“Buongiorno estate”, Rosanna Vaudetti e Mariolina Cannuli: «Non chiamateci più Signorine Buonasera»

Da “Signorine Buonasera” a “Signorine Buongiorno” è un attimo: lo spazio di quattro puntate del nuovo programma condotto da Livio Beshir

Rosanna Vaudetti e Mariolina Cannuli
26 Giugno 2021 alle 08:09

Da “Signorine Buonasera” a “Signorine Buongiorno” è un attimo: lo spazio di quattro puntate del nuovo programma “Buongiorno Estate”, condotto da Livio Beshir affiancato, appunto, da Rosanna Vaudetti e Mariolina Cannuli.

Rosanna, Mariolina, vi annoiava essere chiamate ancora le “Signorine Buonasera” e siete passate al buongiorno?
Vaudetti: «Ma no (ride)! Anzi, mi fa piacere. Vuol dire che siamo entrate nel cuore della gente per quel ruolo garbato, mai invadente, educato, che ha accompagnato generazioni di persone».
Cannuli: «No di certo. Lo sono stata e con quello ho mangiato, cresciuto i figli, fatto una carriera... va benissimo essere ancora chiamate “Signorine Buonasera”. Certo, si fa un salto indietro di più di 50 anni, ma si tratta di un salto graditissimo».

Volevate fare le annunciatrici fin da bambine?
Vaudetti: «In realtà volevo fare la giornalista o l’annunciatrice radiofonica. Poi nel 1961 sul Radiocorriere lessi del concorso per annunciatrici in Rai e ci provai. Il giorno del provino c’era lo sciopero dei tuccatori e feci la prova in video struccata. Ma a 20 anni non è un problema».
Cannuli: «Io volevo fare la biologa. Un mio amico mi scattò una Polaroid mentre portavo a spasso il cane e la inviò alla Rai. Mi chiamarono. Feci tre provini, all’ultimo arrivai per il rotto della cuffia: lavoravo come hostess di terra all’Alitalia e mi presentai, finito il turno, ancora in divisa».

Quali erano i requisiti?
Cannuli: «Una dizione chiara, gradevolezza in video, ottima pronuncia di almeno un paio di lingue straniere. Dovevamo rappresentare “la figlia della signora accanto”, quindi essere sobrie, rassicuranti. Io avevo i capelli lunghi e scuri, li schiarii».

Le cose vietate?
Cannuli: «Le provocazioni. I vestiti vistosi, le scollature audaci, la bigiotteria chiassosa. Feci una collezione di lettere di richiamo e pure di multe».

Avete preso delle multe?
Vaudetti: «No, mai. Anzi, una volta mi chiamò il direttore di rete perché avevo una camicia troppo accollata!».
Cannuli: «Io sì. Presi una multa per un abito nero che aveva una parte di pizzo».

Effetto vedo-non vedo?
«Ma eravamo in piano americano: c’era poco da vedere (ride)!».

Ognuna di voi era caratterizzata da qualcosa...
Vaudetti: «Io ero la classica ragazza della porta accanto...».
Cannuli: «Mi definivano la “femme fatale” delle annunciatrici. Un po’ per il timbro di voce basso, un po’ per l’imitazione di Alighiero Noschese con il famoso boa di struzzo».

Il boa di struzzo?
«Era il 1968, il mio primo annuncio della sera. Misi uno chemisier bianco con i revers di raso che “sparavano” con la tv in bianco e nero. Andarono di corsa in sartoria a prendere qualcosa per coprirli: mi portarono un boa di struzzo (che era delle sorelle Kessler). Lo indossai ma mentre parlavo le piume mi finivano in bocca e nel naso: fu un annuncio “sputacchiato”, insomma. Ma lo terminai imperterrita!».

Chi era la più brava delle “Signorine Buonasera”?
Vaudetti: «Eravamo tutte brave, ognuna con la sua personalità».
Cannuli: «Nicoletta Orsomando. Bellissimo timbro di voce, elegante, garbata: è sempre stata un modello. Poi c’era Aba Cercato che aveva una memoria prodigiosa: riusciva a fare annunci lunghissimi senza leggere».

Non c’era il gobbo?
Vaudetti: «No, imparavamo a memoria e ogni tanto davamo un’occhiata ai fogli in mano».

La più corteggiata?
Vaudetti: «Avevamo tutte i camerini invasi dai fiori. Ho avuto anche una proposta di matrimonio da un signore che diceva: “Sono un buon partito perché ho la pensione di reversibilità” (ride)».
Cannuli: «Anna Maria Gambineri e Gabriella Farinon».

L’annuncio più imbarazzante?
Vaudetti: «Una volta alle previsioni meteo dissi: “Al di sopra dei 7.000 metri è prevista neve”. Erano 700 metri, ovviamente...».
Cannuli: «Il mio debutto nel 1962. Ero alla tv dei ragazzi. Aba Cercato mi disse: “Quando si accende la luce, ti tiro la gonna e tu parti”. Lei ha tirato la gonna, la cerniera lampo si è aperta e mentre io dicevo: “Cari ragazzi, buon pomeriggio, tra poco va in onda Rin Tin Tin...” la gonna a mano a mano andava giù. Io non ho battuto ciglio, ho continuato ma al di là del vetro si sbellicavano dalle risate».

Siete amiche?
Vaudetti: «Sì. Ci frequentiamo più ora di allora perché abbiamo più tempo libero».

Cosa vi piace dell’altra?
Vaudetti: «La vitalità».
Cannuli: «L’ironia».

Cosa vi dicono per strada?
Cannuli: «Vi siete “conservate” proprio bene (ride)!».

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