La Corea è sempre nel cuore di Costantino della Gherardesca

È diventato testimonial del Paese asiatico: è stato nominato “ambasciatore culturale” della Repubblica di Corea per promuovere tradizioni, usi e costumi coreani

Costantino della Gherardesca
12 Novembre 2020 alle 08:46

Tra i personaggi dello spettacolo nessuno conosce la Corea del Sud meglio di Costantino della Gherardesca, che l’ha visitata con “Pechino Express” ed è da poco diventato ambasciatore della cultura coreana in Italia. E a “Ballando con le stelle” si è esibito sulle note dei BTS (truccato come loro).

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Quando e da chi hai sentito parlare per la prima volta dei BTS?
«Da Paolo Quilici, autore di “Pechino Express”, grande appassionato di Corea: ha imparato la lingua, ha scritto le puntate di “Pechino” girate in Corea, ed è anche autore di KPopCast, un nuovo podcast italiano sulla musica K-pop».

A “Ballando con le stelle” hai fatto una performance omaggiando il K-pop.
«Cornel West, professore di filosofia ad Harvard, sostiene che il fenomeno del K-pop sia un esempio di come qualcosa possa nascere in un Paese e poi contaminare la società di una nazione dall’altra parte del mondo».

Se incontrassi i BTS cosa chiederesti loro?
«Cosa posso fare per ringiovanire e migliorare la mia immagine? Oramai sempre più persone mi dicono che sembro un Nanni Moretti grasso...».

Sei stato nominato ambasciatore culturale della Corea.
«Il direttore dell’Istituto Culturale Coreano dice che ho dimostrato di aver capito la duplice anima coreana: non solo una nazione avveniristica votata al progresso, ma anche un’identità culturale inconfondibile, fatta di arte, musica, tradizioni».

Cosa dobbiamo conoscere della Corea a parte i BTS?
«Ovviamente il cibo!».

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