Roberto Giacobbo: «Vado a Rete 4 e a Focus perché è bello cambiare»

Il popolare divulgatore scientifico lascia la Rai, passa a Mediaset, prepara un nuovo programma per la rete generalista e dirigerà il canale tematico

Roberto Giacobbo nella prossima stagione sarà un volto di Rete 4 e Focus
24 Maggio 2018 alle 14:31

Il suo ufficio ora è vuoto. Un furgone ha portato via tutto, libri e 15 anni di ricordi. Un ultimo brindisi nella Sala degli Arazzi di viale Mazzini. E dal 16 maggio Roberto Giacobbo è tornato un uomo «libero». Libero di scegliere, cambiare vita e accettare nuove sfide. Come quella arrivata da Mediaset. «Più che un incarico è un progetto, ed è la cosa più stimolante» ci racconta.

Togliamoci subito il pensiero: quale ruolo avrai a Mediaset?
«A Focus sarò responsabile dei contenuti e degli autori, una sorta di direttore editoriale. Ma oltre al lavoro dietro le quinte, vista la mia lunga esperienza come divulgatore, Mediaset mi ha proposto di andare anche in video. Così ci è venuto in mente di fare questa produzione, ideata e prodotta tutta in Italia, che andrà in onda in prima serata su Rete 4 in autunno. Un programma importante perché ci saranno tante puntate e uno “speciale” la domenica».

Perché hai deciso di cambiare?
«Sia chiaro: non per soldi. È stata una scelta di vita. Ho chiesto apposta di avere un contratto di consulenza e non a tempo indeterminato. Questo passaggio da libero professionista a dipendente l’ho già fatto due volte. Tornare a essere un libero professionista è stimolante. Con “Voyager” ho ottenuto risultati stupendi, ma avevo bisogno di nuovi stimoli. So che ci sono dei rischi, ma è bello riprogettare tutto da zero».

In quale momento della tua vita è arrivata questa proposta?
«Non era un momento di crisi. Anzi, andava tutto benissimo: ero stato riconfermato come vicedirettore di Raidue e mi avevano assicurato numerose prime serate e altri appuntamenti nel day time. Se una persona deve cambiare, lo deve fare quando va tutto bene. Ci vuole poco a separarsi quando si litiga».

Mettersi in discussione all’apice della carriera non è da tutti. In Italia, poi, dove c’è il mito del posto fisso…
«La libertà, il sapore della vita, essere proprietari di sé stessi vale più di qualunque poltrona». 

Come è avvenuto il passaggio?
«Molto velocemente: mia moglie, che produce programmi non per la Rai ma per altre reti, ha incrociato delle persone di Mediaset e così si è stabilito un primo contatto».

Cosa puoi anticiparci del nuovo progetto per Rete 4?
«Non posso dire ancora molto. In video ci sarò solo io come conduttore, ma con molti esperti e testimoni. Cercherò di dare delle risposte senza salire in cattedra, accompagnato da una grande confezione: sarà ricca di immagini, musica ed effetti speciali. Stiamo studiando soluzioni tecniche, legate alle riprese e al montaggio, completamente innovative».

Scopriremo un lato nuovo di te?
«Forse un lato ancora più umano, diretto e divertente. In certi momenti saremo seri, in altri sorrideremo, come la vita che non è fatta solo di lezioni, ma anche di ricreazione».

Somiglierà a «Voyager»?
«In 15 anni lo stesso “Voyager” è cambiato molto. Ho sempre fatto il pioniere, anche in Rai. Nel 2010 sono stato il primo a fare trasmissioni di notte nelle città, cominciando da Firenze. E tre anni fa ho iniziato a raccontare l’Italia straordinaria sottolineando anche i magnifici siti riconosciuti e protetti dall’Unesco. Mi sono divertito insieme con i miei collaboratori a iniziare la strada pionieristica della grafica, della musica abbinata alle immagini, dei contenuti. Ho voluto e creato uno stile nuovo, riconoscibile immediatamente, poi ripreso da molti e questo mi onora, vuol dire che c’era qualcosa di buono. In questo modo più libero di produrre potrò fare cose ancora più innovative. Per esempio, la realtà virtuale in alcuni momenti si fonderà con quella vera superando barriere che finora non si erano mai oltrepassate. Noi useremo effetti speciali bellissimi, che si vedono solo al cinema, per andare oltre il confine della conoscenza».

Quando inizierai a girare?
«Fino al 15 maggio, ultimo giorno da dipendente Rai, sono stato fermo. Ho solo pensato. Operativamente comincerò adesso. Anche se fino ai primi di settembre mi vedrete ancora in Rai come conduttore di “Summer Voyager”».

