Ora è più complicato per gli abbonati gestire gli accessi. Le risposte ai dubbi e le soluzioni ai tanti problemi (per esempio di chi va in vacanza)
Dal 23 maggio Netflix ha introdotto nuove misure per limitare l’uso improprio delle password e quindi gli accessi al proprio account. Iniziativa già adottata in altri Paesi, un sostanziale (e annunciato) cambio di rotta per i pionieri della tv in streaming. Nei primi anni la piattaforma streaming sosteneva la condivisione, ma allora non c’era l’agguerrita concorrenza di oggi.
L’operazione è scattata con una mail agli abbonati che condividevano l’account in luoghi distanti da quello abituale. È stato chiesto di ridefinire il “nucleo domestico” che Netflix sul suo sito stabilisce come “l’insieme dei dispositivi connessi a Internet nel luogo principale da cui guardi Netflix. Un nucleo domestico Netflix può essere impostato da una tv. Tutti gli altri dispositivi che utilizzano il tuo account Netflix sulla stessa connessione Internet apparterranno automaticamente al tuo nucleo domestico Netflix”.
Per gli altri restano due possibilità: trasferire il profilo su un nuovo account o condividere il proprio con un “utente extra” a un costo aggiuntivo (informazioni e dettagli su www.netflix.com/it/). Se l’abbonato non stabilisce il suo “nucleo domestico” ci pensa Netflix in base al luogo dove abitualmente questi accede a Internet. La mail del 23 maggio non dà nessun obbligo agli utenti e visto che in Italia gli account attivi sono circa 5 milioni (fonte Netflix con l’ultimo dato ufficiale del maggio 2022) è comprensibile che l’aggiornamento dei profili richiederà tempo con sicuri riflessi sulla gestioni dei dispositivi.
E in viaggio cosa succede? Per capirne di più abbiamo chiamato il Centro Assistenza Netflix al numero 800.130.364 dove abbiamo avuto diverse spiegazioni. «La definizione del “nucleo domestico” permette a Netflix di stabilire quali dispositivi ne fanno parte. Il sistema, per esempio, capisce e distingue se sono smartphone, smart tv, tablet, ecc. Ci si collega alla rete Wi-fi di casa o da dove di solito accediamo e da qui viene riconosciuto il cosiddetto “indirizzo IP” (è un numero che identifica il punto da dove un dispositivo sta accedendo a Internet, ndr). Se siamo in viaggio o anche al lavoro, continuiamo a vedere, anche fuori casa, dai dispositivi registrati».
Se si va in vacanza o ci si deve spostare per periodi più lunghi? «Prima di lasciare il luogo abituale d’uso, faccio un accesso con l’app via smartphone, operazione da eseguire almeno una volta al mese, e ripeto lo stesso procedimento alla rete Wi-fi del luogo dove sono andato in le ferie. Ciò permette a Netflix di sapere che non siamo in casa, ma anche di abilitare un dispositivo come una Smart Tv o una chiavetta tipo la Fire Stick di Amazon, per esempio».
Se nella fretta ci si dimentica di fare l’accesso da casa, magari per due mesi? «Nessun problema. Netflix chiede una conferma o un aggiornamento del “nucleo domestico” con un link via mail o sms al titolare dell’account. Questa operazione, fra l’altro, viene fatta per assicurarsi che sia stato proprio il titolare dell’account a fare la richiesta. Magari ci si ferma in un posto frequentato lasciando l’accesso incustodito... Inoltre, la gestione del “nucleo domestico” permette di definire un nuovo luogo di accesso abituale se, per esempio, per lavoro devo stare lontano da casa per tempi molto lunghi».