«Le Iene Show», dall’Isis alle arance siciliane

I temi dei servizi della puntata di martedì 10 ottobre

I conduttori del martedì de "Le Iene Show"  Credit: © Mediaset
10 Ottobre 2017 alle 18:43

Dal Grande Fratello alle Iene, da Canale 5 a Italia 1, torna in tv martedì 10 ottobre in prima serata, appunto su Italia 1, con un nuovo appuntamento con Le Iene Show, Ilary Blasi affiancata da Teo Mammucari e in compagnia della Gialappa's Band.

Tra i servizi della puntata spicca il nuovo reportage di Luigi Pelazza sulla prigione di Sirte, ex roccaforte dell'Isis in Libia, già oggetto di un servizio della settimana scorsa, quando la Iena si era recata in un carcere dove sono rinchiuse le mogli degli jihadisti insieme ai loro figli. Nel nuovo servizio, Pelazza si reca in Tunisia alla ricerca delle famiglie di queste donne: ci sono genitori che non vedono le loro figlie da mesi e nonni che non hanno mai conosciuto i propri nipoti, nati mentre le madri erano già in carcere.

Giulio Golia, invece, si occupa del terremoto dello scorso 21 agosto, quando una scossa di terremoto di magnitudo 4 ha colpito l'isola di Ischia. Una famiglia è rimasta per ore sepolta sotto le macerie della propria casa, una palazzina di tre piani che, per il sisma, è completamente crollata. Ma i vigili del fuoco, dopo quasi 20 ore di instancabile lavoro, sono riusciti a estrarre tutti vivi dalle macerie. Golia mostra alcuni video inediti di quella drammatica notte e raccoglie le testimonianze delle persone coinvolte: dalla famiglia ai vigili del fuoco.

Infine Gaetano Pecoraro si occupa di ?Tristezza?, un virus che ha colpito in Sicilia le coltivazioni di arancia rossa, frutto che vanta la certificazione IGP (Indicazione geografica protetta). Il patogeno impedisce alla linfa di arrivare alle foglie e ai frutti; prima secca alcune parti della pianta, poi blocca la crescita delle arance e, infine, fa morire l'albero. Da oltre 100 anni si è a conoscenza di questa malattia che ha colpito agrumeti in diverse parti del mondo. In Italia è arrivata nel 2000 ma, ancora oggi, l'epidemia continua a diffondersi indisturbata.  

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