Lino Banfi: «Sono un vero commissario, ma dell’Unesco»

L'attore pugliese è stato nominato (un po’ a sorpresa) membro della Commissione italiana per l’Unesco

Lino Banfi
30 Gennaio 2019 alle 16:22

Lino Banfi è stato nominato (un po’ a sorpresa) membro della Commissione italiana per l’Unesco.

Lino, ora dobbiamo chiamarla Commissario?
«Non lo so, devo chiedere. In effetti mi fa ridere, visto che ho fatto il commissario in dieci film...».

Si aspettava questa nomina?
«È successo tutto in due giorni. Mi hanno chiamato dal Ministero dei beni culturali perché volevano farmi una proposta. Il giorno dopo sono andato da loro e mi hanno spiegato che volevano nominarmi membro della Commissione italiana dell’Unesco, fatta di esperti, plurilaureati, scienziati ma anche di esponenti del mondo culturale. Poi mi hanno detto che la nomina non sarebbe stata ufficializzata subito».

E invece non hanno aspettato molto…
«Infatti. Il giorno stesso mi hanno portato in un posto dove mi sono trovato davanti il presidente del Consiglio Conte, Luigi Di Maio, tanti politici, giornalisti e telecamere. Tutti, incluso io, si sono chiesti cosa ci facessi lì. Quando Di Maio ha ufficializzato la proposta, prima di accettare mi sono assicurato che non servisse parlare inglese e avere una laurea, che purtroppo non ho. Mi hanno garantito che non era necessario e così ho accettato con grande emozione e orgoglio, anche perché non toglie niente al mio lavoro e posso continuare a fare l’attore. È un incarico che prevede che ci si riunisca cinque o sei volte all’anno».

Quali saranno le sue “battaglie”?
«Perorerò sempre di più la causa del paese dove sono cresciuto, Canosa di Puglia, che da anni chiede di diventare patrimonio dell’umanità per le sue tante bellezze. Altro non posso fare, se non forse qualcosa legato al mio lavoro. Mi piacerebbe costruire un teatro di avanspettacolo per fare vedere ai giovani come si recitava su quei palchi. Queste sono cose carine».

Lei da anni è anche ambasciatore Unicef
ed è tra i pochi attori comici ad avere avuto riconoscimenti così importanti. Il merito va un po’ a Nonno Libero?
«Nonno Libero mi ha aiutato a farmi abbracciare da tre generazioni. Ma sotto sotto in 60 anni di lavoro ho costruito un castello di credibilità: sono una brava persona, ho fatto sempre cose di buoni sentimenti, ho una famiglia unita, sono sposato da 56 anni, più 10 di fidanzamento, sono tutte cose che influiscono queste».

Cosa vuol dire a chi ha criticato la nomina?
«Niente, sono già talmente amato dalle persone... Anche chi deve odiarmi perché fa il cattivo di professione non ci riesce. Perfino i laziali, che sanno che sono romanista, ogni volta che mi incontrano mi dicono che non riescono a prendersela con me perché mi vogliono troppo bene».

QUALI SARANNO I SUOI COMPITI

La Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura) è stata istituita nel 1950 e ha sede a Palazzo Firenze, a Roma. Il suo scopo è favorire la promozione, l’informazione, la consultazione e l’esecuzione dei programmi dell’Unesco in Italia. Tra i suoi compiti e poteri ci sono dare pareri e formulare raccomandazioni al governo in relazione ai programmi Unesco; diffonderne gli ideali, i principi, gli obiettivi e le attività; esaminare eventuali progetti che necessitano di un sostegno finanziario (info: www.unesco.it).

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