«La domenica sportiva» è tornata a fare gol

Il programma è nato con la televisione (anzi, addirittura prima) e la formula di quest’anno sta ottenendo ottimi ascolti. «Stiamo inventando un nuovo stile» spiega il curatore della trasmissione che va in onda su Raidue dopo le dirette delle pay tv

Giorgia Cardinaletti
8 Settembre 2017 alle 13:01

C’è una novità: è tornata «La Domenica Sportiva». Non in palinsesto, dove non è mai mancata (andò in onda il primo giorno della televisione italiana), ma nel cuore degli appassionati, almeno a giudicare dagli ottimi risultati d’ascolto delle prime puntate. Ma ci sono anche altri segnali: uno studio che non sa di vecchio, una grafica accattivante, una nuova conduttrice, Giorgia Cardinaletti, affiancata dall’ex voce di «Tutto il calcio minuto per minuto» Riccardo Cucchi. E poi ci sono i commenti di Mario Sconcerti, Marco Tardelli e Regina Baresi, centravanti dell’Inter femminile nonché figlia e nipote di due campionissimi del calcio di ieri come Beppe e Franco Baresi.

«Il direttore di Rai Sport Gabriele Romagnoli vuole che la Ds si crei un proprio stile» spiega Roberto Pacchetti, curatore del programma con Paola Arcaro e Alda Angrisani. «Avremo sempre grandi ospiti: nella puntata del 10 settembre ci sarà il designatore degli arbitri Nicola Rizzoli, che ci spiegherà il Var (la nuova “moviola in campo”, che aiuta gli arbitri, ndr) dal punto di vista dei direttori di gara. E partirà una nuova rubrica, “La capsula del tempo”, curata da Marco Lollobrigida, dedicata ai momenti clou della giornata. Inoltre debutterà Gabriele Corsi (un “terzo” del Trio Medusa, ndr) nel ruolo di “incursore”, e daremo sempre più spazio a Twitter e a Skype, che useremo nella rubrica “Scusi l’ora”, collegandoci con personaggi che vivono oltreoceano. E poi ci sono i momenti teatrali di Gianfelice Facchetti, che in poco più di un minuto riesce a raccontare grandi storie e a emozionare».

Insomma, la storica testata è intenzionata a riprendersi un posto di rispetto nell’affollato panorama delle trasmissioni sportive. Un’impresa titanica nell’era del calcio in pay tv, lontano anni luce dall’epoca in cui, dopo una giornata di gol immaginati grazie ai racconti dei radiocronisti, per vedere i primi servizi completi della giornata calcistica bisognava aspettare «La Domenica Sportiva» e la sua solenne apertura con la lettura della schedina del Totocalcio. Così, dopo la puntata di «Sandokan», «Anna Karenina» o un altro sceneggiato (la parola fiction non si usava ancora) si festeggiavano i nuovi milionari, quelli che avevano fatto 13.

Come detto, «La Domenica Sportiva» è l’unica trasmissione ad avere la stessa età della nostra tv. Ne fu, con i primi scarni telegiornali, una rubrica sperimentale nel 1952. L’inizio ufficiale invece si ebbe l’11 ottobre 1953, con un servizio su Inter-Fiorentina. I filmati all’epoca non erano mai più di tre o quattro e arrivavano dagli stadi più vicini a Milano, sede storica della trasmissione. Non c’era un conduttore, ma solo filmati commentati dagli speaker. Il primo presentatore, dal 28 febbraio 1965, fu Enzo Tortora. Fu nella sua «DS» che nacque la moviola: era il 22 ottobre del ’67, quando Carlo Sassi si accorse che il pallone del pareggio di Gianni Rivera nel derby di Milano non era mai entrato in porta. Di fronte a questa macchina... infernale, qualche anno dopo, nel 1972, l’arbitro Concetto Lo Bello, presente in studio, ammise: «Ho sbagliato, era rigore». Non era mai successo.
Nella storia del programma tanti grandi conduttori: Alfredo Pigna, Paolo Frajese, Adriano De Zan, Tito Stagno, Sandro Ciotti, Bruno Pizzul e la prima donna al timone, Paola Ferrari, che debuttò nel 1996. E Beppe Viola, un genio che dopo un inguardabile Inter-Milan decise di far rivedere le immagini del derby di andata, quello sì spettacolare. Domenica 10 settembre la «DS» celebra la sua puntata 3.184. In bocca al lupo! 

giorgia va veloce (e sogna bolt)

La Cardinaletti ha debuttato l’anno scorso ed è stata riconfermata: «Vorrei tra gli ospiti il re degli sprinter, Mourinho e Ancelotti. E forse...». Giorgia Cardinaletti, 30 anni, marchigiana di Fabriano (AN), è un’appassionata della velocità, che ha frequentato da vicino come inviata al seguito della Formula 1 e come conduttrice di «Pole Position». Veloce è stata anche la sua carriera: professionista dal 2012, è entrata a RaiNews24, quindi è passata a RaiSport e infine, lo scorso anno, è approdata alla conduzione de «La Domenica Sportiva».
L’anno scorso era debuttante, quest’anno è la padrona di casa. Che cosa cambia?
«Diciamo che dopo un anno di rodaggio mi sento molto più a mio agio. Ho dei compagni di viaggio come Marco Tardelli e Riccardo Cucchi, dalla cui competenza c’è solo da imparare. Ma la responsabilità è senza dubbio diversa».
Il suo rapporto con il calcio?
«L’ho sempre seguito: vengo da una famiglia piena di maschi... (ha due fratelli, ndr)».
La sua squadra del cuore?
«C’è, ma non si può dire».
Lo scorso anno qualcuno ha storto la bocca: ma come, una «novellina» alla guida della «DS»! Quest’anno come va?
«È normale che vi siano polemiche quando vengono fatte scelte diverse. E la decisione di mettere una ragazza di 29 anni alla conduzione di un programma storico come “La Domenica Sportiva” ha fatto un po’ discutere. La mia opinione, però, è che alla fine vince sempre il lavoro. Ho un bel rapporto con tutti, siamo una bella squadra».
Che rapporto ha con i programmi concorrenti?
«Li seguo, naturalmente, perché se fai questo lavoro devi anche vedere cosa fanno gli altri e come lo fanno. Noi dobbiamo farci rispettare con l’autorevolezza dei commenti e dando spazio agli altri sport».
Che altro guarda in tv?
«Naturalmente non seguo solo il calcio, anche perché, per citare Mourinho, “chi sa solo di calcio non sa nulla di calcio”. Guardo programmi come “Report” e “Presa diretta”... Credo che l’informazione in Rai sappiamo farla bene».
Chi sogna di avere ospite in studio?
«Mourinho, Ancelotti, che probabilmente avremo, e Usain Bolt».

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