«Cultura il sabato sera? Una bella responsabilità». La nuova serie del programma andrà in onda in prima serata dal 29 settembre. Ma si inizia il 22 con la notte dedicata a Pompei
Difficile immaginare Alberto Angela dietro a una scrivania in ufficio, nella sua Roma. E infatti quando lo raggiungiamo al telefono sta entrando nel campo di concentramento di Auschwitz, dove viene girata parte di una delle puntate di «Ulisse». La nuova serie del programma andrà in onda su Raiuno dal 29 settembre.
Alberto, si parte il 22 con «Stanotte a Pompei» e poi, a seguire, quattro puntate di «Ulisse». Il sabato sera autunnale di Raiuno è dedicato alla cultura: una scelta coraggiosa della Rai, una bella responsabilità per lei…
«Prendo questo impegno con umiltà. Come tutti, sin da bambino vedevo i grandi programmi del sabato sera con Corrado, Walter Chiari, Mina, la Carrà… Trovarmi adesso al loro posto mi colpisce molto e sento il peso della responsabilità».
Cultura al posto dell’intrattenimento dunque.
«Nel servizio pubblico ci devono essere cultura e qualità. E il fatto che siano il sabato sera è un bel segnale per tutti. Chiaramente è anche una sfida: non sappiamo come andrà a finire, ma noi stiamo dando il meglio».
Lei è uno dei massimi esperti di Pompei e sembra legato a questo luogo.
«Pompei è l’unico sito archeologico al mondo così completo: c’è la città e ci sono pure i suoi abitanti. Ed è tutto ancora intatto. Ripresa con le atmosfere e i silenzi della notte, poi, è ancora più suggestiva».
Cosa può anticipare?
«Torna il nostro narratore Giancarlo Giannini. Con l’attore di “Gomorra” Marco D’Amore abbiamo trattato la vita di notte a Pompei, i bassifondi, le bische, i dadi truccati... Il premio Oscar Vittorio Storaro ci ha parlato dei colori delle stanze affrescate della Villa dei Misteri di Pompei e il violinista Uto Ughi ha suonato nel Teatro Piccolo un brano di Mozart. Abbiamo fatto riprese anche a Ercolano, Oplontis, Stabia e a Napoli al Museo archeologico nazionale, che ha dei reperti meravigliosi. Parleremo della vita quotidiana di Pompei e poi della tragedia, con ricostruzioni che abbiamo fatto noi stessi. Infine, siamo andati sul Vesuvio in elicottero e lo abbiamo ripreso alla luce dell’alba: che spettacolo!».
E il 29 settembre inizia l’avventura di «Ulisse».
«Sono quattro appuntamenti e una delle novità è che la voce narrante sarà quella di Luca Ward, che si vedrà anche in video nella seconda puntata».
Quali sono i temi?
«Si parte con la Cappella Sistina, vista come un vascello a bordo del quale attraversiamo il Rinascimento. Si prosegue con un appuntamento su Cleopatra, la regina che sedusse Roma. Mostreremo il suo possibile volto, secondo la ricostruzione dei Ris. La terza puntata sarà un viaggio nella memoria: cercheremo di far capire che cosa significava essere un ebreo, venire catturato un giorno qualsiasi nel proprio quartiere ed essere deportato ad Auschwitz. Avremo le toccanti testimonianze della senatrice Liliana Segre e di Sami Modiano, entrambi sopravvissuti al lager. Nell’ultimo appuntamento infine si parla della principessa Sissi e della vita a corte nella sua epoca. In tutte le puntate c’è poi l’intervento di Gigi Proietti che interpreta in modo emozionante alcuni brani relativi al tema trattato».