Chi è Andrea Saccone, il ragazzo dei record de L’Eredità

Campione per 14 puntate, 18 anni, ha un hobby: vedere la tv spaparanzato sul divano. E una sera...

Andrea con i genitori: Anna, che lavora in banca, ed Enzo, ferroviere in pensione, che ora si dedica alla sua passione, coltivare pomodori. Nelle foto ci sono la sorella Lucia, 31 anni, e la piccola Violante, tre mesi, nipotina di Andrea.  Credit: © Niccolò Cambi (Massimo Sestini)
22 Marzo 2018 alle 12:30

«Hey Sacco, fatti abbracciare… sei stato bravissimo!» dice un omone orgoglioso. Dall’altra parte della strada una signora, con due bambini per mano, urla: «Sacco sei grande!». Un ragazzo in macchina rallenta e fa: «Sacco sei il nostro eroe!». Sacco (tutti lo chiamano così) è Andrea Saccone ed è il giovane dei record a «L’eredità»: 14 giorni di permanenza in gioco, tre ghigliottine azzeccate di fila, quasi 50 mila euro vinti. Ha 18 anni e l’aria soave di chi in tv c’è finito per caso e le risposte alle domande di Fabrizio Frizzi le azzecca solo per fortuna. Siamo a Camucia, una frazione di Cortona, a 30 chilometri da Arezzo. Cinquemila abitanti che adesso hanno la loro star.

Ti hanno festeggiato?
«In realtà mica tanto… Non ci sono state feste o cerimonie. Però i professori mi hanno fatto i complimenti e per strada le persone mi riconoscono».

E i tuoi genitori?
«Sono felici. Il mi’ babbo al mercato lo fermano tutti e lui si commuove. La mi’ mamma lavora in banca e la gente le dice: “È la mamma di Andrea?”».

Ti è cambiata la vita?
«In realtà faccio le stesse cose di prima. Vado a scuola, sono all’ultimo anno del liceo scientifico, e poi esco con gli amici. Il sabato si va a ballare, a bere qualcosa. A pranzo guardo i cartoni: i “Griffin” e i “Simpson”. Il pomeriggio studio e poi sono “stratato” (sdraiato, ndr) sul divano a guardare la televisione. Amo “MasterChef” e “X Factor”: con i miei amici ho un gruppo di ascolto su Whatsapp per commentarli».

Ma qualcosa sarà pur cambiato.
«Quello che è cambiato è che prima le ragazze che mi interessavano le “stalkeravo” (intende dire che mandava loro messaggi in continuazione e faceva una corte serrata, ndr) ma mi davano regolarmente buca. Adesso c’è la fila. Come le api sul miele. Sono loro che mi cercano e mi messaggiano. E io aspetto (sorride sornione)».

Cosa ti scrivono?
«Ricevo 250 richieste di amicizia al giorno su Facebook. Sul telefonino arrivano centinaia di messaggi. Un’ora fa ho postato una foto su Instagram e ho già 1.200 like. Io 1.200 persone non le ho mai conosciute in tutta la mia vita!».

A scuola sei bravo?
«Mi fa anche senso sentirmelo dire: ho 10 in inglese, 9 nelle materie scientifiche e 8 in quelle umanistiche».

Sei un secchione?
«No, studio poco. E non sono il primo della classe».

Cosa farai con i soldi del premio?
«Per prima cosa mi compro un telefonino nuovo. La maggior parte la investirò negli studi all’università».

Quale facoltà hai scelto?
«Non lo so ancora. Aspetto l’illuminazione ad agosto».

Qualche preferenza ce l’avrai…
«Credo che mi orienterò su una laurea scientifica. Magari matematica».

Quali sono le tue passioni?
«Stare sul divano».

E quando ti alzi dal divano?
«Ho provato a fare sport, giocavo a pallavolo, ma poi gli altri della squadra sono cresciuti e io sono rimasto bassino. Il mio amico Tommaso ha 48 e due terzi di scarpa, io sono fermo a 43. E ho smesso. Ho provato a suonare la chitarra, poi la batteria. E ho smesso. Io sono uno che si stufa subito».

La musica ti piace?
«Quella sì. Vado a periodi. Ora c’è quello degli Anni 60 e 70. Adoro Orietta Berti: la seguo su Instagram e lei segue me. Poi mi piacciono Ornella Vanoni, Mina, Anna Oxa e Milva. Ma ascolto di tutto. A giugno vado a Firenze al concerto dei Foo Fighters (gruppo rock statunitense, ndr)».

Come mai hai deciso di partecipare a «L’eredità»?
«Ero davanti alla tv e passava la scritta: vuoi partecipare? Mi sono proposto, senza dirlo a nessuno, mi hanno chiamato e ho fatto il provino a Firenze. Quando mi hanno preso… che ansia! Non si vede ma sono un tipo emotivo».

La prima puntata come è andata?
«Ero terrorizzato. Sono arrivato con mio padre negli studi Dear alle 9 di mattina, ma abbiamo iniziato alle 13. Ci hanno tolto l’orologio (non si deve vedere l’ora perché le puntate sono registrate, ndr) e il telefonino. L’attesa è stata snervante. Mi sono mangiato tutte le unghie, sono andato in bagno mille volte. Poi nel backstage è arrivato Fabrizio Frizzi a salutarci».

Cosa vi ha detto?
«Per prima cosa ho pensato: “Ma quanto è alto?”. Poi è stato divertente con tutti».

E quando hai perso?
«Dopo la puntata è venuto a salutarmi. Mi ha augurato in bocca al lupo per la mia vita e mi ha lasciato la sua mail. Posso dire di avere la mail di Fabrizio Frizzi!».

Avevi un portafortuna?
«È nato lì. Ogni sera ci davano la chiave per l’armadietto dove riporre gli oggetti personali. Le prime due sere mi è capitata la numero 9. Allora l’ho scelta tutte le altre volte, la mettevo nella tasca destra dei pantaloni e la toccavo prima del gioco dei “calci di rigore”».

Hai indovinato tre ghigliottine di fila: come si fa?
«Deve venire l’intuizione. In tutti e tre i casi mi è venuta negli ultimi secondi. Che poi a casa si vedono le parole per 60 secondi, mentre lì le vedi solo per 50, poi le tolgono e nei restanti 10 devi scrivere».

Qual è il segreto per diventare campione de «L’eredità»?
«Metà preparazione e metà fortuna. E io di fortuna ne ho avuta davvero tanta…».

Alla maturità sarai emozionato come in tv?
«Boh. Ma credo che porterò una tesina su “L’eredità”!».

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