Barbara D’Urso: «Vi racconto come sarà il mio nuovo “Pomeriggio Cinque”»

Dopo un’estate “superattiva”, la conduttrice torna con il suo programma pomeridiano (e pensa a un nuovo show)

Barbara D'Urso
4 Settembre 2021 alle 09:04

Barbara che corre. Barbara che balla. Barbara che nuota... Se sei appena appena un po’ pigro, le (bellissime) foto delle vacanze di Barbara d’Urso ti fanno venire il fiatone solo a guardarle.

Barbara, altro che riposo...
«Le mie vacanze sono l’anti-vacanza nel senso che non sto mai ferma: corro, ballo, nuoto, mi alleno, mi sveglio all’alba. Anzi, ultimamente mi sveglio anche prima dell’alba, è una cosa che consiglio a tutti perché rigenera la mente e il corpo: fate una camminata poco prima che sorga il sole, quando il cielo è color lavanda, ci sono un silenzio e una frescura che vi riempiono di serenità».

Le capita mai di annoiarsi?
«La noia non esiste, la vita è qui e ora, va vissuta e gustata in ogni attimo. Basta poco, anche contemplare la meraviglia della natura come cantava Modugno: “Ma guarda intorno a te che doni ti hanno fatto, ti hanno inventato il mare…”».

Ce l’ha un suo posto del cuore?
«Sono i posti legati alla mia infanzia. Da bambina, con mamma andavamo al mare a Fuscaldo, in provincia di Cosenza. Poi, quando mamma non c’era già più, papà si è risposato e ha avuto altri tre figli: d’estate ci portava tutti alla Canaletta, una sorta di ranch in Lucania, erano giornate splendide con papà che andava a cavallo e i contadini che preparavano la ricotta di capra».

E se deve riposarsi e staccare la spina cosa fa?
«Una cosa che mi rilassa è cucinare, ma non per forza dei piatti complicati: magari nel mio orto raccolgo pomodori e melanzane e faccio un sughetto da mangiare con gli amici. E poi una cosa che mi fa stare bene è informarmi: ogni mattina leggo diversi quotidiani cartacei, e poi durante il giorno mi tengo aggiornata sui siti».

Ha detto: «Superare i miei limiti è la sfida di tutta la mia vita, fin da piccola». Quali sono i limiti che oggi deve ancora superare?
«Io credo nella legge dell’attrazione: possiamo raggiungere qualunque obiettivo nella vita, basta desiderarlo e crederci. Per questo ogni limite può essere superato. Fino a poco tempo fa non prendevo aerei per il terrore del volo, poi ho preso in mano questa fobia e l’ho affrontata».

Ha spesso parlato dell’importanza del rigore, ma qual è la cosa più “folle” che ha fatto nella vita?
«L’apice del... “rigore folle” l’ho raggiunto nel 1999 quando volevo diventare protagonista di un musical al Sistina. Mi presentavo ai provini, c’erano Pietro Garinei, Gino Landi e il maestro Gianni Ferrio che non erano mai soddisfatti di come cantavo: “È migliorata ma non basta”. Ogni mattina all’alba prendevo lezioni di canto, dopo mesi mi ripresentavo ai casting. All’ottavo provino mi presero e nel 2000 divenni la protagonista del musical “...e meno male che c’è Maria” con Enrico Montesano».

Il 23 agosto ha postato una tenera foto di lei bambina con sua mamma, con questa frase: «“Mamma ci ha lasciato Titti”… E un coltello mi squarcia l’anima… 23 agosto 1968. #sempreconme». Aveva 11 anni quando se n’è andata: che ricordi ha di lei?
«Ho solo qualche flash dei ricordi con mia madre, la mia mente ha cancellato tutto per una forma di protezione. Mi dicono che io abbia il suo sorriso. Mamma si ammalò del linfoma di Hodgkin, allora non si curava, aveva solo 40 anni. L’ultimo periodo della sua vita l’ha passato a letto, ma dal letto non ha mai smesso di occuparsi di me e di sorridermi. Mi mancava però il contatto fisico con lei, i suoi abbracci, ecco perché forse ancora oggi faccio fatica ad abbracciare qualcuno. Perdere una mamma a 11 anni è un dolore che non si rimargina mai, ma ti fa capire ciò che conta nella vita. Per questo mi stupisce la cattiveria delle persone, chi gode nel ferire gli altri».

