Una nuova serie documentario in partenza mercoledì 6 dicembre
Si chiama E$cobar (Finding Escobar’s Millions), la nuova serie documentario di Discovery, in partenza, in prima tv da mercoledì 6 dicembre alle ore 22:50 su Discovery Channel, che racconterà la storia di Pablo Escobar, attraverso la “caccia al tesoro” che punto a ritrovare l’immenso patrimonio criminale che ha accumulato prima di essere ucciso.
Escobar, come ha raccontato la serie di grande successo Narcos, è stato infatti il più ricco e ricercato trafficante di droga negli anni ’80: ha tenuto in scacco politici, giudici e centinaia di agenti speciali della DEA che lo hanno inseguito per anni.
Pablo Escobar ha amministrato per un decennio il narcotraffico in Colombia e si stima che durante il suo incontrastato monopolio abbia accumulato miliardi di dollari. Il suo stile di vita è stato al di sopra di ogni immaginazione, con il lusso e l’ostentazione come regole: collezioni di fuoriserie, aerei privati, vacanze da nababbo, donne bellissime e supercorteggiate, addirittura ben tre zoo privati. Eppure, nonostante tutti gli sforzi, Escobar non poteva materialmente spendere tutti i soldi accumulati e fu costretto a nasconderli in tutta la Colombia. Montagne di denaro sepolte letteralmente ovunque.
Oggi, due ex agenti della CIA con esperienza decennale da “infiltrati” nelle zone più a rischio del mondo, Douglas Laux e Ben Smith, hanno deciso di ritrovare il tesoro sepolto di Escobar e affiancheranno i veri agenti della DEA che sono sulle tracce dei suoi profitti illeciti, grazie alla loro esperienza e avvalendosi di alcune tecniche all’avanguardia come il GPR (ground-penetrating radar).
Dalla loro base sotto copertura a Medellin andranno a caccia di chi ha conosciuto direttamente il “Re della droga”, cercando di ricavare informazioni utili per la loro missione. Proprio partendo dal “Barrio Escobar”, la fortezza in città in cui Escobar è considerato un mito e la sua immagine è riprodotta ovunque su murales, autobus e adesivi, Doug e Ben incontreranno i sicari che hanno lavorato per lui e che ancora oggi sono i padroni delle strade di Medellin.