Davide Parenti, l’inventore delle “Iene”, è il supervisore di tutto quello che va in onda. Approva servizi, inviati, conduttori e anche i monologhi. Sì, i monologhi. Hanno cominciato a recitarli le conduttrici che in autunno hanno affiancato, una a puntata, Nicola Savino in studio. Quindi da febbraio al 25 maggio, ultima puntata della stagione condotta da Teo Mammucari e Belen Rodriguez, i monologhi sono ripresi con alcuni ospiti che di sera in sera raccontano qualcosa che li riguarda. Per esempio: lo scrittore Jonathan Bazzi ha parlato della sua balbuzie mentre il cantante Fabri Fibra si è rivolto agli “hater”, gli odiatori sui social.
Com’è nata l’idea? Spiega Parenti: «All’inizio avevamo la necessità di presentare le nostre conduttrici a rotazione, e quale occasione migliore che chiedere loro di farci un brevissimo discorso». Poi i “discorsi” si sono moltiplicati. «Perché sono belli, brevi e intensi come un colpo di fulmine, e portano nel programma temi e persone che lo arricchiscono». Sulla scelta di ospiti e temi «non c’è una regola: a volte guida il tema, e allora cerchiamo chi possa essere illuminante e autorevole, a volte troviamo persone che magari vengono per cantare un pezzo e hanno anche l’urgenza di dire qualcosa. È sempre un piacere occuparsi di una breve comunicazione verbale, ma è sempre difficile far stare un discorso complesso in meno di due minuti». Tant’è che a volte si “sfora”. Il cantautore Michele Bravi, che aveva un monologo sulla necessità dell’ascolto («Per questo ci hanno fatto due orecchie e una bocca sola»), ha ampiamente superato il tempo limite. «Avevamo il dubbio che potesse essere lungo, ma ci siamo presi il rischio e il suo monologo ha avuto un grande successo».
E se Davide Parenti dovesse “monologare” che tema sceglierebbe? Nessun dubbio: «Racconterei come siamo riusciti a tenere in piedi la baracca delle “Iene” per 25 anni, e quanto è stato bello farlo». Qui sotto vi proponiamo alcuni estratti dei monologhi che abbiamo ascoltato a “Le iene”.
I monologhi de "Le Iene"
Annalisa - La scienza e l’uomo
Nella storia abbiamo sganciato solo due bombe nucleari sugli uomini e per estinguerci ne basterebbero poche decine. Ne abbiamo costruite 70 mila. Perché? Non saprei. Io scrivo canzoni e cerco la bellezza, soprattutto quando si nasconde, ed è questa ricerca che mi ha portato a studiare Fisica... Bohr (Niels, Nobel per la Fisica nel 1922, ndr) sosteneva che la scienza non deve arrivare alla verità assoluta, ma rimuovere i pregiudizi, le nostre convinzioni errate. E infatti le scoperte astronomiche hanno cancellato la convinzione che la Terra, e quindi noi, fossimo al centro dell’universo.
Anna Safroncik - Appello al Papa per l’Ucraina
Kiev è la mia città. Sulla facciata della casa dove sono cresciuta c’erano due parole: “Myr”, pace, e “Svoboda”, libertà. Il mio popolo oggi non sa più cosa sia la prima e sta per perdere anche la seconda. Kiev oggi è la capitale del mondo libero e va difesa come il simbolo di tutto ciò che la democrazia ha conquistato. Papa Francesco! Lei con la sola sua presenza a Kiev può costringere Putin a fermare le bombe e aprire un vero dialogo. La mia città, che in questi mesi si tingeva di bianco e rosa per la fioritura e ora è dilaniata dalle esplosioni, è lì ad aspettarla.
Bianca Guaccero - La violenza delle falsità
Ogni giorno leggo articoli falsi sul mio lavoro, sulla mia vita privata e persino sulla mia salute. E per cosa? Perché qualcuno deve fare dei clic? Quindi dei soldi?... Questo periodo dovrebbe averci insegnato che l’informazione è una cosa seria. E la macchina del fango, orchestrata da alcuni, che non guarda in faccia a niente e a nessuno, senza scrupoli, è vergognosa. È un vero e proprio atto di violenza che viene messo in pratica ogni giorno, e poco importa se dall’altra parte c’è una persona in carne e ossa.
Peppe Vessicchio - La musica è un vero nutrimento
Ho iniziato a pensare alle note come elementi chimici, che se legati fra loro in un certo modo, possono interagire coi nostri corpi. E curarli. Anni fa ho letto uno studio secondo cui le vacche del Wisconsin producevano più latte se ascoltavano Mozart. Ma come era possibile? Dovevo capirlo, e ho provato a fare lo stesso con le mie piante grasse. Mi sono accorto che, dopo qualche tempo, avevano bisogno di meno acqua per vivere: era come se si nutrissero di qualcos’altro, proprio come gli innamorati che si ritrovano a saltare un pasto senza accorgersene.
Tananai - La felicità è anche degli ultimi
Sono arrivato ultimo a Sanremo, e sono stato esaltato per aver esultato. Ho cantato male senza accorgermene e mi sono divertito. Quella botta di felicità non potevano certo cancellarla una nota sbagliata o l’ultimo posto in classifica. La vita ci butta addosso tante cose impreviste, anche dolorose, ma se provi ad accoglierle anziché rifiutarle, hai fatto i primi passi perché possano accaderti cose belle... Impegnatevi al massimo, prendete quello che arriva, anche se vi colpisce in faccia. Dite: “Sì”. E darete alla felicità la possibilità di accadere.
Gian Piero Ventura - Il sistema del calcio
Leggo che gli stadi sono fatiscenti, che i conti non tornano, che in Italia non nascono più campioni, che i pochi italiani che giocano nei top club non hanno esperienza internazionale e che nei vivai si preferisce investire sugli stranieri. Problemi che c’erano anche quattro anni fa e la mia sconfitta come allenatore della Nazionale, purtroppo, non è servita a cambiare nulla. Quattro anni fa, per tutti, è stata solo colpa mia, e mi sono fatto da parte. Oggi invece è chiaro che la colpa è del sistema. E da italiano e tifoso dell’Italia sono contento che Mancini resti. Ma adesso cambiamo il sistema.