Un campionato del mondo di calcio non è mai solo una semplice questione di sport. Sì, certo, in questi giorni il torneo sta entrando nel vivo (qui trovate tutte le prossime partite), ma la Coppa del Mondo è anche e soprattutto qualcosa che riguarda il costume. E ogni quattro anni regala curiosità, a volte vere e proprie follie, che superano anche la più fervida immaginazione.
Basti pensare, per esempio, che l’allenatore della Corea del Sud, Shin Tae-yong, prima della gara d’esordio contro la Svezia, ha fatto allenare i suoi giocatori con i numeri di maglia invertiti rispetto a quelli ufficiali. Perché? Presto detto: contava sull’effetto sorpresa. Visto che quasi nessuno conosceva il volto dei suoi giocatori, perché non creare un po’ di scompiglio?
Ogni situazione è, dunque, buona per stimolare l’attenzione di chi guarda: dai look più bizzarri dei giocatori (qui trovate quelli più particolari) a quelli degli allenatori. Se siete dei nostalgici dei vecchi «mister» in tuta o in giacca ufficiale, siete costretti ad adattarvi ai tempi che corrono: guardate l’allenatore della Germania Joachim Löw e le sue ormai celebri magliette aderenti, o quello del Senegal, Aliou Cissé, che sfoggia le treccine rasta con assoluta normalità. Non a caso, il vero uomo copertina di questi Mondiali di Russia è il giocatore «pop» per definizione: il portoghese Cristiano Ronaldo. Divo in campo (dove ha trascinato la sua Nazionale alla seconda fase), ma anche fuori dove la sua popolarità non è mai stata così alta. Sulle bancarelle dei mercatini di Mosca sono persino comparse delle matrioska (le bamboline di legno russe) con il suo ritratto!
E tra nuove regole per le divise, fasce da capitano uguali per tutti, innovative tecnologie per aiutare gli arbitri, pure la televisione dice la sua. Tra le stranezze che abbiamo scoperto c’è un inedito Diego Abatantuono, il «nientologo» di «Balalaika» su Canale 5, con gli occhi azzurri. Ma non li aveva marroni? Sì, vero. Ma noi di Sorrisi abbiamo scoperto che...
Che stile! Il look è fondamentale
Il più chiacchierato è stato senza dubbio il ciuffo biondo di Neymar, ma notevoli sono anche i capelli arancioni dell’ex interista Nagatomo. Se Pogba mantiene il look da «rapper», il titolo di capellone va a Marcelo. E infine c’è Cissé, l’allenatore rasta.
Con il tablet in panchina. Allenatori all’avanguardia
Thomas Schneider (a destra) è il vice dell’allenatore della Germania Joachim Löw. Durante la partita contro il Messico, lo abbiamo visto usare un tablet dove stava prendendo degli appunti mentre, con tanto di cuffia e microfono, consultava un collaboratore.
Il simbolo verde. E la fascia da capitano
Sulle divise c’è un rettangolo verde con la scritta «Living football», ossia «Vivendo il calcio» ed è il motto ufficiale del torneo. Le fasce da capitano, invece, sono uguali per tutti: cambia solo il colore a seconda della divisa utilizzata.
Il controllo dei boxer. Gli arbitri guardano sotto i pantaloncini...
Forse vi sarete chiesti perché, come prima di Belgio-Panama, gli arbitri fanno alzare i pantaloncini ai giocatori. È una delle regole volute dalla Fifa riguardo l’abbigliamento dei calciatori. I boxer, infatti, devono essere dello stesso colore dei pantaloncini, così come lo devono essere i calzettoni.
Il cellophane anti livido. Il pronto intervento sul campo
Anche questa è una delle particolarità di Russia 2018. Si tratta di una speciale pellicola di plastica (in realtà ricorda quella che usiamo a casa per conservare il cibo) che viene utilizzata subito dopo uno scontro più duro del solito. Il muscolo del calciatore viene avvolto in modo molto stretto e quindi viene applicato del ghiaccio. Il motivo? Evitare che si formi il classico livido da botta.
I segreti del VAR. Gli arbitri entrano nel futuro
Anche se sono in uno studio davanti agli schermi, gli assistenti dell’arbitro nella «Var Room» indossano lo stesso la divisa arbitrale ufficiale. Per comunicare con il loro collega in campo usano cuffia e microfono, mentre l’orologio vibra per avvertirlo quando gli assistenti stanno analizzando la moviola.
Fenomeno Islanda, in campo e in tv
Il regista e il dentista: «Sono ancora un dentista, non smetterò di farlo…» ha detto l’allenatore islandese Heimir Hallgrímsson dopo il pareggio con l’Argentina. Invece il portiere, Hannes Halldórsson, fa il regista.
Record, la partita più vista di sempre: la gara tra l’Islanda e l’Argentina in patria ha registrato il 99,6% di share: ossia 99 islandesi su 100 erano davanti alla tv. Considerando che gli abitanti dell’isola sono 330 mila, di cui 30 mila erano allo stadio, significa che è stata seguita da 298.800 persone. Gli altri 1200 hanno visto «Beautiful» e il film «Tootsie».
Senza confini. Svizzera mondiale
La Svizzera su 23 giocatori ne ha 3 originari del Camerun, 1 della Costa d’Avorio, 1 della Spagna, 1 della Nigeria, 2 dell’Albania, 1 del Kosovo, 1 di Capo Verde, 1 della Macedonia, 1 del Congo, 2 della Bosnia, 1 della Croazia.
Lo sguardo di Diego. Ma perché Abatantuono ha gli occhi azzurri?
Tutti quanti ci ricordavamo Diego Abatantuono con gli occhi scuri, come quando interpretò il sergente Nicola Lorusso in «Mediterraneo». Ma a «Balalaika» Diego ha mostrato degli occhi azzurro cielo. Tutto merito di lenti a contatto colorate che l’attore ha scelto di indossare in tinta con la sciarpa e la camicia.
Coppia Vip. Cuore e batticuore
Giorgia Rossi è la conduttrice dei lunghi pre e post gara dei match del pomeriggio. E se, quando le vedete passare la linea all’inviato sul campo Alessio Conti, notate uno sguardo tenero e un sorriso, non vi state sbagliando. I due giornalisti, infatti, sono fidanzatissimi da molti anni.
L’evento dell’anno: un mese di programmi e curiosità con giornalisti e star pronti a raccontare tutto quello che succede in Russia dal 14 giugno al 15 luglio