“Canzone segreta”, Serena Rossi: «Mi metto in ghingheri per cantare»

L’attrice debutta come conduttrice del nuovo show del venerdì sera di Raiuno

Serena Rossi
12 Marzo 2021 alle 08:19

Serena Rossi è al lavoro: prove generali, sedute di trucco, riunioni su riunioni. Neanche il tempo di godersi il successo della serie “Mina Settembre”, terminata lo scorso 14 febbraio con oltre 6 milioni e mezzo di spettatori di media ogni sera. «Un intero anno di lavoro volato in poche settimane!».

La voce è quella di sempre, sonora e squillante, eccitata per la nuova avventura. Eccola pronta ad apparire ancora su Raiuno, stavolta non in veste di attrice, ma in quella di conduttrice. Anche il programma è una novità, s’intitola “Canzone segreta”, un format già noto in Francia e in altri Paesi, ora prodotto dalla Rai in collaborazione con Blu Yazmine. Saranno cinque serate a partire dal 12 marzo.

Serena, passa direttamente dalla fiction allo show di prima serata.
«In effetti, dopo mesi struccata e con addosso il cappottino rosso di Mina in giro per il Rione Sanità di Napoli, ora mi vedrete in prima serata su Raiuno, tutta in ghingheri, con abiti eleganti, un trucco importante, gioielli bellissimi. Giocherò. Mi piace cambiare pelle».

Era già stata scelta per questo programma prima del buon esito di “Mina Settembre”, vero?
«La proposta è arrivata mentre ero sul set. Solitamente quando faccio un lavoro non vedo altro, mi concentro su quello e se arrivano proposte rispondo: “Poi ci penso”. Stavolta quando mi hanno raccontato il progetto ho detto: “Fermi tutti, lo voglio fare, mi piace!”».

“Canzone segreta”: le piace più la prima o la seconda parte del titolo?
«La prima, ma ci tengo a dire che questo programma non è una semplice carrellata di canzoni spalmate su una serata. La musica è il pretesto per conoscere meglio sette personaggi noti che ogni sera si alterneranno su una poltrona bianca, riceveranno una sorpresa “sonora” da parte di amici o parenti e, proprio grazie alle note, ci apriranno il cuore».

Un po’ “Carràmba! Che sorpresa”, un po’ “C’è posta per te”...
«Non mi piace fare paragoni, questo programma, in tutti i suoi aspetti, è veramente unico».

Una girandola di emozioni.
«Sì, io stessa già in riunione ho pianto mentre gli autori mi raccontavano le storie. Di certo anche gli ospiti saranno agitati ed emozionati, sono all’oscuro di quello che succederà, sanno solo che riceveranno un grande omaggio».

Come li avete convinti?
«E chi è che non vuole farsi omaggiare in questo modo?».

E lei, come vorrebbe essere “sorpresa”?
«Sicuramente con una canzone legata alla mia vita personale e familiare, alle mie radici, non alla mia carriera».

Le sue canzoni preferite?
«Non posso svelarle perché le intonerò durante le serate. Di solito da attrice devo entrare nei panni di un’altra, qui, invece, avrò modo di svelare me stessa».

Se suo marito Davide Devenuto dovesse improvvisarle una canzone, quale sarebbe?
«Spero non lo faccia mai perché, diciamolo, il canto non è il suo forte! Nel caso, sceglierebbe “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo: è con quella che ci siamo innamorati».

E suo figlio Diego?
«Opterebbe per una canzone di “Il re Leone”, il film della Disney».

Se fosse lei su quella poltrona, quale cantante vorrebbe vedere apparire?
«Se è un sogno, allora Mia Martini che canta “E non finisce mica il cielo”».

Nella vita qualcuno l’ha mai sorpresa, intonando dei versi?
«Non mi sembra. Lo ha fatto invece mio padre con mia madre. Un’estate, durante la vacanza nel paese di mia nonna, eravamo già tutti a letto, in piazza c’era il karaoke, quando mio padre disse che andava a buttare la spazzatura. Uscì, salì sul palco e da dentro casa all’improvviso sentimmo: “Patty (mia mamma si chiama Patrizia), questa è per te!”. E lui che cantava: “Una lunga storia d’amore” di Gino Paoli».

Nel suo curriculum ha recitato, cantato, ballato...
«Qui non voglio strafare, perché alla fine è fastidioso, però mi metterò in gioco anch’io».

Rispetto al programma originale ci saranno differenze?
«Siamo abbastanza fedeli al format, anche se non ho le caratteristiche del collega francese, che è più istituzionale. In Finlandia, invece, lo conduce una signora bionda molto simpatica. Io sarò una via di mezzo. Non essendo una vera conduttrice, avrò un modo tutto mio».

Tra una canzone e l’altra sta già pensando alla prossima stagione della serie “Mina Settembre”?
«Certo. La prima ha avuto un finale aperto e, per rispetto del pubblico, molte storie devono essere risolte. Gli sceneggiatori stanno già scrivendo. Comunque, prima girerò un’altra serie per la Rai, ma non posso dire nulla».

Almeno un indizio?
«Va bene: tornerò indietro nel tempo e parlerò un dialetto che non è il mio. Sono ben due indizi!».

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