Il picco non è ancora arrivato, ma oltre tre milioni di italiani si sono già ammalati di influenza. Come possiamo difenderci dai contagi? Ne parliamo con Pier Luigi Spada, medico e chirurgo d’urgenza alla Fondazione Policlinico Agostino Gemelli di Roma e conduttore, con Michele Mirabella, del programma «Tutta salute» su Raitre, in onda dal lunedì al venerdì alle 10.45.
Dottor Spada, quest’anno l’influenza sembra più aggressiva del solito: come prevenirla? «La prima regola è lavarsi le mani spesso. Meglio usare acqua e sapone, che funziona contro virus e batteri, anziché i gel antibatterici che usiamo noi medici negli ospedali».
Indossare le mascherine come fanno i giapponesi aiuta a ridurre i contagi? «Non è dimostrato, l’igiene è più importante. In Giappone i numeri di malati sono nella media del resto del mondo; le mascherine si usano anche per motivi culturali (vedi sotto, ndr)».
Chi sta ancora bene può prendere qualche farmaco per cautelarsi? «No, non ci sono farmaci in grado di prevenire l’influenza. La vaccinazione e uno stile di vita sano aiutano ad avere un buon sistema immunitario. Se la febbre sale e dura troppo e debilita, va bene il paracetamolo. Ma attenzione a non superare i dosaggi consigliati, per non “appesantire” il fegato».
E se nonostante le precauzioni ci si ammala? «Riposo, dieta leggera, ma non necessariamente “in bianco”. E bere almeno otto bicchieri d’acqua al giorno. Specie se usiamo sciroppi mucolitici per la tosse».
lo starnuto killer
Fa viaggiare il virus alla velocità di oltre 160 chilometri l’ora e contiene 40 mila microgoccioline contagiose. Secondo uno studio della scuola di medicina Virginia Tech (Stati Uniti) lo starnuto è più pericoloso del colpo di tosse, che porta solo 3 mila goccioline a 75 chilometri orari.
la leggenda della cipolla miracolosa
Avete mai letto su Internet che le cipolle tengono lontani i virus? È falso: «fake news», come si dice oggi. La leggenda risale addirittura al 1919, quando l’influenza passata alla storia col nome di «Spagnola», che causò milioni di morti nel mondo, funestava famiglie di contadini. Fu allora che si diffuse la voce di una fattoria scampata all’epidemia proprio perché piena di ciotole di cipolle...
il brodo di pollo fa bene veramente
«Il brodo di pollo quand’ero malato!». Nel film «Palombella rossa», il protagonista Michele, interpretato da Nanni Moretti, rimpiange il rimedio delle mamme contro le sindromi influenzali. Una coccola infantile? «No, è un cibo da preferire» consiglia il dottor Pier Luigi Spada. «Se l’organismo è debilitato e non si ha molta fame, il brodo fatto con il pollo e tutte le ossa è nutriente, reintegra i liquidi persi e non affatica la digestione».
Tutta la verità sugli antibiotici
Mai come quest’anno si sente dire in giro che per guarire completamente dall’influenza c’è bisogno di prendere gli antibiotici. «Non è così» spiega il dottor Pier Luigi Spada. «Gli antibiotici servono solo in caso di sovrainfezioni batteriche, (bronchiti, polmoniti) e vanno assunti solo su consiglio medico. Il fai-da-te è rischioso perché aumenta la resistenza dei batteri agli antibiotici».
la spremuta aiuta
«La vitamina C contenuta negli agrumi è importante per il collagene, per i tessuti di trachea e bronchi, ma non protegge dal virus dell’influenza» spiega Spada. «Ok, quindi, alle spremute d’arancia. Non esageriamo, però, con gli integratori: sovradosaggi di vitamina C possono dare problemi ai reni. La vitamina D invece è un immunostimolante che il nostro organismo produce con l’esposizione al sole ma bisogna integrarla se ne riscontriamo una carenza».
SPEGNI i termosifoni, accendi l’umidificatorE
Letto, latte, lana. Sono le tre elle del «protocollo» seguito dalle nonne, che prevede anche di evitare correnti e stare bene al caldo. Tutto giusto? «Caldo sì, ma non troppo» suggerisce il dottor Spada. «È essenziale aprire spesso le finestre per cambiare l’aria, umidificare l’ambiente e mantenere la temperatura non oltre i 21°».
perché i giapponesi usano le mascherine
Le strade di Tokyo sono piene di gente che si protegge il viso con le mascherine chirurgiche. Non solo per limitare i contagi di «infuruenza», come dicono i giapponesi, ma anche per ragioni culturali: starnutire in pubblico è una mancanza di rispetto. Per i giovani le mascherine sono una moda; ai ragazzi piacciono nere come quelle dei guerrieri ninja, alle ragazze super colorate.
lo dice la scienza, i maschi soffrono di più
Pare che abbiano una soglia del dolore più bassa rispetto alle donne, che ingigantiscano i sintomi e che facciano di ogni piccolo malanno una tragedia. Davvero basta la febbre a 37,5 per mettere ko gli uomini? Forse sì. E la colpa sarebbe del testosterone, che debiliterebbe il sistema immunitario maschile. Lo sostiene uno studio canadese pubblicato dal «British Medical Journal», che però avvisa: «L’articolo potrebbe essere “influenzato” dal parere degli autori». Il dubbio resta.
Lui e Benedetta Rinaldi intervistano ogni mattina medici ed esperti su problemi di salute, nutrizione, fisioterapia e quant’altro sia utile a un sano stile di vita