«50 modi per far fuori papà», i Facchinetti in viaggio in Lapponia

Papà Roby e il figlio Francesco affrontano un folle viaggio che vedremo su Rai2 martedì 25 aprile

Francesco e Roby Facchientti in partenza per la Lapponia
25 Aprile 2017 alle 14:00

Dopo aver girato l’Italia con i Pooh per 50 anni, che fare per riposarsi un po’? Semplice: una bella spedizione in Lapponia a 20 gradi sottozero, tra laghi ghiacciati, renne affamate e zero comfort. Anche se bisogna dire che a trascinare lì Roby Facchinetti è stato il figlio Francesco: «Adesso che papà è tutto per me dovevamo recuperare il tempo perduto». Quel che è successo nel folle viaggio lo vedrete su Raidue in «50 modi per far fuori papà». Però noi ce lo siamo fatti raccontare in anticipo. Sennò che anticipazione è?

Facchinetti, ma voi a casa tranquilli non ci sapete proprio stare?
Francesco: «Già. Sarà che quando avevo 40 giorni sono partito per il mio primo tour dei Pooh. È come crescere in una famiglia di circensi, il viaggio ti resta dentro».
Roby: «Io sono felice solo se mi sveglio e so che devo andare da qualche parte. E se provo a riposarmi, dopo due giorni mi annoio».

Però il titolo del programma è bellicoso, parla di «far fuori papà».
Francesco: «La verità è che volevo anche vendicarmi per tutto il tempo che papà ha dedicato ai Pooh e non a me. L’ho messo in situazioni... cattivelle».
Roby: «Per poco non ci lasciavo le penne. Però un po’ Franci ha ragione, il tempo sottratto alla famiglia è l’unico rimpianto della mia vita felice. Ma se vuoi fare bene una cosa devi metterci tantissimo impegno. È il prezzo da pagare».

Il momento più avventuroso?
Francesco: «Quando ho costretto papà a fare uno sport assurdo in cui i lapponi si fanno trascinare sugli sci dalle renne selvatiche».
Roby: «Ho provato ad accarezzarne una e quella mi ha tirato una zoccolata in faccia, ferendomi a sangue».
Francesco: «Anche quando ho costretto papà a salire su un “girocottero” (una specie di elicottero artigianale) è stato divertente. Specie quando il pilota ha spento a tradimento il motore in volo, come gli avevo chiesto».
Roby: «Lì ho pensato: e va bene, in qualche modo bisogna pure morire».
Francesco: «Ma dai, è un veicolo sperimentale unico al mondo. Anche perché prima ce n’erano due ma l’altro si è sfracellato...».
Roby: «Sentirti in colpa no, eh?».
Francesco: «Dai, lo so che poi ti diverti».

Alla fine chi si è rivelato il più avventuroso dei due?
Francesco: «Papà, senza dubbio. Io ho fatto di tutto, mi sono buttato dai ponti col bungee jumping e ho corso in moto a 250 all’ora, ma da quando ho figli sono paurosissimo. Col cavolo che sarei salito sul girocottero. Se vado al luna park non salgo più neppure sul brucomela».
Roby: «Io invece ho paura ma mi fa rabbia averla. E quindi mi ribello e faccio tutto. Poi, per reazione nervosa, rido. Ecco, se in tv mi vedrete ridere vuol dire che me la sto facendo sotto».

Siete entrambi personaggi famosi. Mai entrati in competizione?

Francesco: «Ma no, siamo così diversi. Io sono alto due metri e lui è un tappo, io sono tatuato e lui no, io ho tanti capelli e lui no, io sono bello e giovane e lui...».
Roby: «Oh, hai finito? E poi io non ragiono mai in termini di competizione».
Francesco: «A parte quella volta...».
Roby: «Quella volta cosa?».
Francesco: «Che avevo conquistato il Disco di diamante per “La canzone del capitano”. Vado da papà tutto gasato e dico “Oh pà, mi hanno dato il Disco di diamante!”. Lui mi guarda tranquillo e fa: “Vieni con me”. E mi porta in una stanza dove c’è una parete tutta tappezzata con i Dischi di diamante dei Pooh».
Roby: «E 18 Telegatti. Non ti scordare i Telegatti».
Francesco: «Grazie tante, con su scritto “Migliore band italiana”. C’eravate solo voi!».

Dal punto di vista artistico, crescere con un padre così è stato più un vantaggio o uno svantaggio?
Francesco: «Ci sono solo vantaggi. Il più grande è che, quando mi sono affacciato anch’io al mondo dello spettacolo, conoscevo tutte le sue regole, cosa fare e soprattutto cosa non fare. Il contro può essere psicologico: quando ti dicono: “Sei un figlio di papà” non dà gusto. Ma ti sprona a fare meglio».

Mi dite ognuno una cosa che avete imparato dall’altro?
Roby: «A usare i Social. Io non amo il mondo virtuale, è freddo, mi piace dire le cose guardando la gente negli occhi».
Francesco: «E adesso fai 40 post al giorno».
Roby: «E tu 400».
Francesco: «Ma io li faccio giusti, mica scrivo tutto in maiuscolo e buttando puntini a casaccio. Comunque questa gara la vinci tu perché mi hai insegnato una cosa molto più importante».
Roby (sospettoso): «E cioè?».
Francesco: «Che la passione è l’unica strada. Devi essere follemente innamorato di quello che fai».
Roby: «Oh. Così sì che mi piace!».

Seguici