È arrivata a Telemilano 44 anni fa: se si guarda indietro quali sono stati i momenti più importanti della sua carriera?
«Ho tanti ricordi meravigliosi dei miei esordi. Era il 1977 e venni presa a Telemilano, la prima tv di Silvio Berlusconi, l’antenata di Canale 5. C’eravamo io, Claudio Cecchetto, Claudio Lippi, Massimo Boldi… Ricordo i brividi per la prima puntata del “Grande Fratello” nel 2003 e il ritorno nel 2018. Poi “La fattoria”, “Lo show dei record”, “La dottoressa Giò”… E l’onore di aver intervistato tutti i leader politici, da Pannella a Casini, da Di Maio a Conte, da Berlusconi a Salvini, da Zingaretti alla Meloni».

Chi le ha dato i consigli più preziosi agli inizi sul lavoro?
«Ho avuto la fortuna di avere grandi maestri come Pippo Baudo e Michele Guardì in tv, Pietro Garinei e Arnoldo Foà in teatro. Con Pippo ho lavorato a “Domenica in”, avevo 23 anni, lui faceva il suo lavoro in maniera maniacale, conduceva ma faceva anche il regista chiamando le telecamere: “Dammi la 1, dammi la 2…”. Volevo diventare come lui».

Cosa direbbe oggi alla Barbara, anzi, alla Maria Carmela di allora?
«In realtà nessuno mi ha mai chiamato Maria Carmela: mamma mi chiamò come la nonna paterna per riappacificarsi con la famiglia di papà che era altolocata, e non vedeva di buon occhio la famiglia di mamma, più modesta. Mamma mi chiamava Carmelita. Lei mi portava a lezione di danza e io sognavo di fare la ballerina, ma quando mamma morì nessuno mi portò più a lezione. Oggi direi a Carmelita di stare tranquilla, perché a volte il destino sembra ingiusto, ma poi la pioggia finisce e il sole alla fine esce sempre».

Veniamo a oggi. Dal 6 settembre riparte con “Pomeriggio Cinque”: quali novità ci saranno e cosa invece resterà invariato nella formula tradizionale del programma?
«“Pomeriggio Cinque” compie 13 anni proprio in questi giorni, era il primo settembre del 2008... Un programma che non ha mai smesso di evolversi e anche quest’anno lo farà con delle novità molto d’impatto: grafica nuova, studio in parte modificato, più moderno e ancora più aperto alla realtà e all’informazione, sigla nuova. Vogliamo superare il concetto di salotto, ormai stravisto ovunque, e anche di opinionisti: non ci saranno più poltrone e divani ma ci saranno comunque diversi volti conosciuti, in studio o in collegamento, a commentare con me i fatti del giorno dei diversi tipi di cronaca, prevalentemente attualità. Mentre nella prima parte del programma mi collegherò con gli inviati per le ultimissime notizie».

Cosa le dà più soddisfazione di “Pomeriggio Cinque”?
«Fare informazione è un grande privilegio e una grande responsabilità, sono fiera di farlo grazie alla struttura giornalistica di Videonews. “Pomeriggio Cinque” tocca tanti temi sociali che poi diventano nostre battaglie: i femminicidi, l’omofobia, le violenze nelle case di riposo, gli omicidi stradali. Raccontiamo storie che tengono viva l’attenzione su questi temi, e spesso da queste denunce nascono leggi a tutela dei cittadini. La politica ci ascolta e questo è il mio orgoglio più grande. E poi amo il filo diretto tra “Pomeriggio Cinque” e il suo pubblico: abbiamo aiutato molte persone in difficoltà grazie al cuore degli italiani, e continueremo a farlo».

Ci saranno altri progetti? Si è parlato di un suo nuovo programma di intrattenimento in prima serata.
«Sì, si sta ragionando su un format di intrattenimento in prima serata su Canale 5, è stato annunciato durante la scorsa presentazione dei palinsesti, ma al momento non posso dire di più. Ora mi concentro sulla ripartenza di “Pomeriggio Cinque”, appena si potrà parlare del nuovo progetto sarete i primi a saperlo!».

Ha fatto tanto, tantissimo, ma ce l’ha un sogno nel cassetto che prima o poi tirerà fuori?
«Mi hanno chiesto di candidarmi in politica, da più parti, ma ho sempre rifiutato, sia per mancanza di tempo sia per non dare una connotazione politica alle mie battaglie sociali. In futuro non mi dispiacerebbe. Ho buoni rapporti con i leader di tutti gli schieramenti, e penso di aver imparato qualcosa da ciascuno di loro. E poi nel cassetto c’è sempre il Festival di Sanremo, chissà, magari un’edizione tutta al femminile…».

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