La stella di Che tempo che fa ci parla del suo nuovo libro «La bella addormentata in quel posto», dedicato a un uomo speciale

Per Natale Luciana Littizzetto ci ha fatto un regalo: il suo nuovo libro «La bella addormentata in quel posto» (Mondadori). Un breviario esilarante di argomenti vari ispirati alla realtà, alla pubblicità e al gossip. Anche se la prima cosa che salta all’occhio è l’immagine che ha scelto per la quarta di copertina.
Perché ha messo una foto con la sua cagnolina?
«Perché volevo un’immagine d’amore assoluto. La Gigia è veramente una presenza potente nella mia vita (e sul mio profilo Instagram!) e si meritava una copertina. E poi, ora che nel calendario Pirelli vanno le donne frollate, può starci anche lei che non è più giovanissima».
Su Instagram compaiono anche le foto di un gatto.
«L’ho preso due mesi fa da un gattile, si chiama Uffa e ha già messo in riga Gigia. In casa mia entrano solo esseri viventi disturbati, o forse lo diventano per colpa mia!».
Chi è la bella addormentata del titolo?
«Sono io che mi addormento ovunque fuorché nel mio letto: in auto, sui treni, in aereo. Anche a casa di amici o a tavola se c’è qualcuno di noioso. Mi “cade la palpebra” come a un’ubriaca».
Da chi o da cosa vorrebbe essere svegliata?
«Penso sempre che tutto si possa fare da soli. Ora però se arrivasse qualcuno, un principe o uno straccio di avventore occasionale, andrebbe già bene. Per crescere bisogna camminare assieme, non parlo solo di fidanzati, ma delle persone che incontri».
La biografia in fondo al libro è «lunga» una riga e mezza. Falsa modestia?
«Voglio semplificare come le frazioni, è tutto troppo complicato. Frequentando i social mi accorgo che noi del nostro mestiere siamo troppo egocentrici. Negli altri mi stufa e io voglio evitarlo. Quindi ho scritto solo che abito a Torino e che di professione faccio la scema».
Ha fatto tante scemenze nella sua vita?
«Ne faccio di continuo! Per questo vorrei fare come i pitoni. Stare ferma su un ramo o in una teca e passare il tempo immobile. Ogni cosa che faccio combino cavolate. È un trend dell’ultimo anno».
A cosa si riferisce?
«Sono successe molte cose, anche non belle, quest’anno. Ci sono momenti in cui si cerca, ci si sbatte e non ci si accorge che le cose importanti le abbiamo accanto. E allora facciamo casini».
Il libro è dedicato a suo papà, scomparso da poco.
«Io sono stata fortunata nella vita e non avevo mai avuto un lutto così vicino e potente. Pur sapendo che papà aveva 87 anni, era un bravo uomo e la sua vita l’ha vissuta, certe separazioni ti ribaltano. Devi fare ridere, ma dentro devi far cadere tutte le foglie morte e poi rimetterle. Non è facile però si fa. È la vita. Succede a tutti, e anche peggio».
Torniamo a sorridere. In diversi capitoli parla del Papa.
«Lui mi piace molto, ha una sensibilità pazzesca. È una persona che mette d’accordo tutti e in Italia non è facile. In un mondo di rabbiosi abbiamo almeno lui, un faro di semplicità».
Altri argomenti che si è divertita a trattare?
«La sessualità fa sempre ridere perché trattata da una donna è una cosa strana. Anche a “Che tempo che fa” ne parlo spesso perché fa sorridere. E poi almeno non prendo querele».
L’hanno querelata per i suoi monologhi?
«Sì, ho ricevuto tante querele, alcune davvero inaspettate. Diverse le ho vinte, con altre sono ancora in ballo».
È vero che a proposito del referendum ha detto: «Se dovesse vincere il No non mi vedrete più in tv»?
«Hanno anche scritto che lo avrei detto al bar mangiando cappuccino e brioche. Ma è una bugia, non l’ho mai affermato. A parte che non faccio il mestiere di Renzi, ma è proprio impossibile: se bevessi un cappuccino morirei. Essendo intollerante al latte potrei avere una colica immediata. Sono le solite bufale dalle quali devo difendermi».
Ora cosa l’aspetta?
«Mi prendo una vacanza di qualche giorno da Fazio».
Non le mancherà Fabio?
«Figurati! Ci vuole una pausa: è faticoso fare gli scemi».
Come passerà le Feste?
«Malinconica. Natale è impegnativo e questo non sarà una passeggiata di salute». È il primo senza papà.