Che fatica fare gli inviati: “Le Iene” al tempo del virus

Luigi Pelazza e Nina Palmieri ci spiegano come si lavora in questo periodo per lo show di Italia 1

Luigi Pelazza ha noleggiato un camper per girare i suoi servizi. E le interviste le fa a due metri di distanza
14 Maggio 2020 alle 09:25

Dopo lo stop per un caso di Covid-19 tra i collaboratori di “Le iene”, dai primi di aprile gli inviati hanno ripreso a lavorare, nella massima sicurezza.

C’è chi si sposta in auto, chi in moto e chi in camper, come Luigi Pelazza: «Finita la quarantena volontaria, io, il mio autore e un operatore abbiamo noleggiato un camper per girare nel nord Italia e, visto che era tutto chiuso, poter dormire e mangiare. Abbiamo preso un generatore per caricare i computer e le telecamere, e ci siamo divisi i compiti: io mi occupo della parte tecnica, uno cucina e l’altro pulisce. Disinfettiamo tutto, anche la spesa!». Quando si lavora, le precauzioni sono ancora maggiori. «Indossiamo sempre mascherine e guanti. Per fare le interviste usiamo un’asta per il microfono, manteniamo una distanza di almeno due metri e alla fine disinfettiamo l’attrezzatura». Poi il materiale girato viene caricato su un hard disk, consegnato alla portineria degli studi Mediaset a Cologno Monzese (MI) e portato in redazione dove viene montato: «I tempi si sono allungati, è tutto più difficile, ma ci siamo adattati» conclude Luigi.

Anche Nina Palmieri, che vive a Roma, usa un camper per le trasferte più lunghe: «Altrimenti prendo l’auto. Un paio di servizi li ho fatti da casa, ma è stato un incubo avendo una bimba piccola». Nina, che è anche tra le conduttrici dello show, ha un desiderio: «Non vedo l’ora di tornare nello studio di Milano!». Fino a ieri, infatti, i conduttori erano affiancati “virtualmente”. Ma da martedì 12: sorpresa! Il papà delle “Iene” Davide Parenti ha deciso che saranno di nuovo in studio. A distanza di sicurezza, ovviamente.

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