Un ritratto dell’attrice Audrey Hepburn che, nonostante la popolarità, cercò per tutta la vita di fare i conti con il proprio passato

Audrey il documentario diretto da Helena Coan, in prima visione il 25 dicembre alle 21.15 su Sky Documentaries, racconta non solo la carriera dell’attrice, ma anche e soprattutto la donna e le sue istantanee di vita, vissuta non sempre felicemente. Audrey Hepburn ha infatti vinto il suo primo Academy Award all'età di 24 anni ed è diventata una delle attrici più amate al mondo per il talento, la bellezza unica e fuori dagli schemi, che ne hanno fatto un simbolo il cui stile e la collaborazione pionieristica con Hubert de Givenchy continua a ispirare ancora oggi.
Ma chi era la vera Audrey Hepburn? Malnutrita da bambina, abbandonata da suo padre e cresciuta sotto l'occupazione nazista in Olanda, la Hepburn ha affrontato per tutta la vita una battaglia con i traumi vissuti in gioventù. Dal film emerge una personalità complessa, che univa fragilità e forza, un'artista che voleva soprattutto essere amata e che, nonostante la popolarità, incontrò diverse delusioni affettive.
Solo alla fine della sua carriera, Audrey Hepburn ha saputo trovare la pace interiore, usando la sua popolarità come ambasciatrice globale per l'Unicef e compiendo così un cerchio nella propria storia personale: prima vittima di guerra, poi fonte di sollievo per milioni di persone.
Il film è composto da un mix di rare registrazioni d’archivio con la voce della stessa Hepburn, interviste ad amici e familiari e sequenze di danza, il primo e grande amore dell’attrice, nelle quali Audrey è interpretata nei diversi momenti della sua vita da Francesca Hayward (prima ballerina del Royal Ballet) che ha la parte di Audrey all’apice della sua carriera, e Alessandra Ferri (una delle 13 danzatrici ad avere ottenuto il titolo di “prima ballerina assoluta”) che è invece Audrey nei suoi ultimi anni di vita.