11 premi a “The crown”, incluso quello come migliore serie drammatica, 7 alla miglior serie comedy “Ted Lasso”; “La regina degli scacchi” si conferma miglior miniserie
Sono stati assegnati nella notte tra domenica 19 e lunedì 20 settembre i 73esimi Emmy Award, i premi che celebrano il meglio della televisione americana, in una cerimonia presentata da Cedric the Entertainer che ha ritrovato una consuetudine pre-pandemica, e che si è svolta all'Event Deck di L.A. Live, a Los Angeles.
Con 20 candidature, la serie originale di Apple TV+ “Ted Lasso” ha fatto da apripista, battendo il record per il maggior numero di nomination comedy alla sua prima stagione – record detenuto dal 2010 da “Glee”, che si era fermata a quota 19. La serie – che racconta le peripezie di un allenatore di football americano prestato al calcio britannico – aveva già ricevuto tre Emmy nella cerimonia della scorsa settimana, dedicata alle categorie tecniche e artistiche: miglior casting, miglior montaggio e miglior mixaggio sonoro. A questi si sono aggiunti i ben più prestigiosi premi per la migliore commedia, il miglior attore Jason Sudeikis, la miglior attrice non protagonista e il miglior attore non protagonista.
Mentre, giunta alla quarta stagione, “The crown” riesce finalmente a vincere l'Emmy come migliore serie drammatica – e porta anche il suo creatore, Peter Morgan, al primo Emmy come sceneggiatore. Delle 24 nomination complessive, di cui nove solo per gli interpreti, la serie Netflix sulla vita della Regina Elisabetta II vince tutto il vincibile, dalla regia alla sceneggiatura passando per quattro attori e pure Claire Foy, che aveva smesso i panni reali nel 2017 ma che, grazie a un flashback di 109 secondi, ha guadagnato il premio come miglior guest actress.
Il piccolo cult “La regina degli scacchi”, sempre di casa Netflix, oltre ai 9 premi tecnico-artistici già incassati guadagna l'Emmy per la regia e la migliore miniserie – cedendo quello per la migliore attrice protagonista alla Kate Winslet di “Omicidio a Easttown”, crime in sette puntate in onda su Sky che ha portato sul palco anche i due interpreti di supporto.
Tre premi di reparto per la terza e ultima stagione di “Pose”, che contava sulla performance di Mj Rodriguez – la prima attrice transgender a essere candidata a questo premio – e restano a bocca asciutta la quarta stagione di “The handmaid's tale”, la prima de “L'assistente di volo” (che riceve solo un premio alla sigla) e le serie pop “Emily in Paris” e “Bridgerton” (premio alle acconciature).
I prodotti Disney+, invece, divisi tra Marvel e “Star wars”, si devono accontentare dei premi tecnici: 7 a “The Mandalorian”, 3 a “WandaVision” – tra cui quello alla migliore canzone originale, “Agatha all along”, scritta dagli autori vincitori dell'Oscar per “Frozen”. Poi ancora: un Emmy al fenomeno “Hamilton” e un Emmy ai costumi di “Black is king”, ultimo progetto cinematografico di Beyoncé.
Infine, per il quarto anno consecutivo, “RuPaul's drag race” resta il miglior reality competitivo – mentre, con 20 nuove candidature e 7 vittorie, il “Saturday night live” batte il record di sé stesso, confermandosi lo show televisivo più candidato e premiato della Storia: 85 Emmy dal 1975 a oggi.
Serie drammatiche
- Migliore serie: “The crown” (Netflix)
- Miglior attrice protagonista: Olivia Colman in “The crown” (Netflix)
- Miglior attore protagonista: Josh O'Connor in “The crown” (Netflix)
- Miglior attrice non protagonista: Gillian Anderson in “The crown” (Netflix)
- Miglior attore non protagonista: Tobias Menzies in “The crown” (Netflix)
- Miglior regia: Jessica Hobbs per “The crown” (Netflix)
- Miglior sceneggiatura: Peter Morgan per “The crown” (Netflix)
Serie comedy
- Migliore serie: “Ted Lasso” (Apple TV+)
- Miglior attrice protagonista: Jean Smart in “Hacks” (HBO Max)
- Miglior attore protagonista: Jason Sudeikis in “Ted Lasso” (Apple TV+)
- Miglior attrice non protagonista: Hannah Waddingham in “Ted Lasso” (Apple TV+)
- Miglior attore non protagonista: Brett Goldstein in “Ted Lasso” (Apple TV+)
- Miglior regia: Lucia Aniello per “Hacks” (HBO Max)
- Miglior sceneggiatura: Lucia Aniello, Paul W. Downs e Jen Statsky per “Hacks” (HBO Max)
Miniserie o film per la TV
- Miglior miniserie o film per la TV: “La regina degli scacchi” (Netflix)
- Miglior attrice protagonista: Kate Winslet in “Omicidio a Easttown” (HBO)
- Miglior attore protagonista: Ewan McGregor in “Halston” (Netflix)
- Miglior attrice non protagonista: Julianne Nicholson in “Omicidio a Easttown” (HBO)
- Miglior attore non protagonista: Evan Peters in “Omicidio a Easttown” (HBO)
- Miglior regia: Scott Frank per “La regina degli scacchi” (Netflix)
- Miglior sceneggiatura: Michaela Coel per “I may destroy you” (HBO)
Varietà
- Miglior varietà di sketch: “Saturday night live” (NBC)
- Miglior varietà talk: “Last week tonight with John Oliver” (HBO Max)
- Miglior varietà pre-registrato: “Hamilton” (Disney+)
- Miglior varietà live: “Stephen Colbert's election night 2020” (CBS)
Reality
- Miglior reality competitivo: “RuPaul's drag race” (VH1)