Torna a condurre su Tv8 il game show che con i suoi sondaggi ci fa scoprire (divertendo) un mare di tendenze e curiosità
Il 30% degli italiani andrebbe volentieri a “Temptation Island”. Il 48% cerca spesso tutorial di cucina sul web. Il 46% si considera un “mago del computer” (ma la maggioranza sono “analfabeti digitali”). Il 31% è terrorizzato dall’idea di tamponare l’auto di Vittorio Sgarbi. E per uno sparuto 24% che ama “pianificare il futuro”, c’è un bel 76% che preferisce “vivere il presente”. Come lo sappiamo? Facile, abbiamo guardato “100% Italia”. Così, tra un sondaggio e l’altro, il game show condotto da Nicola Savino su Tv8 ci fa conoscere meglio il nostro Paese. Oltre, ovviamente, a divertirci. La terza stagione partirà il 9 settembre e noi abbiamo chiesto di presentarcela al mattatore, con cui abbiamo anche scherzato in copertina facendolo mettere nelle pose più strane sul muro dei sondaggi.
Nicola Savino, cosa dobbiamo aspettarci dalla nuova edizione?
«Partiremo subito forte con un torneo tra i campioni della prima e della seconda stagione. È bello perché sono volti familiari per il pubblico, ed è una gioia anche per me: più i concorrenti sono preparati, più è un piacere giocare».
Ci saranno novità nella formula?
«Abbiamo introdotto un nuovo gioco che si chiama “La scelta”. In un sondaggio con tre risposte, i concorrenti hanno il potere di “rifilare” alla squadra avversaria quella che ritengono la meno votata. Attenzione però: se si sbagliano, finiranno col regalare loro punti e soldi!».
Siamo alla terza stagione: in questi anni il suo modo di condurre è cambiato?
«Mi sento sempre più a mio agio: fare il game show è proprio un genere che si impara. Io dopo tre anni ho preso la “laurea breve”... Certo i professori sono altri: Gerry Scotti, Paolo Bonolis, Amadeus...».
Il momento più intenso?
«Il gioco finale. Cambia addirittura la scenografia: per la prima volta siamo seduti a un tavolo, le luci si abbassano... Siamo anche più vicini e quindi percepisco tutta la tensione dei concorrenti».
Ma come si diventa campioni?
«Serve la giusta sensibilità per “tastare il polso” all’Italia. E loro ce l’hanno.Faccio un esempio: i trapper possono anche essere in cima alla classifica di Spotify, ma i concorrenti sanno bene che il cantante più conosciuto d’Italia è Adriano Celentano. E così ne tengono conto nelle risposte. È un po’ come nel marketing. Anzi, mi sento di suggerire i miei concorrenti agli uffici del personale delle grandi aziende: assumeteli, sarebbero degli ottimi uomini di marketing. E così vinceranno due volte».
Che cosa le piace di più di questo gioco?
«Incontrare tante persone con le loro storie ed emozioni. C’è chi grazie a “100% Italia” ha realizzato un sogno. Come quella coppia di fidanzati che è esplosa in un pianto di felicità e poi mi ha spiegato perché: con il premio poteva finalmente mettere su casa. E poi mi piace il fatto che questo gioco è una fotografia dell’Italia. Anzi, un’istantanea. Perché sono convinto che molti sondaggi, fatti 10 anni fa, avrebbero ricevuto risposte diverse».
Quali tendenze ha visto emergere attraverso i sondaggi?
«C’è molta più apertura mentale su quel che è una famiglia. Una volta le coppie di fatto o i matrimoni gay erano considerati quasi scandalosi; oggi non più. I contrari al matrimonio gay sono appena il 18%. Poi mi colpisce come la popolarità del calcio sia in calo e si stiano facendo largo altri sport. Abbiamo chiesto di citare un campione: sapete che nei primi sette non c’era neppure un calciatore? Una volta sarebbe stato impensabile. E ancora: il dominio dei telefonini nella vita quotidiana. Ormai evitiamo i sondaggi che abbiano tra le possibili risposte “il telefonino”. Sarebbe troppo facile: è sempre al primo posto».
Visto che siamo Sorrisi, ci incuriosisce sapere se ha scoperto qualcosa di nuovo anche sul mondo della tv e dello spettacolo.
