Alessia Marcuzzi: «Festeggio i miei pazzi 20 anni da iena»

Lo show di Italia 1 sta per ritornare in onda e la conduttrice racconta a Sorrisi...

Alessia Marcuzzi  Credit: © Daniele Schiavello
4 Febbraio 2021 alle 08:32

Chiedo ad Alessia Marcuzzi un consuntivo dei suoi 20 anni a “Le iene”. Lei trasecola: «Ah sì? Vent’anni?». Eh sì, fu nel 2001, a settembre, che Davide Parenti la scelse come conduttrice al posto di Simona Ventura. Non aveva neanche 30 anni. Riflette. Va velocemente avanti e indietro nel tempo: «Vent’anni! Certo. Ma la leggerezza non è andata via. Sono cresciuta, ho due figli, cambi tu e cambiano le tue priorità, ora ho meno tempo per andare in giro a fare servizi. Però ogni tanto mi metto ancora quella divisa nera da “iena” e mi sento sempre un po’ rock, un po’ graffiante». Da qui comincia.

Tutta colpa di uno spogliarello
«Fabio Volo fece un servizio per “Le iene”. Venne a casa mia con la scusa che gli scommettitori mi davano incinta entro un anno e si spogliò. Per non vederlo mi nascondevo dietro un cuscino, non riuscivo a smettere di ridere. Poco dopo Davide Parenti mi chiamò per condurre “Le iene”. Esclamai: “Sei sicuro?”. Lui disse che gli era piaciuto quel mio ridere e arrossire, essere gentile con tutti. “Ma le iene non sono così!” risposi. Invece lui in quel momento cercava una persona così, che stesse al gioco, ridesse, e non fosse mai volgare. Una iena “leggera”».

Il testimone ricevuto da Simona
«Arrivai al posto di Simona Ventura. In un’intervista dissi: “Io e lei siamo due maschiacci”. Perché siamo due donne che si sono costruite la carriera da sole, abbiamo sempre lavorato, cresciuto i figli in autonomia, eravamo indipendenti. Come dei veri maschi. In quel momento la vedevo così».

Un debutto indimenticabile
«Era il 2001 e ad aprile era nato mio figlio Tommaso. Andammo in onda a fine settembre ma l’11 ci fu la tragedia delle Torri Gemelle a New York: ricordo che ero in redazione con Luca e Paolo e guardavamo in televisione le immagini».

I baci con Luca e Paolo
«Luca e Paolo avevano un carattere particolare, non erano generosi di abbracci, baci e vitalità. Io, al contrario, sono passionale, saluto, bacio, sorrido. Loro erano restii, molto chiusi. Un giorno dissi: “A me così non va bene, mi dovete dare tre baci a testa, non uno, non due, ma tre!”. Risero molto. Avevano capito che avevo bisogno di essere parte del gruppo».

Il terrore di Claudio Bisio
«In studio facevo il personaggio di Samantha, una romana svampita, sboccata, che voleva andare sotto le scrivanie per diventare famosa. I testi li scriveva Rocco Tanica. All’epoca conducevo con Claudio Bisio: quando arrivava Samantha, che lo chiamava “Bisi! Bisi!”, prendeva la gomma da masticare e gliela spiaccicava sulla giacca, lui era terrorizzato».

Le lezioni della signora Brown
«Con Andrea Pellizzari facevamo le lezioni di inglese di “Mr e Mrs Brown”. Dovemmo andare in Spagna, in Italia ci riconoscevano tutti. A Barcellona entrammo da un rivenditore di automobili con il nostro aplomb inglese, io continuavo a chiedere: “Can we try?”, “Possiamo provare?”, questo e quello, finché non finimmo per simulare un amplesso dentro una macchina».

La vergogna più grande
«Feci alcuni servizi in cui entravo e uscivo dai negozi senza pagare per segnalare i privilegi dei ricchi e famosi. Era la cosa che detestavo di più. Io mi sento male se non dico “grazie” o “scusi”, se non faccio la fila, non ho mai detto “no” a un autografo. Una cosa del genere per me era come una violenza».