Quindi niente ferie?
«No, come sempre sarà un’estate di lavoro. Sarà impegnativo, ma anche divertente. Sto mettendo insieme una bella squadra, alcuni autori mi hanno seguito da “Voyager ”, altre figure sono persone con le quali ci eravamo ripromessi di lavorare assieme. E poi, dopo 15 anni, torno a lavorare con mia moglie Irene. Abbiamo fatto “Stargate” assieme, eravamo due autori che si sono innamorati e sposati. Poi lei ha fatto tre passi indietro perché non pensassero che la favorissi. Ma conosco le sue capacità già da prima di sposarci. Quando le ho detto che pensavo a lei come autrice in questo nuovo progetto ha sgranato gli occhi. Non se lo aspettava. Mi ha sorriso e mi ha risposto: “Cominciamo questa nuova avventura?”. Sarà autrice assieme a me».

Il programma riporterà la divulgazione su Rete 4, come ai tempi di «La macchina del tempo», di cui eri autore.
«La mia casa è la tv, ho gruppi di lavoro e luoghi che ho più o meno frequentato e so a cosa vado incontro. Conosco i pregi, la qualità e la grande professionalità dell’ambiente nel quale lavorerò da oggi. Anche per questo ho fatto una scelta così».

A Focus resterai davvero solo dietro le quinte?
«Per ora sì. Sono grande amico di Marco Costa, direttore delle reti tematiche, che conosco dai tempi di “La macchina del tempo”. Ci stimiamo ed è bello tornare a lavorare assieme. Metterò a disposizione la mia esperienza. Comunque non escludo di andare in video. Sarebbe bello creare una sinergia tra i canali».

Per i suoi spostamenti Giacobbo ha acquistato un camper «vintage» che va a 90 chilometri all’ora e prevede un’area relax e una per le riunioni

Dal punto di vista logistico come cambierà la tua vita?
«Sto pensando di creare un ufficio a Roma ma poi mi muoverò, soprattutto in Italia e in parte all’estero. Avrò un grande camper che mi accompagnerà nei miei viaggi. Si tratta di un modello Mercedes “vintage” che ho comprato personalmente. Va solo a 90 chilometri all’ora e dentro ha un angolo per riposare e uno per riunirsi. Stando in giro tante ore lo userò come base di appoggio e per alcuni spostamenti. Ora lo sto facendo sistemare. Sarà riconoscibile e avrà il logo del programma».

Che fine farà «Voyager»? Si dice che sarà affidato a Licia Colò.
«Non è così. Hanno interpretato male. Con il direttore di Raidue Andrea Fabiano avevamo pensato già da tempo a un nuovo programma di divulgazione e di affidarlo alla Colò. Non facendo più  “Voyager”, che per ora è nel congelatore, il progetto con la Colò sarà anticipato».

Cosa dice la tua famiglia di questa scelta?
«Le mie figlie sono contente. Quando papà cambia vita lo decidiamo assieme: siamo appunto una famiglia».

Il tuo ultimo giorno in Rai cosa hai provato?
«È stata una sensazione doppia: da un lato di dolore per aver lasciato tante ottime persone con cui ho lavorato molto bene. Dall’altro di gioia perché rientro nella foresta, verso l’avventura, sapendo che troverò altri amici. Ma pensare che non dovrò più strisciare il badge… mi rende felice! Ho uno spirito libero. Se no, non farei questo programma».

Di’ la verità, davvero non ti vedremo più  sbucare dai tombini?
«Potrei mai smettere?».

«Abbiamo preso il divulgatore numero uno»

Il direttore di Rete 4 Sebastiano Lombardi è entusiasta dell’arrivo di Roberto Giacobbo: «Il divulgatore non è una persona qualsiasi e non può farlo chiunque. Se Giacobbo avesse detto di no, avremmo lasciato perdere il progetto di riportare di nuovo questi temi su Rete 4. È un mestiere che non si improvvisa e in Italia lo sanno fare bene solo... due famiglie: gli Angela e i Giacobbo. Noi abbiamo preso il numero uno, che ha costruito mattone su mattone la propria solidità».

Che cosa ci può anticipare del programma?
«Giacobbo ha una identità fortissima e molto precisa. Non voglio modificare l’anima di una persona, ma mantenere le sue caratteristiche. Chi lo ama lo ritroverà, chi invece non lo conosce ancora, lo scoprirà».

Avete già deciso il titolo e la messa in onda?
«Sveleremo i dettagli durante la presentazione ufficiale dei palinsesti Mediaset, ai primi di luglio. È un titolo luminoso, di grande impatto. Partiremo in autunno e gli argomenti riguarderanno il mondo di Giacobbo. E sarà raccontato in modo ancora più straordinario e spettacolare. Roberto sta facendo cose incredibili di grafica e animazione, lascerà il pubblico a bocca aperta. Ma non finisce qui: nella nuova stagione avremo quattro produzioni originali alla settimana. Insomma, ci saranno un sacco di sorprese. Rete 4 si rinnoverà tantissimo».

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