Massimo Lopez è tornato a casa dopo l’infarto: l’intervista

L'attore sta meglio. Dopo sei gorni di degenza all'ospedale di Andria è rientrato a casa. «E ora voglio rispondere a tutti i messaggi di affetto che mi sono arrivati. Sono tantissimi» dice.

Massimo Lopez  Credit: © SplashNews
31 Marzo 2017 alle 19:56

«La prima cosa che vorrei dire è grazie: non mi sarei aspettato così tanti messaggi di affetto». Massimo Lopez è tornato a casa a Roma, dopo sei giorni di degenza in ospedale a causa dell'infarto che l'ha colpito venerdì 24 marzo. E quando parla di tanti messaggi, intende proprio tanti.

«Ho acceso il telefono e ce ne erano 982. Ho cominciato a rispondere. Il giorno dopo ne sono arrivati altri 720?la mia preoccupazione ora è riuscire a rispondere a tutti». Il mondo dello spettacolo si è stretto attorno a Massimo. Da Carlo Conti a Christian De Sica, da Mara Venier a Virginia Raffaele, da Baudo ad Al Bano, da Tullio Solenghi a Riccardo Scamarcio. «Ne leggo uno per tutti, quello di Renato Zero. È così bello che spero non gli dispiaccia: ?Quelli generosi di cuore sono sempre più esposti di quelli statici e inespressivi. Voglio bene al tuo cuore, fallo riposare, che lavora e si dà tanto».

Cosa è successo al cuore di Massimo Lopez?
«Ero in scena al Teatro Impero di Trani in Puglia. Dopo mezz'ora dall'inizio dello spettacolo ho sentito un forte dolore al torace. Sudavo freddo, ho capito che era un infarto. Ho detto al pubblico ?scusate, devo fermarmi? e sono uscito di scena. Ho chiesto di chiamare l'ambulanza, che è arrivata subito. Mi hanno portato all'ospedale Bonomo di Andria, un'eccellenza italiana per la cardiologia, dove mi hanno fatto una coronarografia e un'angioplastica: da quando mi sono sentito male a quando hanno terminato l'intervento sono passati solo 45 minuti. Praticamente nulla».
Ha mai avuto paura?
«No. Quando succede scatta una sorta di autodifesa che ti fa rimanere lucido. Semmai ero preoccupato per il dolore che avrei potuto dare ai miei cari: allora sì che ho sperato che l'interruttore della mia vita si fermasse su ON piuttosto che su OFF. Ma per me non ho mai avuto paura, mi sono completamente affidato ai medici e...al destino».
La degenza dell'attore è stata tranquilla.
«Ho trovato professionalità e umanità. La mattina mi svegliavo e sentivo le infermiere cantare: c'era sempre un buongiorno e un sorriso per tutti. Non ho vissuto l'angoscia di un ospedale, mi sono sentito a casa».
E ora?
«Ho cambiato l'atteggiamento nei confronti della vita. Io sono uno piuttosto ansioso: cerco sempre di arrivare a fare tutto. Invece bisogna imparare a rallentare, a dire no».
Ora Massimo ha davanti a sé un mese di riposo.
«Poi riprenderò il lavoro, il teatro, la televisione. Tornerò alla vita, ma con una consapevolezza in più: bisogna riuscire a trovare un equilibrio».

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