall'aspetto umano. Una di loro in particolare, Vanessa Villa, ci racconterà ogni tappa con i suoi reportage.

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Il reportage di Vanessa dal Kenya

Onde e vento ci intonavano canti di pace. Sole e mare ci stavano rigenerando. Coccole e sorrisi ci fecero sentire un po’ più a casa, ma solo con il cuore.

Malindi aveva il sapore nostalgico di una città di mare che aveva vissuto lo splendore e lo sfarzo. Era una continua scoperta, un susseguirsi di angoli, scorci, panorami e sensazioni.
Quei pochi giorni furono preziosi per noi, furono un dono di ristoro, di rinascita. Finché dovemmo salutare anche Malindi, puntando la nostra bussola ancor più a sud, verso un’altra città costiera che fece la storia del Kenya: Mombasa.

La strada che incontrammo lungo il nostro percorso come sempre era lunga e complicata, tra enormi camion merci e pullman stracolmi di gente, ma i colorati villaggi erano così densi di vita che era impossibile non rimanerne rapite. Il mio ukulele, grande compagno di viaggio suonava sempre nei trasferimenti e l’atmosfera si faceva più leggera. Attraversammo un canale d’acqua e il traffico si fece tanto denso da non riuscire più muovere le nostre macchine. Eravamo congelate nel traffico di Mombasa. Attraversammo la seconda città più grande del Kenya respirando un’atmosfera ricca di un passato di dominazione islamica, per poi passare per La Moi Avenue, la via celebre per le sue grandi zanne di elefante in alluminio, simbolo della città.

I nostri fuoristrada non si fermarono qui, ma proseguirono poco più a sud, nella cittadina di Diani Beach, dove fummo colte da sorpresa e stupore. Acqua trasparente, sole potente e alti cammelli che camminavano sulla battigia con eleganza. Ci lanciammo su di essi, ci divertimmo come non mai e sui nostri volti si stamparono sorrisi grandi come l’Oceano Indiano.

Era arrivato il momento di tornare a catturare con le nostre videocamere e macchine fotografiche la magnificenza della madre terra. Dovevamo ripresentarci al cospetto dei safari, che per primi ci avevano fatto amare il Kenya, un Paese pieno di soprese, ricco e maestoso.

Percorremmo una pista immersa in una valle di antica lava nera e arrivammo in un altro tempio della natura selvaggia: lo Tsavo. Mi era mancato quel cielo così grande e quegli scenari così struggenti. Elefanti, zebre, bufali e tutti gli altri abitanti di quel magico luogo si mostrarono ai miei occhi nella loro nobile nudità. Avevano tutto ciò che desideravano: acqua, sole e cibo, nient’altro. Imparai così, ancora una volta, qualcosa di nuovo: la monumentalità e la forza della semplicità.

Partimmo di nuovo e lasciai un pezzo del mio cuore lì, bestialmente attaccato a quella selvaticità.
La capitale ci stava aspettando e non potevamo farla attendere. E fu così che Nairobi ci accolse per la seconda volta e fu lì che ci entrammo davvero.

Dentro l’anima. Dentro la storia. Dentro la vita.

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