I vincitori del Prix Italia 2017, il podio è tutto europeo

Termina a Milano la 69° edizione del festival: ad aggiudicarsi il premio speciale è il documentario dedicato alla Corea del Nord

Un fotogramma dal documentario vincitore  Credit: © Ufficio stampa
2 Ottobre 2017 alle 16:44

Si è conclusa la 69° edizione del Prix Italia dedicata al «Back to Facts - La realtà contro le false notizie» svoltasi a Milano: quest'anno si aggiudica il Premio Speciale Presidente della Repubblica il documentario «Inside North Korea» firmato dal regista russo Vitaly Mansky per l’emittente tedesca Ard. Mansky ha seguito per un anno una bambina e la sua famiglia, sotto lo stretto controllo delle autorità locali. Una sceneggiatura imposta alla quale il documentario riesce a sfuggire, mostrando il lato oscuro dietro la perfezione di facciata.

E sempre della tedesca Ard è il programma che si aggiudica il Prix Italia nella categoria Tv Performing Arts: «Manifesto» di Julian Rosefeldt che racconta i manifesti del XX secolo, da quelli letterari a quelli artistici, attraverso le parole di Cate Blanchett. Nella stessa categoria, menzione speciale per «Never-Ending Man: Hayao Miyazaki».

Si soffermano su due realtà difficili – quella di un’adolescente inglese costretta a crescere troppo in fretta e quella della malattia mentale - i programmi che vincono le sezioni Tv Drama e Tv Documentary: il primo è «Ellen» dell’inglese Channel 4 che segna il debutto della regista Mahalia Belo e della sceneggiatrice Sarah Quintrell ed è interpretato da Jessica Barden. Il secondo è «Icon» di Wojciech Kasperski per la polacca Tvp che parla il "Central" uno degli ospedali psichiatrici più grandi e duri della Siberia. Nelle stesse sezioni, due menzioni speciali «Team Chocolate» della belga Vrt e «Silent War» di France 2.

Ancora storie tra passato e futuro sul podio dei programmi radiofonici. Nella categoria Radio Music si afferma la compositrice Ivana Stefanović per la Sbc/Rts serba con «A large stone» che ridà vita a una ballata popolare lirica proveniente dalla regione centrale dei Balcani. In questo gruppo la menzione speciale è per «The Listening Service», dell’inglese Bbc. La guerra d’Algeria, con un’inattesa irruzione ai nostri giorni, è invece la protagonista di «De guerre en fils» (Di guerra in figlio) di Samuel Hirsch, Sabine Zovighian che si aggiudica la categoria Radio Drama per Arte RadioArte France, mentre il miglior Radio Documentary and Reportage è la storia di rinascita attraverso lo sport raccontata da Jason Murphy e Tim Desmond in «Documentary on One: No Time to Lose» dell’Rte irlandese.

Il Prix Italia per il Web, infine, va a «Skam» della norvegese Nrk: una web serie in cui attori e pubblico interagiscono in un confronto continuo tra fiction e realtà. Dopo tanta Europa un premio che va più lontano: è il Premio Speciale Signis che va all’emittente Sud Coreana Mbc per «Future Human: Ai» un documentario che si interroga sull’era dell’intelligenza artificiale. La giuria – che ha scelto il vincitore tra tutti i partecipanti alla sezione Tv Documentary - ha attribuito anche una menzione speciale al doc «A Family Affair» della rete olandese Npo.

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