Un’intervista molto speciale
«Facevo delle interviste ai politici vestita da “iena”. Una volta sentii l’ex Presidente Francesco Cossiga. Lui fu gentilissimo e nel tempo continuò a chiamarmi per sapere come andavano le cose in tv. Era curioso».

La separazione nel 2006
«Mi chiamarono per condurre il “Grande Fratello”. Il trasloco da Italia 1 alla prima serata di Canale 5 era un passaggio molto importante. Un’occasione incredibile. Fu una specie di abbandono della famiglia, come quando cresci e te ne vai da casa. All’inizio mi sembrava strano non essere più con le “iene”».

Nel 2018 sono tornata e...
«L’unica differenza è che una volta c’era la leggerezza nel dire qualunque cosa, adesso bisogna stare più attenti. Ci sono cose che possono ferire, parole che non sono giuste, ormai sui social tutti dicono la loro. Prima si andava a ruota libera, ora c’è un’attenzione diversa».

Gli scambi con Ilary Blasi
«Ilary è rimasta a “Le iene” per tanto tempo. Io e lei ci siamo scambiate spesso i programmi, evidentemente abbiamo corde simili. Quando sono tornata, mi fece un videomessaggio dicendo che era felice che fossi “tornata a casa”. È stata carina, era una cosa bella, l’ho apprezzata».

C’era una volta Nicola Savino
«Nicola Savino lo conosco da una vita. Era l’autore mio e di Fiorello al “Festivalbar”, ci scriveva i testi, anche se poi ci divertivamo talmente che le cose succedevano al momento. Mi faceva tanto ridere, così quando mi chiamarono a presentare i Telegatti con Pippo Baudo lo chiesi come autore. Savino è bravissimo a fare le imitazioni, io all’epoca imitavo Ornella Vanoni, Flavia Vento e Asia Argento, e lui mi incoraggiò. Ai Telegatti mi convinse a imitare Pippo Baudo e allora io entravo sul palco facendo dei passi da gigante».

Il lungo scherzo della Gialappa’s
«I Gialappi mi conoscono dai tempi di “Mai dire gol”, ho lavorato con loro sette anni. Non mi offendo mai quando mi prendono in giro, perché sono bionda o perché sono vecchia, non è “body shaming” (la derisione per i difetti fisici, ndr). È il modo come lo dicono e come lo recepisco io, è la nostra voglia di scherzare. E tanto sono invecchiati pure loro! Si salvano perché non si vedono in video».

Nadia Toffa
«Nadia la vedevo poco, io a Roma lei a Milano. Ci eravamo scambiate i numeri di telefono e ogni giorno mi mandava foto di fiori, vignette, frasi divertenti. Non sapevo che fosse arrivata al limite. Poi Davide Parenti scelse me per fare il discorso a nome delle iene: “Tu sei una donna, sei materna, hai fatto il programma per tanti anni”. Ora lo ringrazio, ma fu una cosa molto dolorosa, non sapevo da dove cominciare, avevo paura di dire cose sbagliate, la notte sognavo che ero nei boschi a fare fotografie, mi accadevano cose strane. Dietro le quinte cominciai a piangere, in studio non ricordavo nulla del discorso, le cose che ho detto sono uscite da sole, mi ha accompagnato lei, Nadia. È stata una delle cose più difficili della mia carriera».

La meno cattiva del mondo
«Io “sono la iena meno cattiva del mondo” non perché pensi di essere quella buona, ma continuo a credere nelle persone, forse un po’ troppo. Vedo sempre il bene e a volte la pago sulla mia pelle. Spesso sul lavoro devi affrontare situazioni scomode: io, invece, rimango atterrita, non sono capace di nascondere un disagio, dovrei essere più navigata. Per questo a “Le iene” mi sento protetta».

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