Lino Banfi: «E dopo le orecchiette, una fiction con Al Bano!»

L'attore a cena nel suo ristorante con tre lettori di Sorrisi. E tra assaggi di squisite specialità pugliesi e un mare di battute, ha annunciato la collaborazione con il cantante...

Lino e Rosanna Banfi  Credit: © Assunta Servello
15 Novembre 2018 alle 10:13

Metti una sera a cena con nonno Libero. Nel suo ristorante di Roma, l’Orecchietteria Banfi, il cui nome già da solo promette benissimo: il menu è rigorosamente pugliese, i piatti richiamano i tormentoni a cui i fan di Lino Banfi sono affezionati da sempre. Qualche esempio? Le orecchiette con le «cime di rèp» oppure «chèpra e chèvoli», il panzerotto «papèle papèle» o «affumichèto», la burrata «orientèle»…

Ad aggiudicarsi la cena con l’amatissimo attore messa all’asta da Sorrisi sul sito di CharityStars (i proventi saranno devoluti alla Lega del Filo d’Oro e Sorrisi raddoppierà la donazione devolvendo lo stesso importo) è stata la famiglia Rustico di Milano: papà Graziano, ingegnere e appassionato conoscitore della filmografia di Lino Banfi, la mamma Sara e la piccola Vittoria dal sorriso meraviglioso. Neanche il tempo di accomodarsi al grande tavolo riservato che subito sono fioccate le prime battute, gli aneddoti, tante curiosità inaspettate e gag improvvisate sul momento.

Al momento di ordinare, Rosanna Banfi mette bonariamente a tacere le velleità degli ospiti: «Lasciate che sia io a scegliere dal menu per voi. Sapete, sono una… “ristorattrice”!».
La prima domanda di Graziano arriva mentre Lino sembra litigare con il suo cellulare nel tentativo di abbassare il volume della suoneria: «Facciamo finta che mia moglie non stia sentendo, ma com’è dal vivo Edwige Fenech?». Banfi, che con la bellissima attrice di origini algerine ha girato decine di film, se la cava con una battuta delle sue: «È nata in una città chiamata Bona e ora vive a Lis-bona, e non credo proprio che siano coincidenze».

L’atmosfera si scioglie in un attimo anche per merito della piccola Vittoria che, per nulla intimorita, ridacchia alle battute, ne recita lei stessa una da un film, crea sul momento un piccolo disegno con dedica per Lino. «Rivedremo mai nonno Libero?» chiede Graziano. «Avrei voluto tanto un’undicesima stagione di “Un medico in famiglia”, ma dalla Rai non ho avuto alcun segnale. È un vero peccato» risponde Banfi. «Vorrà dire che mi dedicherò con ancora più vigore alla fiction che girerò il prossimo anno…». Attenzione, questa è una notizia in esclusiva per i suoi ospiti e per i lettori di Sorrisi: «Con il mio amico Al Bano saremo due proprietari terrieri confinanti e litigiosi che si danno battaglia in nome dei prodotti pugliesi. Credo che una parte verrà girata addirittura in Russia, visti i buoni rapporti del mio futuro partner lavorativo con Putin».

Quando vengono servite le prime pietanze, è lo stesso nonno Libero a richiamare tutti all’ordine: «Adesso basta parlare, dovete provare queste specialità. Ogni ingrediente arriva direttamente dalla Puglia. Assaggiate tutto, che poi vi interrogo!» scherza.

Tra una portata e l’altra fioccano i ricordi: dalla tournée negli Stati Uniti con Franco Franchi per sostituire all’ultimo momento Ciccio Ingrassia ammalato al primo film con Dino Risi, che gli fece fare il salto di qualità, e ai tanti grandi del passato con cui ha lavorato. E poi ancora battute («Il marito di Rosanna? È il mio genero… alimentare!») e un occhio alla comicità di oggi. «Chi consideri il tuo erede?» chiede Sara. Lino si fa serio: «Non ne vedo, per il tipo di comicità. Ma credo che Gabriele Cirilli abbia grandi tempi comici e la mia stessa voglia di sfruttare ogni secondo che gli viene concesso pur di far arrivare la sua verve». Il migliore comico attuale? «Il mio preferito è Checco Zalone, e non solo perché è pugliese». E ancora, il «trauma» dell’esperienza con Fedez per uno spot: «Lo vedevo parlare da solo nel cellulare e non capivo perché. Lui mi rispondeva di non preoccuparmi: “Caro Lino, un tempo eri virile, oggi sei… virale!”».

La serata si avvia alla fine. In tre ore colme di risate e serenità si è avverato il sogno di Graziano, Sara e Vittoria. Con un ultimo abbraccio forte al loro beniamino e l’impegno a rivedersi presto («Vengo spesso a Milano, chissà che non vi faccia uno squillo…»).

Rosanna Banfi ci insegna a cucinare le orecchiette con le cime di rèp

Le orecchiette con le cime di rèp  Credit: © Assunta Servello

È uno dei piatti più famosi tra quelli dell’antica tradizione culinaria barese. Ecco la ricetta utilizzata all’Orecchietteria, spiegata da una «chef» d’eccezione: Rosanna Banfi.

INGREDIENTI
• 800 grammi di cime di rapa pulite
• 400 grammi di orecchiette originali pugliesi
• 1-2 spicchi di aglio
• 2 alici
• 1-2 cucchiai di mollica di pane

PREPARAZIONE
Nella stessa pentola di acqua salata in cui state cuocendo le orecchiette fate sbollentare per qualche minuto le cime di rapa.
Intanto in un tegame a parte fate rosolare con 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva l’aglio, le alici e la mollica. Fate abbrustolire un po’, quindi togliete l’aglio.
Scolate la pasta bene al dente insieme con le cime di rapa e unite tutto al condimento.
Servite ben caldo.

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