La finale di Champions League con Sandro Sabatini su Canale 5

Si avvicina la data della partita tra Real Madrid e Liverpool che andrà in onda sabato 26 maggio dalle ore 20.40

Sandro Sabatini assieme a Eleonora Boi, conduttori del dopopartita della Champions League
10 Maggio 2018 alle 12:45

Per l'Italia è stata la Champions League dei sogni infranti. Quelli della Roma, in semifinale dopo 34 anni ed eliminata da quel Liverpool che già nel 1984 le negò la vittoria dell'allora Coppa dei Campioni. E quelli della Juventus, fuori per un rigore all'ultimo minuto contro il Real Madrid dopo una rimonta da leggenda.

Emozioni che hanno portato a un boom di ascolti delle partite trasmesse su Canale 5 e sul neonato Canale 20. Un vincitore, almeno televisivo, c'è stato: Sandro Sabatini, che ha condotto in studio il dopopartita assieme a Eleonora Boi. Gli appassionati lo conoscono bene: è stato per 10 anni uno dei volti del calcio di Sky. Ora però, grazie al passaggio a Mediaset e alla tv in chiaro, Sandro è entrato nelle case di milioni di italiani.

Insomma, ora iniziano a conoscerla anche le mogli dei tifosi...
«In realtà finché sei in diretta non ti rendi conto che una volta ti guardavano 50 mila appassionati e ora hai milioni di telespettatori di ogni tipo. Quello che ti fa davvero capire quanto sei seguito è poi la reazione della gente che incontri fuori dallo studio».

Com'è stato l'impatto con la popolarità?
«Beh, adesso al bar mi fermano per chiedermi come finiranno secondo me le partite. Io me la cavo in un modo assai poco coraggioso: a persone diverse do pronostici diversi. Praticamente mi gioco un ?1-X-2?, come si faceva al Totocalcio, così di certo ci sarà in giro almeno uno che dirà: ?Sabatini ci ha azzeccato?» (ride).

Con noi, però, non può farlo: come andrà la finale del 26 maggio tra Real Madrid e Liverpool?
«Tifo per i più deboli, ossia il Liverpool».

Il vostro record è stato l'11 aprile, per gli approfondimenti dopo Real Madrid-Juventus: oltre 5 milioni di spettatori.
«Forse il segreto di questo successo sta nel mio essere un giornalista alla vecchia maniera, per cui innanzitutto si tifa per le italiane».

A settembre sui social aveva scritto: «Se un'italiana va in finale, vado a Kiev (sede della finale, ndr) in bici». Ha rischiato grosso...
«Vero. Mi restano per fortuna le gite in bicicletta in Brianza con gli amici del sabato che sono decisamente meno impegnative!».

Anche per i prossimi Mondiali non possiamo esimerci dal chiederle un pronostico: chi vincerà?
«Quelli della mia generazione sono cresciuti col culto del Brasile...».

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