Serena Rossi conduce Da qui a un anno: «Vi aiuto a esaudire i vostri desideri»

Si tratta di un programma in cui persone comuni raccontano un sogno da realizzare entro un anno. C’è chi vuole adottare un bimbo, chi sogna di innamorarsi, chi è deciso a perdere peso…

L'attrice e conduttrice napoletana Serena Rossi
28 Marzo 2018 alle 11:24

Serena Rossi è una di quelle persone che hanno il dono di sapere ascoltare con il cuore. Per questo il ruolo di conduttrice di «Da qui a un anno», il nuovo show di Real Time al via il 30 marzo in prima serata, le sembra cucito addosso.

Si tratta infatti di un programma in cui persone comuni raccontano un sogno da realizzare entro un anno. C’è chi vuole adottare un bimbo, chi sogna di innamorarsi, chi è deciso a perdere peso… La produzione segue ogni storia senza svelare alla conduttrice se ci sarà il lieto fine. E il risultato è che quando si scopre come è andata a finire, in studio si piange e ci si emoziona.

Ci sediamo sul divanetto allestito per presentare il suo nuovo programma. Ma a cominciare l’intervista è lei: «Qual è il tuo obiettivo da qui a un anno?» mi chiede con interesse che pare sincero (o è deformazione professionale?). Arrampicandomi sugli specchi, le rigiro la domanda alla quale lei risponde senza scomporsi: «Sono contenta di quello che ho e che faccio, il mio desiderio è restare così come sono ora, con questo equilibrio»

«Sono davvero felice di avere avuto questa opportunità, sono commossa» dice alternando sorrisi e lacrime. «Ho conosciuto persone straordinarie che hanno provato a superare le loro difficoltà o a raggiungere i loro obiettivi con grande impegno, facendo cose incredibili. Spero che il pubblico si senta coinvolto come è successo a noi. E anche se alcuni non ce l’hanno fatta, il messaggio che lanciamo è sempre positivo. È un programma magico».

Cosa le è piaciuto in particolare?
«Quando ho visto una puntata del format inglese («This time next year», ndr) mi ha colpito molto, anche se non capivo bene la lingua. Tutti i giorni abbiamo a che fare con tanta gente, ma i rapporti sono spesso superficiali, veloci. Qui, invece, ho avuto il privilegio di poter interagire in modo profondo con persone normali che hanno vite pazzesche».

Secondo lei perché è stata scelta per la conduzione?
«Anche se mi hanno chiesto di condurre in modo abbastanza “distaccato”, credo mi abbiano scelta perché sono una persona che sa ascoltare. Quando le telecamere si spegnevano, infatti, tornavo dalle persone protagoniste delle storie per sapere come stavano».

Non si piangerà troppo?
«Non è un programma strappalacrime, c’è molta dignità. Raccontiamo circa ottanta storie e alcune di queste sono anche leggere e divertenti».

Le storie che più l’hanno toccata?
«Quelle legate alla maternità. Anche perché quando abbiamo registrato la prima parte allattavo mio figlio (Diego, nato il 5 novembre 2016, ndr). La seconda parte, invece, l’abbiamo registrata da poco, ma dovevo rimanere identica: stesso trucco, pettinatura e vestito. Solo che lo sguardo è più riposato».

Negli ultimi mesi ha condotto «Detto fatto» e «Celebration», recitato nel film «Ammore e malavita» e duettato con Renzo Rubino al Festival di Sanremo. Un momento d’oro…
«Sono cambiata tanto e ho fatto molte esperienze dal punto di vista professionale. I bambini portano fortuna. Da quando è nato Diego il mio percorso si è evoluto e sono più lucida. Prima ero proiettata sul lavoro, ora la mia missione è fare crescere mio figlio sereno e curioso. Anche se da quando sono rimasta incinta non mi sono mai fermata, ho in mente le mie priorità».

Da qui a un anno quali progetti spera di realizzare?
«Comprare casa e allargare la famiglia».

Che rapporto ha con il trascorrere del tempo?
«Sono contenta che passi, non ho paura di crescere e di vedermi cambiata. Mi piace la donna che sto diventando anche se è un percorso faticoso».

Ha deciso cosa farà “da grande”?
«Quello che mi piace e mi emoziona. Sono eclettica. Non voglio rinchiudermi in un ruolo ma esprimermi a 360 gradi».

Si è mai prefissata un obiettivo da raggiungere a tutti i costi?
«Più pensi a una cosa e meno la ottieni, ciò che conta è l’impegno e avere un talento. Io affronto questo mestiere con serietà, ma senza prendermi sul serio. Mi piace fare squadra, con la leggerezza che arriva al pubblico».

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