Dal 5 novembre prende il via alle 21.15 una rassegna di pellicole che trattano il tema della diversità e dei legami tra differenti etnie. Si comincia con «Il Giardino di limoni»

La diversità, l'integrazione etnica, culturale e religiosa sono le tematiche al centro della rassegna di film d'autore «Cielo in Festival – Il Cinema con i tuoi occhi» in programma dal 5 novembre in prima serata su Cielo.
Si tratta di sei pellicole che hanno avuto importanti riconoscimenti cinematografici come «Il Giardino di limoni», diretto da Eran Riklis, vincitrice del Premio del Pubblico alla 58° Berlinale. Il film affronta la questione del conflitto palestinese-istraeliano calandola in una ordinaria vicenda di vicinato. Protagonista è Salma, una vedova palestinese, che vive da sempre sul confine cisgiordano nella casa di famiglia prendendosi cura di un giardino di limoni. Queste piante rappresentano per lei la sola fonte di sussistenza ma anche una memoria affettiva da custodire e proteggere. I problemi cominciano con l'arrivo del nuovo vicino di casa, il ministro della difesa israeliano, che stabilisce proprio lì la sua dimora blindata. Per lui sente i limoni sono una minaccia perché potrebbero fare da schermo a eventuali attacchi terroristici. Chiede a Salma di sradicare gli alberi. Il rapporto tra i due si inasprisce e la questione viene portata in tribunale dove si complica ulteriormente con l'ingresso sulla scena di altre persone e rivendicazioni.
«Il Giardino di limoni», che risale al 2008, è interpretato da Hiam Abbass, Ali Suliman e Rona Lipaz-Michael. A commentarlo sono due persone che ha lnno vissuto realmente una storia simile: il medico Khamer Tamimi, originario della Palestina e l’amica, studiosa di ebraismo, Susanna Sinigaglia.
Gli altri film della rassegna sono:
- 12 novembre: «Welcome» di Philippe Lioret
- 19 novembre: «Un viaggio facile» di Andrea Magnani, Prima TV
- 26 novembre: «Almanya – la mia famiglia va in Germania» di Yasemin Samdereli
- 3 dicembre:«Clash» di Mohamed Diab, Prima TV
- 10 dicembre: «Tutti per uno»di Romain Goupil