Ogni giorno su Rete 4, nel programma assieme a Davide Mengacci, entra nelle nostre case dandoci preziosi suggerimenti culinari

Anna Moroni si definisce una “casalinga cuciniera” e ogni mattina porta la sua passione per i fornelli nelle nostre case. I consigli preziosi e le semplici ricette che propone su Rete 4 in "Ricette all’italiana" assieme a Davide Mengacci invogliano anche i più maldestri a indossare il grembiule.
Anna, chi le ha insegnato a cucinare?
«Ho imparato osservando. Quando ero piccola trascorrevo l’estate dai miei parenti vicino a Gubbio. E c’erano le cuoche di casa che preparavano i rinfreschi per i matrimoni, i battesimi, le comunioni. Una di queste era la signora Costantina e io adoravo vederla prepare cannelloni, fettuccine, dolci...».
E poi?
«Da ragazza, assieme a mia cugina, cucinavamo i pranzi da portare ai mietitori in campagna».
Qual era il suo cavallo di battaglia?
«Quello che chiamavamo “sugo finto”, fatto con pomodoro, cipolla, maggiorana e un battuto di lardo».
Ma quando è esplosa la passione per la cucina?
«Mi sono sposata e ho avuto tre figli. Cucinavo per la famiglia. Ma quando i ragazzi sono cresciuti ho iniziato a frequentare diversi corsi di cucina».
Quali piatti preferivano i suoi figli?
«Quando preparavo i bomboloni nella nostra casa vacanza a Tarquinia, gli amici dei miei figli si radunavano fuori dalla porta aspettando di assaggiarli caldi. Ma i miei ragazzi andavano anche matti per il gateau di patate e i supplì».
E la ricetta più amata da suo marito?
«Spaghetti cacio e pepe. Ne è golosissimo. Ed è stata la ricetta che ho portato alla puntata numero zero de "La prova del cuoco". Il mio provino, in pratica...».
Ha frequentato anche la scuola del famoso chef Angelo Paracucchi (scomparso nel 2004, ndr). Cosa ha imparato da lui?
«Tantissimo. Ma soprattutto le tecniche di cottura, che sono importantissime per la riuscita di un piatto».
A lei quali piatti piacciono?
«Il pesce e le verdure. Ma anche tutti i piatti poveri della cucina sarda, come la zuppa con pane, erbe di campo e finocchietto. Io sono a favore della semplicità: è la qualità degli ingredienti che conta».
Però ama anche la cucina etnica.
«Sì. Soprattutto giapponese e cinese. Infatti sto proponendo alcuni piatti come il maiale in agrodolce e il riso cantonese anche a "Ricette all’italiana"».
Al contrario di Mengacci che ha detto di apprezzare solo la cucina italiana...
«Sì, sì, a parole. Però i miei involtini primavera se li è “magnati”, eccome! (ride)».
Lavorando insieme, cosa gli ha insegnato e cosa ha imparato da lui?
«Davide mi ha “illuminata” sui tempi tecnici della tv. E io gli ho insegnato a prendere confidenza col cibo. Pensi che all’inizio solo all’idea di sbucciare una patata lessa rabbrividiva!».
Tre trucchi “furbi” da provare
Dadi fai da te
Mai buttare l’acqua in cui avete messo a bagno i funghi secchi. Filtratela e mettetela nelle vaschette per il ghiaccio. Avrete dei cubetti pronti per insaporire minestre, risotti e piatti di carne.
Uova sprint
Amalgamate gli albumi delle uova avanzati con parmigiano grattugiato e basilico, versateli in una ciotola coperta da pellicola e metteteli nel microonde. Otterrete una frittata leggerissima.
Patate croccanti
Per evitare che si impregnino di olio, affettatele e mettetele a bagno nell’acqua per un’ora. Poi asciugatele bene e friggetele. Friggete anche le bucce: sono ottime come aperitivo.