La Messa di Natale in 4K sulla Rai

Lo Speciale di Rai 1 in collaborazione con Vatican Media

Natale in Vaticano  Credit: © Vatican Media
24 Dicembre 2018 alle 16:21

Sarà diffusa in mondovisione e in altissima qualità (nello standard 4K HDR) la Messa della Notte di Natale celebrata da Papa Francesco nella Basilica di San Pietro, uno dei momenti liturgici più attesi dell’anno.

Le riprese saranno realizzate da Vatican Media, la struttura del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede che si occupa dell’audiovisivo, impiegando nove moderne telecamere dislocate fra l’interno e l’esterno della Basilica e il segnale video verrà declinato nello stesso tempo anche negli altri formati - Alta Definizione (HD) e Definizione Standard (SD) - e messo a disposizione di tutti gli operatori televisivi internazionali collegati via satellite al circuito EBU.

In Italia sarà Rai1 a trasmettere live la funzione a partire dalle 21.30 via digitale terrestre in HD e in SD nonché via satellite su Rai 4K al canale 210 della piattaforma satellitare gratuita Tivùsat in formato 4K (detto anche Ultra HD). Quest’ultima iniziativa, resa possibile in virtù della consolidata collaborazione fra Rai, Rai Way, Tivùsat ed Eutelsat, in coordinamento con Vatican Media, assicurerà agli utenti dotati di apparati compatibili la ricezione di immagini in altissima qualità attraverso il satellite HOTBIRD di Eutelsat. La stessa qualità delle immagini sarà diffusa per la prima volta a tutti i broadcaster europei aderenti al circuito EBU.

Il programma per la sera della Vigilia è completato dallo "Speciale Notte di Natale" di Viaggio nella Chiesa di Francesco, alle 23.30 su Rai1 che illumina uno dei conflitti dimenticati, quello della Siria: 350mila morti, 6 milioni di profughi. Su Rai1 l'appello dell’arcivescovo di Aleppo, Mons. Antoine Chahda. A seguire, le riflessioni del Segretario di Stato, il Cardinale Pietro Parolin, sugli scenari geopolitici e internazionali e il significato del Natale cristiano.

Nello speciale riflettori anche su Cervinara, un paese a cavallo dell’Irpinia e il Beneventano, dove è nata la storia di uno dei maggiori scultori europei, Milot. Trent’anni fa era un profugo albanese accolto da una famiglia locale. Ha studiato all’Accademia di Brera. Oggi ha regalato al paese un’opera denominata “le Chiavi dell’Accoglienza” simbolica porta di accesso del paese.

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