Nino Frassica: «Questa è una storia vera, anzi no, è una storia falsa…»

L’attore siciliano esordisce come romanziere con un libro esilarante. E nel 2023 lo vedremo anche su Prime Video in "LOL 3"

20 Novembre 2022 alle 08:09

Tutti conosciamo Nino Frassica come comico inarrivabile. E in questi panni lo vediamo a “Che tempo che fa” e presto anche in “Lol 3”, lo show di Prime Video annunciato per il 2023. Ma è giunto il momento di scoprire Frassica anche nelle vesti di romanziere. Perché l’artista siciliano ha appena dato alle stampe “Paola. Una storia vera”.

Frassica, perché un titolo così breve? Questa Paola non ha un cognome?
«Sì, il cognome è Prestigiacomoventuridimaioromolisanvitoreggianimadaudoferrettibottari. È un po’ lunghetto, ma se arrivate alla fine del libro scoprirete il perché».

Il sottotitolo recita “Una storia vera”, ma ne è proprio sicuro? Perché alcuni dettagli sembrano strani. Per esempio l’aeroporto da cui parte un volo solo il primo lunedì dei mesi con la A e la D (cioè Aprile, Agosto e Dicembre)...
«Mi sono sbagliato, intendevo una storia falsa. Falsa al 100 per cento».

Ma allora è falso anche l’importantissimo personaggio di Sant’Orloto?
«Mi sono documentato e ho scoperto che non c’era nessun protettore dei bambini che a scuola non condividono la merenda, e allora l’ho inventato. Sant’Orloto, tra l’altro, è conosciuto anche col soprannome “Sabbi uno e ni mmazzi dui”, espressione dialettale che significa “Salvi uno e ne ammazzi due”, per via di un suo miracolo andato un po’ così così. Infatti salvò il contadino Giulianone dal morso di un serpente aspirando il veleno dalla ferita con la cannuccia, ma poi involontariamente lo sputazzò sul caffè e i biscottini della moglie e della figlioletta, uccidendole all’istante».

Può almeno confermare quanto solennemente dichiarato, cioè che «nessun animale è stato maltrattato durante la scrittura di questo libro»?
«Assolutamente sì, ho voluto farla finita con questa brutta abitudine di scrivere libri maltrattando gli animali».

Come è nato questo romanzo?
«Volevo scrivere una storia intera senza darmi nessuna regola. In tv ci sono sempre limiti, anche solo di tempo, o imposti dal copione: quando faccio il maresciallo Cecchini non posso “uscire dal personaggio”, e giustamente. Qui invece ho scritto di getto, in una specie di delirio. Ho inventato Paola e l’ho messa nelle situazioni che mi divertivano di più. Ho inventato una città intera, Avona, e l’ho messa in provincia di Messina. Mi sentivo un dio!».

Tra l’altro si parla molto di tv, il che per noi di Sorrisi è interessante. Per esempio Tele Avona propone uno show molto innovativo chiamato “Scherzi a Paola”.
«Sì, è come “Scherzi a parte”, però tutti gli scherzi li fanno sempre alla stessa persona, cioè Paola. È da quando aveva 6 anni che la perseguitano con gli scherzi. Purtroppo lo show ha dovuto chiudere dopo uno scherzo finito male (si chiamava “Cuccagna Piranha”)».

Peccato. Però Tele Avona ha vinto due Telegatti e c’è un personaggio il cui sogno è finire sulla copertina di Sorrisi. Ma lei ci vuole proprio bene...
«Sì, perché Sorrisi non specula sul dolore e parla solo di cose belle, quindi è un giornale serio. Invece “Novella Bella”, di cui sono direttore, parla anche di cose brutte. Tra l’altro faccio notare che io sono anche vicedirettore, perché furbescamente appena insediato mi sono assunto come vice e prendo due stipendi. Non capisco perché non lo facciano anche gli altri direttori».

Tra l’altro leggo che dal libro sarà tratto un film!
«Le riprese inizieranno il 6, però la produzione non ha ancora deciso di quale mese. Del resto nel libro parlo di tanti titoli importanti, dalla fiction tv “Il conte di Montecristo contro i bulli a colpi di funghi” a “Maciste contro il nero di seppia”, che sarà il prossimo capolavoro di Paolo Sorrentino».

Su questo aspetterei la conferma del grande regista... Parlando di fiction, invece, ci dica: quando tornerà sul set di “Don Matteo”?
«A marzo. E poi via per nove mesi: è come un parto. E sono 14 stagioni! Mi manca Terence Hill, ma devo dire che Raoul Bova ha un carattere bellissimo e lavoriamo bene insieme. Poi sono affezionato al maresciallo Cecchini, anche se è un po’ invadente. L’unica cosa che non mi piace di quel set sono le levatacce. Anche alle 6 di mattina!».

Con Fabio Fazio, invece, “attacca” tardi.
«Prima si parla di argomenti anche drammatici, poi arriva il “tavolo” ed è il momento delle chiacchiere tra amici. Vedi Fazio che si rilassa. Io mi diverto molto, finita una puntata comincio già a pensare alle battute per la successiva».

E presto sarà anche in “LOL 3”, lo show condotto su Prime Video da Fedez e Frank Matano. Dovrà sfidare gente come Luca e Paolo e Marina Massironi...
«Era dalla prima edizione che volevo partecipare, ma c’era sempre qualche impegno che me lo impediva. Adesso ce l’ho fatta. Mi sono molto divertito e sono nate nuove amicizie. Chissà perché mi vedono un po’ come un solitario, invece a me piace molto collaborare con altri comici. Lo avevo già fatto con Lillo e Greg alla radio, per esempio».

Abbiamo dimenticato niente?
«Sono anche in “I racconti della domenica” di Giovanni Virgilio, appena uscito al cinema, stavolta in un ruolo serissimo. Sono il direttore di un collegio che diventerà un punto di riferimento per il piccolo protagonista».

Tornando al libro: chi è la modella in copertina? Perché ha un’aria così familiare...
«Quella sono io! Un vero scrittore deve mettersi nei panni del personaggio, no?».

Ma questa sua fantasia sfrenata da dove nasce? La allena? Ce l’aveva già da bambino?
«È nata quand’ero ancora un ragazzino al bar di Galati Marina, il mio paese in provincia di Messina. Lì mi sono accorto che gli altri prendevano tutto sul serio e io invece avevo sempre voglia di scherzare. Scherzare è già un’arte, ci vuole un mini copione. È recitazione. Così ho organizzato il primo spettacolino per la scuola... ed eccomi qua».

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