55 passi nel sole: Al Bano festeggia 55 anni di carriera su Canale 5

L’artista pugliese festeggia in televisione (il 23 e il 30 gennaio) la sua straordinaria carriera iniziata nel 1964

Al Bano. Nel corso della sua carriera ha partecipato a 15 edizioni del Festival di Sanremo  Credit: © Fernando Arias / Contrasto
23 Gennaio 2019 alle 09:00

«No, non mi ritiro, ma su questo punto ci tengo a essere molto chiaro perché non sono certo il tipo che fa giochetti per attirare l’attenzione dei giornali e finire in prima pagina. Se tempo fa ho annunciato la fine della mia carriera è perché era accaduto qualcosa che mi aveva spaventato davvero, e tanto».

Al Bano, si sa, è persona sincera e molto diretta, e non si smentisce neppure stavolta. Gli avevo appena chiesto di rassicurare i fan, smentendo un suo imminente addio alla musica, e la risposta si è trasformata in uno sfogo mai così schietto.

«Lo scorso aprile sono stato ospite di Bruno Vespa a “Porta a porta”. A un certo mi sono dimenticato le parole, non riuscivo a cantare... Un momento terribile, che fortunatamente il pubblico a casa non ha visto perché la trasmissione era registrata. Chi però era presente in studio si è reso conto che ero veramente in crisi... Poi mi sono ripreso, e faticosamente ho portato a termine il programma, ma è stato un momento davvero penoso. È stato allora che ho deciso di dire basta, per rispetto del pubblico e anche di me stesso. Poi per fortuna le cose in questi mesi sono andate migliorando e, anche se oggi non sono ancora al cento per cento, conto di arrivarci presto».

Una bella notizia, perfetta per celebrare anche in tv una ricorrenza importante come i 55 anni di carriera. L’appuntamento è su Canale 5 il 23 e il 30 gennaio, per ripercorrere attraverso due serate evento (ricchissime di ospiti e sorprese) il viaggio straordinario che da un paesino del Sud ha portato Al Bano a diventare una delle voci più popolari della musica italiana. Un’avventura irripetibile, che il protagonista ha voluto commentare in esclusiva per Sorrisi.

Allora, Al Bano, che cosa vedremo su Canale 5?
«La mia vita, semplicemente. Sarà una festa con la mia famiglia, gli amici e i colleghi più cari e qualche sorpresa. L’idea è quella di rivivere l’avventura di un ragazzo di 75 anni che è orgoglioso di quello che ha fatto, ma ha ancora molti progetti da realizzare. Perché questo è soltanto l’inizio...».

Oltre ai suoi cari, ha invitato anche tanti amici e colleghi.
«Cominciamo da Pippo Baudo, un fratello. Fosse per me, lo vorrei seduto di fronte a colazione, pranzo e cena tutti i giorni: chissà lui che cosa ne pensa... Poi ci sarà Lino Banfi, con cui quest’anno girerò una fiction in Puglia, e ancora Michele Placido e Beppe Fiorello. Non potevano mancare poi i miei colleghi: non solo quelli della mia generazione come Iva Zanicchi, Toto Cutugno e i Ricchi e Poveri, ma anche quelli più giovani come J-Ax, che per me è stato una rivelazione. Non ci conoscevamo di persona, ma so che ha fatto di tutto per avermi a “The Voice of Italy”: incontrandolo, poi, ho avuto la conferma che è un ragazzo davvero a posto. Per finire, una citazione per alcuni giovani talenti che ho conosciuto proprio a “The Voice”, come Raimondo e Maryam: è giusto che ci siano anche loro».

La sua storia assomiglia a un romanzo: se si guarda indietro, qual è la prima immagine che le viene in mente?
«La firma del mio primo contratto discografico con la CM, l’etichetta fondata da Adriano Celentano con il compositore Pino Massara. Avevo appuntamento in un palazzo di Corso Italia, nel centro di Milano. Mentre salivo in ascensore al terzo piano, mi sembrava che il cuore scoppiasse da un momento all’altro... Era il 1964, è cominciato tutto lì».

Quando si è reso conto di avercela fatta?
«Nel 1967, quando il brano “Nel sole” arrivò al primo posto in classifica. Di lì a poco mi ritrovai popolarissimo, sommerso di offerte professionali e perfino protagonista di un film ispirato alla canzone».

Sul set incontrò Romina Power, che poi diventò sua moglie e madre di quattro suoi figli.
«E che oggi è presente anche in questo show. Una compagna di viaggio che non poteva proprio mancare: insieme abbiamo vissuto il meglio e il peggio delle nostre vite, ma oggi le divergenze si sono azzerate e abbiamo recuperato il rispetto reciproco, un’emozione forte».

Come considera il suo rapporto con il pubblico?
«Lo considero la mia famiglia allargata. Sono convinto che, se domani perdessi tutto quello che ho, bussando alle porte dei miei fan troverei in ogni casa un piatto di minestra. Tutta la mia storia dimostra che sono una persona sincera e onesta e credo che chi mi segue lo abbia compreso».

Ci racconta un’emozione legata alla sua carriera?
«La più grande è stata senz’altro il primo incontro con Giovanni Paolo II nel 1994. Io e la mia famiglia avemmo il privilegio di partecipare a una messa privata, celebrata in Vaticano: c’eravamo noi e un’altra decina di persone. Quando mi fu chiesto di leggere il Vangelo, non riuscivo a proferire parola per l’emozione. E pensare che ho cantato davanti a 90 mila persone...».

Se le chiedo invece la più grande soddisfazione professionale...
«...le rispondo che secondo me deve ancora arrivare!».

Magari a Sanremo...
«Nel 2020 vorrei tornarci, sarebbe la sedicesima volta. Da ragazzo partecipare al Festival era il sogno più grande. E quando l’ho coronato, nel 1968, ero talmente agitato che mi venne la febbre a 39°».

Dopo 55 anni di successi, a chi direbbe: «Ti prego, canta con me!»?
« A Mina e Adriano Celentano, ma in realtà non glielo chiederò mai: sono troppo timido».

Vorrà dire che ci penserà Sorrisi a farglielo sapere...

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