Marina Tagliaferri, la Giulia Poggi di Un posto al sole: «Ormai qui mi sento come a casa mia»

Siamo stati un giorno sul set con l'attrice che da 21 anni è nel cast della soap opera italiana più longeva

Marina Tagliaferri è nata a Roma il 13 dicembre 1953: qui la vediamo mentre legge il copione
13 Marzo 2018 alle 12:00

Avreste mai immaginato che Marina Tagliaferri, la Giulia Poggi di «Un posto al sole», potesse avere inizialmente rifiutato la proposta di entrare nel cast di quella che è ormai la soap opera italiana più longeva? Beh, lei non solo lo ha fatto, ma le sue perplessità erano dovute nientemeno che a Johnny Dorelli: «Io avevo mandato una cassetta a un produttore australiano che stava preparando una sit-com proprio con Dorelli» ricorda l’attrice. «Lui decise, invece, che ero perfetta per un altro dei progetti su cui stava lavorando allora: era, appunto, Un posto al sole. Quando mi chiamarono, in un primo momento dissi di “no” perché volevo lavorare con Dorelli. Poi presi un po’ di tempo per decidere finché non mi dettero l’autaut: “Domani mattina alle nove devi dire sì o no”».

Ha detto “sì” e da ventuno anni interpreta Giulia Poggi.
«Nessuno di noi si sarebbe mai aspettato questo successo e questa longevità. Il progetto di cui ci avevano parlato sarebbe dovuto durare nove mesi. E ci era già sembrato lunghissimo».

Invece siete arrivati alla soglia delle cinquemila puntate: non si è mai annoiata a interpretare lo stesso personaggio?
«Assolutamente no, siamo entrati nella storia. I film passano, ma Un posto al sole non se lo scorda più nessuno».

Quale spiegazione date a un successo che sembra non diminuire (gli ascolti sono stabilmente oltre i 2 milioni di telespettatori e il 7% di share)?
«Ciascuno di noi ha la sua. Io dico che il merito è soprattutto di Napoli: una città che ha creduto nel progetto, che ci ha accolto e sostenuto sempre. Un posto al sole oggi è una vera macchina da guerra».

Cosa è cambiato nel suo modo di vivere e di lavorare di allora rispetto a quello di oggi?
«All’inizio avevo affittato un appartamento, così come tutti i miei colleghi che non risiedevano a Napoli. Lo stesso Patrizio Rispo, che poi si è nuovamente trasferito a Napoli, allora viveva a Roma. Ora faccio la pendolare e non mi dispiace anche perché non riuscirei mai ad allontanarmi dalla mia famiglia: ora i miei fratelli e i miei nipoti, in passato anche i miei genitori».

Si sposta da sola o con i suoi colleghi?
«Senza colleghi, ma non sola. In macchina con me c’è Bricca, la mia cagnolina. Ha otto anni e mi segue ovunque, anche in camerino. È bravissima: quando le dico di stare ferma, si immobilizza e non si muove nemmeno se arrivano gli uomini della vigilanza. Se andiamo nella redazione in Rai, invece, corre subito da due persone che hanno un debole per lei e le fanno trovare sempre un biscottino».

Qual è la sua giornata tipo sul set?
«In realtà non abbiamo una routine fissa. Le riprese sono organizzate per ambienti, per cui a volte giriamo in studio, altre volte in esterno. Sono situazioni diverse che scopriamo solo di settimana in settimana».

Nel suo curriculum ci sono teatro e doppiaggio. Per esempio, ha prestato la voce a Meryl Streep in Dove eravamo rimasti. È possibile conciliare altri impegni con le riprese di Un posto al sole?
«È difficile ma non impossibile. Assieme il mio collega Angelo Maggi, con il quale condivido la passione per il romanesco, ho portato in scena lo spettacolo Questi semo noantri, dedicato a Trilussa, Belli e Pascarella. E il 19 marzo uscirà il volume Giuseppe Gioacchino Belli - Sonetti che raccoglie 1.250 sonetti. Grazie a una chiavetta usb sarà possibile ascoltarli dalla lettura di alcuni tra i maggiori doppiatori italiani e con i rumori di fondo come le campane di San Pietro, i passi sull’acciottolato o gli zoccoli dei cavalli».

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