30 Gennaio 2020 | 17:51 di Simona De Gregorio
La formula resta invariata: ogni puntata tre camionisti ci accompagnano nel loro locale preferito. Ma cambia il conduttore, ovvero colui che dovrà giudicare dove si mangia meglio. A sostituire Chef Rubio nella 4a stagione di "Camionisti in trattoria" (otto nuovi episodi al via domenica 2 febbraio sul Nove) è lo chef Misha Sukyas, che toccherà Piemonte, Friuli, Lombardia, Veneto, Lazio, Campania e Puglia.
Mamma italiana e papà armeno, ha girato il mondo affiancando grandi cuochi di fama internazionale. Oggi vive in Italia e ha già condotto programmi di cucina, da "Effetto Wow" a "Comfort food".
Come affronta questa esperienza?
«Sono molto felice perché questo programma mi riporta alle origini della Guida Michelin, che è nata proprio per suggerire agli automobilisti i luoghi da visitare e le trattorie dove fermarsi a mangiare. E poi, dal momento che sono un giramondo, è l’occasione per vedere posti stupendi e scoprire la cucina italiana più verace».
Non pensa che quella del programma sia una cucina un po’ troppo “robusta”?
«La cucina moderna si è adeguata in modo ossessivo ai dogmi del salutismo. Le trattorie, invece, si riferiscono a un solo precetto: la golosità. E offrono porzioni abbondanti, ricche di grassi, di intingoli. I clienti che frequentano questi locali vanno per mangiare senza pensare alla linea o al colesterolo».
E si mangia bene senza spendere una fortuna...
«Sì, perché basta uscire dalle grandi città e tutto, dalle materie prime agli affitti dei locali, costa molto meno. Così come il personale perché spesso si tratta si attività a conduzione familiare».
Quali cucine regionali ha apprezzato di più viaggiando per il programma?
«La marchigiana e l’abruzzese perché sono molto saporite. E poi la friulana e la valtellinese perché fanno grande uso del formaggio, che adoro».
E il piatto più goloso?
«Il frico friulano (tortino di patate, cipolla e formaggio, ndr). Anche se ho impiegato cinque ore a digerirlo!».