Le sorprese del people show di Canale 5 di sabato 17 marzo con gli ospiti: Luciana Littizzetto, Luca Onestini, Raffaello Tonon, Paola Caruso, Michela Persico ed Erjona Sulejmani
“Sono venuta a benedirvi anche quest’anno”, “come il parroco a Pasqua”, dice di se stessa Luciana Littizzetto, vera mattatrice della prima “storia” della puntata del nono appuntamento del people show. “Avete pianto tutto il possibile?” esordisce e da qui in poi è un fiume in piena. Prima con Maria De Filippi - “Maria ma come ti sei vestita? Sembri uno spacciatore di coca di Miami Vice!” - e poi con i cinque personaggi che ha mandato a chiamare: Luca Onestini, Raffaello Tonon, Paola Caruso e le “wags” (fidanzate o moglie di calciatori) Michela Persico ed Erjona Sulejmani. “Persone che non fanno un tubo”, sintetizza lei che con il pretesto di spiegare alla De Filippi come comportarsi spara a zero nel mucchio, sui selfie, la chirurgia estetica, le wags e i tronisti, sceneggiando una telefonata da “maniaco” di Tonon alla De Filippi e terminando con tutti gli ospiti che cantano il tormentone di Luca Onestini: “Batti le mani, schiocca le dita, umore alto tutta la vita!”. E “adesso si piange!”.
Madre, padre, figlio e nuora
Una madre (Tina), ma soprattutto un padre (Maurizio) tentano senza successo di recuperare il rapporto con il figlio (Enzo) e con la nuora (Carmela) che non vedono da più di anno. È questa la sintesi della seconda storia, ambientata a Brusciano, in provincia di Napoli. È il padre Maurizio a rivolgersi al programma, ma in realtà il problema non è lui. È la madre, troppo possessiva, la vera causa del diverbio che poi è proseguito con insulti (della madre verso la nuora) anche sui social. Maurizio si appella al rispetto, ai sacrifici e alle sofferenze della madre che è stata malata e porge delle scuse a metà. Ma Enzo in studio è irremovibile. A nulla vale l’appello finale della madre, che prima si scusa, ma poi si fa scappare un “che schifo” quando parla la nuora, infine lo minaccia: “Oggi ci sto, domani no…”. La De Filippi ce la mette tutta e rimane abbastanza interdetta, ma la busta rimane chiusa.
Un figlio abbandonato
Paolo, 22enne protagonista della terza storia, viene dalla Svizzera tedesca. Ha scritto più che per rincontrare un padre che non ha mai avuto, perché ora che è padre e passa un sacco di tempo con la figlia, non riesce a capacitarsi come abbia potuto “abbandonare tre figli”. Paolo infatti, quando i suoi si sono separati aveva solo tre anni e nella sua vita ha visto il padre, Ferdinando pochissime volte. Ha sofferto la solitudine e si è portato la lista delle cose da rinfacciare: “mamma faceva quattro lavori”, “Non sai quanto era brutto non sapere neanche il tuo nome…”, “Tu non hai mai fatto il padre!”. Ferdinando, che non è un campione di espansività dice comunque la cosa fondamentale: “ho sbagliato”, “con te è tutta colpa mia”, chiede perdono e di “ricominciare un rapporto con te". Ma fa scaldare il ragazzo quando rinfaccia a lui di “non averlo cercato”. Maria De Filippi lo rabbonisce e lo convince però ad aprire la busta, semplicemente evocando la sua figlioletta: “è qui con te? Non vorresti fargli conoscere il nonno?”. E sbollita la rabbia, i due finalmente si abbracciano in lacrime.
Quasi un intermezzo la quarta storia, quella di Luca, arzillo 88enne napoletano, che rimasto vedovo vuole cercare una ragazza con la quale era stato “fidanzato” a Siracusa, dove faceva il militare in Marina nel 1950. Le indicazioni non sono molte e il nome della ragazza Anna Calabrese, abbastanza diffuso, rendono la ricerca complicata. Dopo un paio di consegne a vuoto, in studio infine arrivano due donne che potrebbero essere la Anna del racconto di Luca. Entrambe adorabili. Ma la prima cade dalle nuvole: “Amanti in giro non ne ho mai lasciati”. La seconda, che si complimenta con Maria De Filippi, perché si sa la televisione ingrassa e che arriva addirittura dalla Germania, alla fine della pantomima di Luca, sbotta: "Mò non è che siccome è morto mio marito va trovando fagioli e fagiolini?". Al signor Luca non sembra sia andata giù la busta chiusa, ma se ne farà una ragione: “Domani vado a ballare..”.
Francesca non perdona
"Questa è la storia di un amore interrotto", introduce la quinta storia Maria De Filippi. È una formula che spesso cela un tradimento, proprio come in questo caso. In studio c’è Ciro, barista di Nocera Inferiore, che vuole ritornare con la madre di suo figlio, Francesca. Lei lo ha lasciato, schiaffeggiandolo in pubblico, dopo aver scoperto, grazie a un’app installata di nascosto sul telefonino di lui, una tresca con una sua collega di lavoro. “Ho sperato fino all’ultimo che non fosse lui” dice Francesca una volta arrivata in studio e pur commuovendosi, non lo fa neanche parlare: è un “bellissimo gesto” spiega, “ma sa che non sono questi i gesti di cui ho bisogno, sono quelli quotidiani”. Lui si mette in ginocchio, ma non serve. “Hai imparato la lezione”, dice Maria De Filippi a Ciro, “quando esci da qua chiamala”.
la porta chiusa
Molto triste, infine, l’ultima storia. Quella di Domenica che ha un solo desiderio, ricucire il rapporto con suo figlio Pino. Figlio che ha avuto a 15 anni e che non vede da tanto. Lui non gli perdona che se ne sia andata da casa, dove lei ha resistito per 24 anni proprio per i figli, nonostante un rapporto ormai finito con il marito. A 55 anni, sta tentando di ricostruirsi una vita e spera che il figlio, orami 40enne capisca. Ma Pino la respinge, non vuole neanche vederla, e scappa sbandando dallo studio. Maria De Filippi lo insegue dietro le quinte e tenta di riportarlo indietro. Seguono cinque minuti che entreranno nella storia della tv, con l’inquadratura che passava dallo studio dove tutti aspettavano il responso, alla porta nera con apposito logo della stanza dove la De Filippi tentava la mediazione. Un tempo lunghissimo, con lei che apre la porta, si ferma e poi torna indietro un paio di volte… Ma non c’è niente da fare Pino è irremovibile. Il messaggio che però Domenica gli spedisce meritava di più: “Io volevo solo dire che è la mia vita, che con lui sono cresciuta e ho imparato ad amare…”.