Migliaia di persone hanno affollato Piazza del Popolo a Roma per i funerali del popolare conduttore appena scomparso

La cosa che sorprende di più, in questa assolata e gremita Piazza del Popolo, è il silenzio. Sono venuti in tanti oggi, mercoledì 28 marzo, a rendere l’ultimo saluto a Fabrizio Frizzi. La cerimonia funebre, nella chiesa degli artisti, comincia alle 12, ma già dalle prime ore della mattina le persone si sono sistemate lungo le transenne, posizionate nella piazza per consentire l’accesso del carro funebre. Accanto alla chiesa, un maxi schermo con una bella fotografia di Fabrizio sorridente che saluta. Sembra accogliere le persone che poco a poco arrivano e che all’inizio della cerimonia religiosa riempiranno praticamente una metà della piazza. Ne arriveranno più o meno diecimila. E lui, da quello schermo gigante, sembra volerle ringraziare una ad una per essere lì. C’è una famiglia australiana, padre, madre e due bambini, che si è fermata incuriosita. Due ragazzi spiegano che sono i funerali di Fabrizio Frizzi, un noto conduttore televisivo italiano, «an angel», un angelo, dicono. Una giovane signora commenta «lo dovrebbero clonare: quelli come lui sono preziosi». E un signore anziano dice: «Per avere tutta questa gente qui per lui, vuol dire che era proprio un uomo perbene».
Alle 12 in punto cominciano i funerali, officiati da don Walter Insero, il cappellano della Rai. Le immagini della cerimonia dentro la chiesa vengono trasmesse sul grande schermo in piazza e in diretta in tv. Il collegamento è curato dal Tg1, ma dietro alle telecamere ci sono gli operatori de «L’eredità», che vogliono essere lì a riprendere Fabrizio ancora una volta.
E il silenzio, nella piazza così affollata, diventa quasi irreale. Non c’è un telefonino che squilla, nessuno parla. Solo qualcuno che si soffia il naso per la commozione. Perché le lacrime in piazza scenderanno copiose. Sono praticamente tutti immobili uno accanto all’altro e seguono la cerimonia partecipando. Al momento del segno della pace sono migliaia le mani che si stringono. Don Walter parla della generosità di Fabrizio, che era la cifra della sua esistenza. Come pure la compassione. «Fabrizio si sentiva fortunato e voleva mettersi al servizio degli altri» dice il sacerdote. «E ora sta raccogliendo quello che ha seminato». Ne ha seminato tanto di amore Fabrizio. A giudicare dalla partecipazione di tanti suoi amici e colleghi, che per la prima volta vediamo e ascoltiamo con la voce rotta dalla commozione come Milly Carlucci, Carlo Conti, Antonella Clerici, Flavio Insinna. Conduttori navigati, abituati alla parola, ma che con questo dolore ancora non riescono a fare i conti. E tra i banchi ce ne sono molti altri da Massimo Ranieri a Paolo Bonolis ad Amadeus, per citarne solo alcuni.
Finisce la cerimonia e in piazza esplode un applauso. Veramente ce ne saranno diversi. Fino all’ultimo, quello più lungo. Quello che dura quasi quattro minuti e che accompagna la bara fuori dalla piazza.
Per portare via le numerose corone e i mazzi di fiori ci sono voluti ben tre furgoni. Fra le tante composizioni, un cuore ricoperto di roselline rosa con la semplice scritta «una mamma».
E ora Fabrizio ha raggiunto mamma Laura e papà Fulvio nella tomba di famiglia. Ma, come dice don Walter, «continuerà a vegliare sulle persone che amava e su tutti coloro che gli vogliono bene». E sono in tanti.
• Caro Fabrizio, ti scrivo ancora una volta...