Antonella Clerici torna con la terza edizione di “È sempre mezzogiorno”

Una chiacchierata alla vigilia della partenza, il 12 settembre, del suo programma di mezzogiorno di Rai1

11 Settembre 2022 alle 07:59

«Siamo già arrivati al terzo anno di "È sempre mezzogiorno" e non mi sembra possibile che sia passato già tutto questo tempo» commenta Antonella Clerici alla vigilia della partenza, il 12 settembre, del suo programma di mezzogiorno di Rai1.

E invece era proprio settembre 2020...
«Mi sembra ieri che sono entrata in studio riprendendo la mia fascia del mezzogiorno con tutta l’emozione del mondo. È anche vero che il Covid ha scombussolato la sensazione del tempo perché il 2020 è stato come un anno immobile, sospeso. Aggiungiamoci poi che la percezione del passare del tempo cambia a seconda dell’età».

Cosa intende?
«Che hai la misura del tempo che passa guardando i tuoi figli che crescono... Penso che il tempo più lento sia tra i 20 e i 30 anni, poi dai 30 ai 50 un po’ meno e dai 50 in poi... è un “mozzico” (ride)».

Antonella, è diventata una filosofa adesso...
«No, ho solo la sensazione di aver recuperato dei ritmi di vita “umani” da quando vivo qui nella mia casa nel bosco».

Umani ma piuttosto frenetici: ogni giorno si sposta da Arquata Scrivia (Alessandria) a Milano per la sua trasmissione.
«È vero: faccio un’ora di macchina per andare e un’ora per tornare, ma ogni giorno voglio rientrare a casa, non solo tra i miei affetti, ma proprio nella natura, nel verde. Non posso più farne a meno, non potrei mai tornare a vivere in un appartamento».

Parliamo della sua trasmissione. Quali novità ci aspettano?
«“Squadra che vince non si cambia” è il detto. Ci saranno però naturalmente degli innesti nuovi, io sono sempre alla ricerca di cuochi che abbiano a che fare con l’idea del territorio, della regionalità, della natura... che è poi il cuore del programma, che quest’anno sarà ancora più “green”. Sia nei giochi, sia nei temi che affronteremo con gli ospiti, che saranno personaggi con storie da raccontare. Ogni tanto, per esempio, ci verrà a trovare uno chef che cucina nel bosco: un “cuoco wild” (selvaggio, ndr)».

Il filo conduttore sarà sempre la cucina?
«Sì, certo, ma sarà un pretesto per parlare di tanti argomenti. Quando io ho iniziato a fare la cucina del mezzogiorno di Rai1, 21 anni fa, c'era sete di imparare ricette nuove, semplici e veloci. Abbiamo cominciato con l'abc tra i fornelli».

Oggi invece?
«La cucina campeggia in ogni trasmissione televisiva e la mia idea è certo quella di dare delle ricette, perché poi l'orario è perfetto, ma anche di chiacchierare allargando il discorso al territorio, alla natura e a tutto un mondo che ha a che fare con la provincia. Che è quello in cui io credo fermamente».

Sono confermati i personaggi fissi?
«Ritroveremo Alfio, il factotum di casa, lo chef Lorenzo Biagiarelli, che chiamo affettuosamente il "giovane vecchio", poi Evelina Flachi con i consigli di nutrizione e i nostri cuochi abituali».

Indosserà dei nuovi e stravaganti grembiuli tra i fornelli?
«Ci ho pensato ma non so ancora cosa abbiano combinato le costumiste (ride). Il mio look comunque sarà sempre country, campagnolo: è una cucina che richiede i jeans, le camicie, gli stivali. Per esempio non porto più i tacchi. E di certo il colore sarà ancora imperante perché porta il buonumore».

Infatti la sua trasmissione è stata definita dal pubblico "un antidepressivo naturale". Quali sono invece i suoi antidepressivi naturali?
«La famiglia: mia figlia Maelle, il mio compagno Vittorio (Garrone, ndr) e i suoi ragazzi, la casa nel bosco. Da quando vivo qui ho imparato ad apprezzare il passaggio delle stagioni. In una grande città non riesci a percepirlo, invece qui vedi il cambio dei colori, le ombre che si allungano: il contatto con la natura è la mia dose di serenità».

È stata un'anticipatrice del tema "green", andando a vivere immersa nella natura qualche anno fa. Come è cambiato il suo stile di vita?
È vero (sorride). Intanto cammino moltissimo nel bosco. E mi piace da morire. Poi vivo in modo naturale: mangio le mie uova perché ho le galline, mangio la carne che produciamo noi e i prodotti del nostro orto. Facciamo anche il pane e le marmellate. E quando vado fuori e non ho tutto questo, avverto la differenza. I prodotti a chilometro zero, la territorialità, la genuinità, mangiare cose sane, senza addittivi, ti aiuta tanto. La salute passa anche da quello che mangi».

Visto che la cucina è un punto di partenza per parlare di altro, occupiamoci di amore. Quale piatto dedicherebbe a Maelle e a Vittorio?
«A Maelle le crepe alla Nutella, ne è golosissima. A Vittorio, che è appassionato di carni, un arrosto con patate al forno, accompagnato da un vino importante... ecco, uno stufato al barolo. Una cosa di sostanza (ride)».

E lei quale ricetta si regalerebbe?
Un bel piatto di spaghetti al pomodoro. Ma spaghetti belli cicciotti, eh?».

Il "mezzogiorno televisivo" ha per lei un significato importante: che ricordi ha invece del suo mezzogiorno da bambina?
«Il mezzogiorno per me è profumo di famiglia e nostlagia della cucina di casa. Mio papà chiudeva il negozio (aveva un colorificio) a mezzogiorno e un quarto e poi veniva a casa a pranzare con noi. Mamma si metteva ai fornelli e diceva: "Oggi cosa preparo? Ma perché in televisione non ti insegnano a cucinare?". Ho colto il suo spunto in fondo (sorride)».

Torniamo al lavoro: oltre a "È sempre mezzogiorno!" l'aspetta anche la nuova edizione di "The Voice Senior", un altro suo successo.
«Saremo in onda il prossimo anno. È una trasmissione entrata nel cuore degli italiani. Mi piace proporre programmi che oltre a fare successo abbiano anche un'anima. E "The Voice Senior" ce l'ha».

E dopo?
«Direi che è sufficiente così. Il programma quotidiano è impegnativo e io voglio fare le cose per bene. Poi se mi viene un'idea vedremo, ma per ora non ci penso e mi godo la mia vita "green"».

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