«Certo, un sacco di curiosità. Per esempio, metà degli italiani dichiarano di aver imparato a cucinare anche da “MasterChef” e “Fatto in casa per voi”. Gli attori più amati sono Luca Argentero, Raoul Bova, Pierfrancesco Favino, Alessandro Gassmann e Stefano Accorsi. Invece tra le donne in questo momento non c’è gara: svetta Paola Cortellesi. Così come tra gli sportivi dominano Jannik Sinner e Bebe Vio. Le cantanti citate più spesso nelle risposte sono Elodie e Annalisa, mentre tra i maschi la spunta Ultimo. Poi ci sono anche personaggi temuti per i loro giudizi taglienti, come Selvaggia Lucarelli e Vittorio Sgarbi. E sapete quali sono le parole della tv più citate in assoluto? “Maria, io esco!” (la frase-cult pronunciata da Tina Cipollari a “Uomini e donne”, ndr)».
Parliamo invece dei 100 italiani che nel programma rispondono ai sondaggi. Sono sempre gli stessi?
«Sì, e ormai ho imparato a conoscerli. Rappresentano nella giusta proporzione tutte le zone d’Italia. E lì trovi di tutto, proprio come nel Paese reale. C’è il patito di calcio, la ragazza vegana, l’appassionato di lirica... e ci tengo a far notare che noi giochiamo, sì, ma i sondaggi sono affidabili: infatti per le domande che facciamo basterebbe un campione selezionato di 70 persone. E il nostro è di 100».
Tra di loro hanno fatto amicizia?
«Pensi che dormono nello stesso hotel, mangiano insieme, vivono insieme. Ormai sono diventati una specie di “comune”. Infatti ci sono stati anche diversi fidanzamenti».
Chi le fa più simpatia?
«Il numero 88, Sergio Cester. Un signore sulla settantina che tiro sempre in ballo per “provocare” i più giovani. Dico: “Guarda che Sergio Cester mica lo conosce questo cantante...” (e poi invece magari lo conosce)».
Al suo fianco c’è il sondaggista Livio Gigliuto.
«La spalla ideale: ha un umorismo fulminante, velocissimo. Però è anche un tecnico di valore, il presidente dell’Istituto Piepoli. Io mi sono appassionato davvero di statistica e lui tutti i weekend mi manda sondaggi. Chessò, guardi qua... (Savino prende il telefonino, apre un messaggio a caso di Gigliuto e me lo mostra: “Di chi è la colpa dell’eliminazione dell’Italia agli Europei di calcio? Del movimento in generale: 36%. Dei giocatori: 23%. Dell’allenatore: 15%”). Io poi ho sempre avuto il pallino delle statistiche, forse perché sono un dj. In fondo che cosa sono le classifiche delle canzoni che pubblicate ogni settimana su Sorrisi, se non dei sondaggi sui brani più ascoltati dagli italiani? E io me le divoro fin da quando ero ragazzino».
Lei si è mai affidato ai sondaggi per prendere decisioni anche nella vita privata?
«Sì. Per esempio, scelgo i ristoranti con le recensioni su Internet, che sono una forma di sondaggio. L’importante è che siano tante. La media su 30 voti non fa testo, potrebbero essere tutti parenti. Ma se in 1.250 scrivono “eccellente”, non può essere un brutto posto! Però attenzione: recensioni e sondaggi bisogna anche saperli leggere. Una volta un cantante molto famoso mi illuminò dicendo: “Ricordati, per i dischi una stella è come cinque stelle. Perché vuol dire che hai ispirato un sentimento forte”».
Lei in cosa si considera un italiano medio, di quelli che nei sondaggi finiscono sempre nella voce più votata? E in cosa invece atipico?
«Ho due grandi passioni. La prima è il calcio, e questo direi che è tipicamente italiano. La seconda è la geografia. E questo direi che è atipico».
Scusi, in che senso la geografia?
«Colleziono atlanti da sempre. E la tecnologia ha peggiorato la situazione. Passo ore su applicazioni come “Earth” e “Maps” per spiare i posti più lontani del pianeta: dove finisce l’Alaska, le spiagge di Vanuatu nel Pacifico, le periferie di Tallinn, in Estonia... Quando facciamo sondaggi sull’argomento devo mordermi le labbra, perché vorrei sempre rispondere io».
E come è nata questa passione?
«Forse perché mio papà era un ingegnere petrolifero, sempre in giro per il mondo. E io guardavo l’atlante per capire dove andava».